13 marzo 2024

La Forgia, general manager della Vhit e vicepresidente Federmeccanica:"La transizione verso l'elettrico, sia meno drastica in Europa"

Luca Beltrametti, professore ordinario di politica economica presso il Dipartimento di Economia dell'Università di Genova e Corrado La Forgia, general manager di Vhit-Weifu (realtà Automotive dinamica ubicata a Offanengo, in provincia di Cremona) e vice-presidente di Federmeccanica, per industriaitaliana.it, hanno scritto un interessante articolo dedicato all'Industria Automobilistica. Ecco alcuni spunti: La Cina è oggi anche il più grande paese esportatore di auto al mondo: l'export cinese, che solo nel 2018 era ¼ di quello giapponese, nel 2023 ha raggiunto i 5,3 milioni di veicoli contro i 4,3 del Giappone. La bilancia commerciale del settore automotive da un deficit di $31 miliardi del 2020 è passata a un surplus di $7 miliardi del 2022. Anche in conseguenza di ciò, per la prima volta nella storia, nel dicembre 2022 la bilancia commerciale del settore automotive in Europa ha registrato un deficit. Certamente questa straordinaria dinamica è in qualche misura riconducibile alla contemporanea crescita del peso complessivo della Cina sull'economia mondiale: tra il 1998 e il 2022 il pil cinese a parità di potere d'acquisto (fonte Imf) passa da essere meno di 2 volte di quello italiano a superarlo di quasi 10 volte; analogamente, il pil cinese nel periodo passa da essere meno di un terzo del pil Usa a essere del 20% superiore. Nella dinamica del sorpasso cinese nel settore della produzione di auto c'è però qualcosa di straordinario anche se valutata all'interno dell'eccezionalità della dinamica complessiva dell'economia cinese. Si noti anche che se, anziché considerare il mero numero di auto prodotte, si passasse a considerare il valore della produzione la dinamica del sorpasso sarebbe probabilmente ulteriormente accentuata, dato che la differenza di prezzo e di qualità tra auto cinesi e auto occidentali si è certamente ridotta. Pur sprovvisti di sfera di cristallo, riteniamo che vi siano alcune tendenze di fondo possono essere tracciate.

  1. La supremazia tecnologica e di costo delle auto cinesi full electric continuerà: lo sfruttamento di enormi economie di scala, l'accesso agevole a materie prime fondamentali e anche una capacità innovativa ormai dimostrata, costituiscono fattori competitivi decisivi. Appare molto improbabile che nel prossimo decennio gli europei possano conquistare una leadership di mercato nel settore delle auto elettriche.

  2. La guerra commerciale tra Usa e Cina sembra destinata a protrarsi nel tempo, il mercato europeo diventerà quindi sempre più strategico per i produttori cinesi. Ciò pone sfide (la pressione commerciale dell'automotive cinese diventerà più aggressiva) ma ciò crea anche opportunità (vi saranno forti incentivi alla collaborazione).

  3. Bene farebbe l'Europa a prevedere una transizione meno drastica verso l'elettrico ammettendo un ruolo importante dei veicoli ibridi a basso consumo energetico e di veicoli che sviluppino altre tecnologie (ad esempio idrogeno, bio-fuel...).

 

 


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