Santa Lucia riapre, ma dov'è finito il corpo di Gherardo da Cremona? Mistero sui libri spariti dalla sagrestia
Nei primi giorni di dicembre, vicino alla festività della Santa, si è potuta visitare la chiesa di Santa Lucia, parzialmente riaperta dopo il restauro. Si tratta di una delle chiese più antiche di Cremona, con l'interno a tre navate divise da pilastri. Per ora è visitabile sono la parte delle navate a ridosso dell'entrata mentre i restauratori sono al lavoro sul catino del magnifico abside. In attesa di godersi tutta la splendida chiesa, val la pena ricordare che Santa Lucia cela uno dei grandi segreti di Cremona.
Dov'è sepolto Gherardo da Cremona forse il più grande traduttore di testi arabi su carta di panno del XII secolo? In quale angolo della chiesa è stato traslato il suo corpo? E ancora dov'è finita la sua biblioteca di oltre settanta opere scientifiche arabe, sicuramente trasferita da Toledo a Cremona proprio nella sagrestia della piccola chiesa dedicata alla santa che porta doni ai bambini? Un mistero su cui gli storici non hanno ancora dato risposte.
Gherardo si trasferì da Cremona a Toledo per recuperare una copia dell'Almagesto di Tolomeo, imparò l'arabo d'occidente – quello di Andalusia - e ne divenne il miglior traduttore della scuola toletana.
A lui si attribuiscono un'ottantina di traduzioni di opere scientifiche arabe (astronomia, fisica, medicina, chimica e geometria) ma anche di versioni arabe di opere scientifiche e filosofiche greche di cui in Europa si era smarrita la forza: dalla Geometria di Euclide alla Misura del Cerchio di Archimede, alla medicina di Ippocrate e Galeno e altre opere di scienziati musulmani (ad esempio il “Canone della medicina” di Avicenna o il “Libro dei medicinali semplici e dei cibi” di Abenguefith).
E' certo che dopo la morte di Gerardo avvenuta nel 1187, suo nipote Pietro da Cremona abbia trasportato in Santa Lucia tutte le traduzioni arabe del grande maestro cremonese. Una nota che chiude la traduzione di Gherardo del trattato di Euclide “Liber Divisionum” dice infatti in latino: “Libro delle Divisioni tradotto dall'arabo in latino dal Maestro G. (Gerardus) da Cremona nella città di Toledo e successivamente portato nella chiesa di Santa Lucia in Cremona dal nipote Pietro del già citato maestro G.”. Anche il domenicano bolognese Francesco Pipino riferisce che Gherardo “sepoltus est Cremonae, in Monasterio Sanctae Luciae, ubi suorum librorum bibliothecam reliquit”. Anche il cremonese Gasapino Antegnati nel Trecento scrisse che Gherardo ordinò al nipote Pietro di trasferire il proprio tesoro letterario nella chiesa di Santa Lucia. Lo stesso Gasapino scriveva poi che un secolo e mezzo dopo il trasferimento quei libri “su carta serica”, quindi originali, si trovavano ancora nella sagrestia di Santa Lucia anche se molti erano scomparsi perchè non restituiti da coloro che volevano copiarli. Poi il saccheggio completo e la sparizione dei testi da Santa Lucia che comunque per tanti anni conservò una scuola di traduttori dall'arabo.
Oggi una ventina di traduzioni di Gherardo si trovano alla Biblioteca Nazionale di Parigi, alla Biblioteca Nazionale di Vienna e nell'Archivio del Capitolo della Cattedrale di Pistoia.
(ricerche di Michele Scolari)
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