35 anni fa se ne andava Tognazzi. Quella scommessa di Ugo e Beppe Miglioli allo Zini, sulla dimensione del prosciutto crudo per Cremonese-Milan
Il grande Ugo Tognazzi se n'è andato 35 anni fa, il 27 ottobre 1990. Lo vogliamo ricordare così, con questa splendida foto di Giuseppe Faliva scattata allo stadio Zini durante un Cremonese-Milan ("il Milan è stato mamma, fidanzata e moglie, la Cremonese è stata un'amante" disse in una intervista) mentre dalla tribuna discute la grandezza del prosciutto crudo scommesso con Giuseppe Miglioli (in panchina) dopo il vantaggio della Cremonese.
Essere Ugo Tognazzi. O non essere Ugo Tognazzi. Essere dolce come Ugo o amaro come Tognazzi. Due volti diversi, due gusti opposti per raccontare la stessa identica persona. Essere tifoso della Cremonese o del Milan? Chissà, magari di entrambi con la stessa passione, l'importante è avere sempre quella. Il fotografo Faliva, 40 anni fa circa, immortalava una persona, genuina come sempre, che allo stadio Zini stava scommettendo proprio su quella personale vocazione, dove non solo il calcio la faceva da padrone, ma anche la cucina come i suoi amici. La fotografia racconta moltissimo di Ugo, in maniera semplice racchiude gran parte della vita di una persona sia come lavoro che nelle passioni. Nel fermo immagine trovi la gastronomia, Cremona, il calcio e una telecamera che però non c’entra nulla con il contesto, perché Ugo non è né davanti né dietro quell’oggetto che usava per raccontare se stesso o interpretare un ruolo, è in una posizione diversa dal solito. La telecamera è ferma a mezza strada, come se non sapesse cosa inquadrare esattamente o se, alzandosi in piedi, quel genuino cremonese si fosse infilato senza volere – o in maniera perfettamente consapevole - nel raggio d’azione dell’obbiettivo costringendo il tecnico ad un rapido cambio di visuale. E’ una semplice fotografia ma il vero protagonista di quella immagine non è Tognazzi, non è la partita, ma quel prosciutto crudo, dalle dimensioni enormi, che era l'oggetto di una scommessa e di quella passione condivisa. Chissà se Beppe Miglioli, a bordo campo, aveva accettato la provocazione di Ugo, di certo non si era tirato indietro e aveva rilanciato con un prosciutto ancora più grande, quasi come in un dialogo tra due pescatori che raccontano le dimensioni dell'ultimo pescato.
Dagli archivi spunta un video di una manciata di secondi, una pubblicità come tante altre che propone Ugo da Cremona al centro della telecamera ma, in realtà, è un video amletico dove il protagonista è proprio quel prosciutto che l'attore ha – idealmente – portato con sé allo stadio Zini. Il tempo racconta la storia di uno dei grandi del cinema italiano che, oltre a recitare, divenne protagonista di un’altra arte, quella gastronomica. Oggi li chiameremmo influencer gastronomici o “gastrostar” o come preferite, ma già 50 anni fa un attore proponeva un messaggio che oggi tiene banco davanti a quelle telecamere che lui conosceva fin troppo bene. Oggi nessuna di quelle vere o presunte “star” si metterebbe a dialogare con William Shakespeare su un raffinato prodotto alimentare, nessuno porterebbe con sé un prosciutto crudo durante una partita di calcio, nessuno starebbe a disquisire sul gusto dolceamaro di un liquore perché per farlo serve quel talento di saper raccontare prodotti e passioni, dedicarsi ad un arte è un cosa ben diversa, è un racconto genuino e semplice come quella cremonesità di un grande attore. Sono passati esattamente 35 anni da quando Ugo Tognazzi ha lasciato Cremona, i suoi affetti e le sue passioni, eppure quella fotografia, tra migliaia scattate per raccontare quel cittadino cremonese, racconta di un mondo che, decenni dopo, terrà banco sui mezzi di comunicazione, un mondo che Ugo Tognazzi ha saputo vivere e far vivere molti decenni prima.
Ecco la pubblicità di Tognazzi per la China Martini
e quella per il Prosciutto Crudo di Parma
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti