Domenica (ore 18) al Mdv, Alessandro Quarta: "The 5 Elements"
Domenica 3 novembre alle ore 18, presso l’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino, come evento speciale dello Stradivari Festival 2024, il compositore e violinista Alessandro Quarta presenterà l’Album The 5 Elements: Terra, Acqua, Aria, Fuoco ed Etere che sarà disponibile in formato fisico in Dolby Atmos Deluxe e in digitale distribuito dalla Virgin Music per la Ian Records.
Alessandro Quarta a settembre ha incantato, insieme all’Orchestra Farnesiana, al Coro Municipale e al Coro Voci Bianche della città di Piacenza nel Concerto per festeggiare il Presidente della Repubblica e il magnifico Teatro Municipale di Piacenza. Il programma ha spaziato dal classico al contemporaneo, strappando due lunghissime standing ovation del pubblico e del Presidente Mattarella che nel complimentarsi con lui ha colto l’occasione per invitarlo al Quirinale.
La critica vede in lui l’iconico artista in grado di traghettare la musica classica verso il futuro con un linguaggio giovane e contemporaneo. Alessandro Quarta, nell’arena della musica, è il nuovo gladiatore; la sua “arma”, il violino e, orecchini, collane e gli inseparabili anelli, il suo lasciapassare. Un aspetto, il suo, che non corrisponde per niente all’idea comune del musicista “classico” ma Alessandro è rock …ma classico e classico …ma rock e dichiara: “Non è il vestito a definire un brano e uno stile musicale ma è quello che abbiamo nel cuore”.
Assistere ai suoi concerti è un’esperienza tridimensionale ed immersiva in un mondo emozionale e travolgente dove affonda la sua musica e la sua ispirazione. Quarta non nasconde la sua “fragilità emotiva” e le lacrime che sono dettate da un amore viscerale e un rapporto carnale col suo violino.
Una passione per il violino nata da bambino che Alessandro racconta con sincera spontaneità:
“Ho cominciato a suonare da piccolissimo e ho scelto proprio il violino per una personale mania di protagonismo. Mi piaceva essere al centro dell’attenzione e il violino solista, l’unico che sta in piedi, era perfetto per me. Mi immaginavo come un gladiatore e ancora prima di possedere un violino, fingevo di suonarlo con qualsiasi cosa potesse sembrarlo, magari un mattarello rubato alla mamma in cucina. Il violino, mi faceva sentire importante e imbattibile, regalandomi quella sensazione di forza che non è mai scemata. Ancora oggi, è il mio “scettro”, la mia “spada” magica che stringo a me anche dopo un concerto per affrontare le interviste. Il violino è un vero demone che si impossessa di me e mi fa fare cose impensabili che non mi sognerei mai di fare. In qualche modo si ripete la magia che da bambino mi faceva sentire invincibile, il violino è il mio mantello da super eroe”.
Terra Aria Acqua Fuoco ed Etere, ritenuto eterno, immutabile e per i Greci, anima del mondo nonché bellezza assoluta. Da questo il compositore ha trovato “la strada” e la motivazione ad un’Opera grandiosa che lascerà nella musica un segno indelebile: “Il Quinto elemento mi ha dato la ragione per scrivere, “vomitando” tutto quello che avevo dentro. Una forma di ringraziamento personale per tutto quello che ho: il bello e il tragico della vita. Sentivo la necessità di scrivere qualcosa di importante e quest’Opera di cinquanta minuti è impegnativa, forte, ma mi rappresenta appieno. I Cinque Elementi ha una trama, con un inizio ed una fine e una visione oggettiva per ogni elemento; ognuno con la sua bellezza, ma anche con gli aspetti negativi, di timore che lo accompagnano. È un bisogno di urlare musicalmente, la mia gioia e la mia preoccupazione tutta; i Cinque elementi sono parte di me: Fuoco che mi pervade quando suono, Acqua fluida come la musica, Terra che ho necessità di sentire, attraverso il palco, sotto i piedi. L’Aria delle note, lo spazio tra loro e ogni volta che apro gli occhi, li rivolgo al cielo, all’Etere”.
L’Opera in realtà è composta da sei tracce, perché a introdurre i Cinque Elementi c’è la Creazione senza la quale ci sarebbe solo il nulla; un lavoro di ricerca e introspezione, attraverso la quale l’artista ha compreso come siano sostanza del suo essere, come gli abbiano dato forza e anima.
Alessandro Quarta, compositore e violinista, con il suo violino incanta: mai scontato o prevedibile, forte, rock, sa essere delicato, intimo, sensuale. Con I Cinque Elementi ci apre le porte del suo mondo, regalandoci la possibilità di fare nostra non solo l’Opera, ma la sua Creazione, potendone varcare la soglia: una musica che “cola” dentro, senza lasciare scampo. Impossibile prendere le distanze da questo viaggio, fatto di note delicate, malinconiche, struggenti che diventano grido, pioggia battente, sentimenti contrastanti che rotolano nel cuore. Un’ennesima meraviglia che nasce dalla creatività di un artista che abbatte qualunque barriera, qualunque confine regalandoci il privilegio di condividere e immergerci nella sua Musica.
Nell’Opera si evince quanto di positivo e negativo ci sia in ciascun elemento, lo Yin e lo Yang. Alessandro con la sua musica riesce a evidenziarne la potenza positiva, ma anche la forza distruttiva; ci costringe a riflettere su quanto siano necessari alla vita i Cinque Elementi e allo stesso tempo a fare i conti con il rischio distruttivo che ognuno di questi ha insito in sé soprattutto per l’impassibile ed incosciente irresponsabilità dell’uomo. Una riflessione e un’assunzione di responsabilità alla quale non possiamo sottrarci: una chiamata per ognuno e ciascuno a sentirsi davvero parte di un pianeta, un mondo di cui avere cura.
Allo STRADIVARIfestival Alessandro Quarta suonerà il prezioso Stradivari, Il Vesuvio, 1727.
Suoneranno con lui Giuseppe Magagnino al pianoforte e i Solisti Filarmonici Italiani con Federico Guglielmo concertmaster, Alessandro Ferrari violino, Enrico Balboni viola, Luigi Puxeddu violoncello e Amerigo Bernardi contrabbasso.
La foto di Alessandro Quarta è di Marco Perulli
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