14 marzo 2022

Vetro. Gioielli italiani del Novecento a cura di Bianca Cappello e Augusto Panini. Al Museo del Bijou – Casalmaggiore (CR) dal 23 aprile al 9 ottobre 2022

Una mostra straordinaria di circa 300 gioielli e oggetti, disegni, foto e documenti, rari, unici e inediti, provenienti da prestigiose collezioni private e dagli archivi del Museo del Bijou di Casalmaggiore. Il percorso avrà una adeguata cartellonistica studiata con testi e immagini accompagna il visitatore non solo ad ammirare la bellezza dei gioielli ma anche a comprenderli nella loro realtà materiale e artistica e ad inserirli nel contesto sociale e di costume in cui sono stati creati. Il luogo è avvero unico in Italia: è il Museo del Bijou, fondato nel 1986 a Casalmaggiore (CR), storico distretto di bigiotteria del XIX secolo, ospita oltre 20 mila pezzi fra monili e ornamenti, ma anche macchinari e foto d’archivio, che testimoniano la storia della moda e della tecnologia dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo Millennio. Organizza da tempo mostre per valorizzare la tradizione bigiottiera italiana ed internazionale, ma anche le nuove tendenze del gioiello contemporaneo.  

L’allestimento di questa mostra è progettato ad hoc dalla designer iraniana Sogand Nobahar utilizzando e rielaborando vetro di recupero per sottolineare l’importanza del vetro anche nel riciclo e nella sostenibilità ambientale. La rassegna è curata da Augusto Panini e Bianca Cappello.

L'anno del vetro

Nell’anno che celebra il Vetro come bene internazionale, al Museo del Bijou di Casalmaggiore si apre la mostra Vetro. Gioielli italiani del Novecento che, attraverso un’accurata selezione di oltre 300 pezzi tra gioielli e documenti d’epoca, rivela l’affascinante evoluzione dello stile, del costume e della società italiana tra Ottocento e Novecento: dai lunghi e colorati sautoir di inizio secolo, ai bracciali decò in murrine millefiori, dal micro mosaico romano nei gioielli del Grand Tour a quello fiorentino e veneziano per i turisti del XX secolo; dai grandi collier multifilo alle collarette sartorialmente realizzate con minute conterie per gli abiti da cocktail; dagli orecchini a bouquet delle ragazze bon ton ai bijoux dei figli dei fiori, dai grandi cristalli dei ruggenti anni Ottanta, alle creazioni sperimentali della fine del Millennio.

Il vetro, caleidoscopico e multiforme, è da sempre amato dall’uomo perché è capace di assumere tutte le forme e i colori della Natura e anche di andare oltre trasformandosi in qualcosa di assolutamente nuovo e frutto dell’ingegno e della capacità tecnica e creativa dell’uomo. 

Il vetro artificiale è un materiale difficile da ottenere, un tempo era considerato un segreto di pochi da conservare gelosamente, tra Otto e Novecento, a seguito dello sviluppo dell’industrializzazione ha moltiplicato la sua identità e disponibilità: da una parte prodotto di altissimo artigianato frutto di sperimentazione, tecnica e arte; dall’altro prodotto industriale che sdogana al grande pubblico le possibilità del gioiello e dell’eleganza. Per queste sue caratteristiche, prima dell’avvento dei materiali plastici, è stato considerato come principale materiale per creare i gioielli simbolo dell’evoluzione sociale della Donna: da angelo del focolare a flapper, da signorina della buona società a donna in carriera, da figlia dei fiori a eterea minimalista.

Augusto Panini: “Agli inizi del XX secolo la perla di vetro diventa accessorio indispensabile nell’abbigliamento elegante e seducente della donna moderna, riappropriandosi del ruolo che aveva avuto nel corso dei secoli, da Cleopatra a Elisabetta Gonzaga”.

Bianca Cappello: “Dalla Preistoria ad Oggi, il gioiello di vetro è stato capace di muoversi al passo con il linguaggio, l’ingegno e l’estetica della società riuscendo sempre a raccontarla e a mostrarne le caratteristiche. Il vetro nel gioiello è quindi fragile ed indistruttibile al tempo stesso, un materiale che racconta l’altissimo livello raggiungibile con l’artigianato artistico e che negli ultimi due secoli è entrato da protagonista nei gioielli del Sistema Moda così come nel Gioiello di Ricerca che in quello di Design”.

I Curatori

Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, è docente, coordinatore e curatore di conferenze e seminari sulla storia e la cultura del gioiello, attività che completa con pubblicazioni su questo argomento. E’ curatore di mostre sul gioiello per musei ed enti pubblici, e consulente curatoriale di collezioni museali e private. Vive a Milano ed è membro della Society of Jewellery Historians di Londra. Al suo attivo ha molte pubblicazioni sul Gioiello con le principali case editrici tra cui Gioiello e Funzione (Marsilio 2014), Indossare la Bellezza (Sillabe 2015), Storia della Bigiotteria Italiana (Skira 2016), Il Gioiello nel Sistema Moda, storia design produzione (Skira 2017), Carta Preziosa, il Design del Gioiello di Carta (Skira 2017), Corbella, prima fabbrica italiana di gioielli e armi per il teatro (Silvana editoriale 2018), Storia della Fibbia tra Moda e Gioiello (Skira 2019). Numerose le collaborazioni con il Museo del Bijou di Casalmaggiore: Indossare la Bellezza, la grande bigiotteria italiana, 2011; La via delle Perle, sulle rotte dei velieri da Venezia al Mondo, 2013; Perle tra i monti, bijoux di Boemia, 2015; Grandi Bigiottieri Italiani: Ornella Bijoux (2015), De Liguoro (2016), Carlo Zini (2017); L’Oro matto ed il gioiello fantasia nella prima metà del Novecento, 2017; Splendida Persia, visioni del gioiello, 2017; A Tutto Colore! L’universo di Ken Scott tra Moda e Gioiello, 2018.

Augusto Panini, tra i massimi esperti e collezionisti di perle di vetro mediorientali e veneziane, è consulente del Museo del Vetro di Murano Fondazione Musei Civici di Venezia, curatore di mostre e conferenze su questo argomento per musei ed enti pubblici in Italia e all’estero e autore di importanti pubblicazioni sulle perle di vetro. Vive a Como. Al suo attivo numerosi libri sulla storia delle perle di vetro tra cui Perle di Vetro mediorientali e veneziane (Skira 2007), Il mondo in una perla (Antiga-MuVe 2017) che è alla sua seconda ristampa. Con il Museo del Bijou ha collaborato in occasione della mostra La via delle Perle, sulle rotte dei velieri da Venezia al Mondo, 2013. 

Il Sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni dichiara: “E’ con grande piacere che il Comune di Casalmaggiore torna a collaborare con Bianca Cappello ed Augusto Panini per una mostra di altissima qualità, dopo le collaborazioni degli anni scorsi. La mostra si inserisce nel ricco percorso che i nostri musei hanno dedicato al materiale vetro, parte viva della storia della nostra città, avendo ospitato nel secolo scorso importanti industrie vetrarie strettamente legate ad Altare (Savona). Il Museo del Bijou, con questa mostra, saprà ancora una volta catalizzare l’attenzione di appassionati e collezionisti, di visitatori e turisti, che con l’occasione di ammirare gli splendidi gioielli in vetro proposti in Sala Zaffanella potranno ulteriormente approfondire la conoscenza della nostra città, del suo splendido fiume, delle sue ricchezze naturalistiche, artistiche e architettoniche.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti