7 settembre 2024

Con Beppe Riboli Crema era la "Piccola Rimini". Oggi l'ArtDesigner crea fabbriche e resort (e non solo)

"Quando a Crema la Movida faceva tendenza... Non sei di Crema se non frequentavi" l'Ora di vetro"....bella musica e che cioche"!

Così postarono via social, in particolare su Facebook, in una delle tante pagine dedicate a Crema, nei giorni scorsi. Ebbene, c'è stato un tempo, almeno fino agli inizi del Duemila, in cui la capitale del Granducato (esiste o no?) del Tortello, grazie ai tanti locali (discoteche, discobar, bar) che di sera e di notte, la accendevano, beh attirava gente da tutta la Lombardia, Emilia compresa. Ebbene, sapete chi c'era dietro L'Ora di Vetro, lo Zang Tumb Tumb (mitico club futurista) e il Mea Culpa a Madignano? La creatività geniale di Beppe Riboli, ArtDesigner internazionale (ha progettato locali notturni in ogni dove), oggi attivo soprattutto nel campo alberghiero, industriale e alimentare, con progetti e lavori innovativi, squarcianti. A proposito di nightlife cremasca, tempo fa, così postava via social il grandissimo Designer – Progettista: "Quando ho fatto l'Ora di Vetro a Crema è successo qualcosa. A ruota sono nati altri locali, il Mea Culpa, aprirono birrerie, pizzerie, lo Zanzibar, il Paparazzi, lo Zang. Ogni weekend diciottomila giovani, da Lodi, Cremona, Soresina, Milano, Treviglio, invadevano la città, mai un problema, tutti lavoravano, anche i commercianti, perché Crema veniva conosciuta e scoperta. Ricordo un servizio della rai che definiva Crema "la Piccola Rimini" per la straordinaria movida". Già, un tempo, Signore della Notte, con le sue discoteche che lasciavano il segno, il Beppe provocava, stupiva e le riempiva. E nel 2007, Beppe da Crema, intervistato dal Corriere della Sera, naturalmente dall'illustre concittadino Beppe Severgnini, fece parlare tutto il mondo di sé, con la seguente provocazione: 'Le discoteche e quegli arredi per la droga'... "Ecstasy in stanze nere. Coca nei privè". Erano decisamente altri tempi, no? Direttamente dal suo sito internet: bepperiboli.com, l'artista si definisce così:   "Chi sa progettare una discoteca può progettare qualsiasi cosa."
Vivo e lavoro nello stesso luogo, si è solo modificato nell'ubicazione, nel tempo e nelle dimensioni.
Qui si lavora nel silenzio, su progetti ed idee che facciano molto rumore.
Negli anni ho progettato per importanti Committenti, senza mai legarmi troppo nel tempo, grandi uomini e grandi manager, come Luciano Benetton a , Alessandro Guerriero a Naba, Oliviero Toscani a Fabbrica, Flavio Briatore ed il Billionaire, Ifi industrie ed Affresco, Percassi group e gli store Benetton, ma anche e sopratutto per persone "normali" straordinarie, cui devo tutta la mia fortuna e che ringrazio ogni giorno per avermi permesso di esprimere la mia progettualità.
Un grazie particolare va al mondo della notte, dove ho potuto osare e sperimentare, permettendomi di esprimere questa libertà mentale in tutti i settori dell'architettura e del design, con risultati davvero sorprendenti". Uno dei suoi mantra? "Sono solo uno con la fortuna di avere idee". E gli spunti, non mancano a Beppe (citato anche dal New York Times) internazionalpopolare, pensatore libero e rivoluzionario (l'Omnicos Cosmetics lungo l'ex Paullese tra Crema e Milano è un capolavoro), professionista tra i più ascoltati, per i loro recenti interventi e complessi industriali (alberghi, fabbriche, autogrill, ristoranti, resort, villaggi turistici) dei maggiori gruppi e imprenditori italiani e mondiali. Qualche nome? Il presidente dell'Atalanta Antonio Percassi e Vincenzo Casillo. Nella sua cittadina cremasca, l'eco della movida (dava lavoro e divertimento) griffata, all'epoca, Riboli è sempre comunque vivo. Nell'estate 2014, con la Ribolution, un ArtShow culturale, fece rivivere per un'estate il Mercato AustroUngarico, scorci artistico e storico di Crema che meriterebbe maggior considerazione. Ah che tempi quelli della "Piccola Rimini", no?





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