80 anni del Piccolo Principe, il violino Saint Exupery e il racconto in Lis (il video)
Serata speciale al Museo Clin d’Ailes di Payerne, sul lago di Neuchatel, dedicata ad Antoine de Saint-Exupéry e agli 80 anni del Piccolo Principe. Presenti le autorità svizzere, la famiglia Saint-Exupéry e i membri della Fondazione che porta il nome dello scrittore francese. La serata si è aperta con un concerto speciale con lo strumento cremonese donato tre anni fa dall’Academia Cremonensis al Museo Antoine de Saint-Exupéry di Alghero e magistralmente suonato dalla violinista Veronika Radenko dell’Orchestra da Camera di Losanna. Una serata di ricordi, di aneddoti e di letture proposte da Olivier d’Agay, pronipote di Antoine de Saint Exupéry e Direttore dell’omonima Fondazione nata nel 2009 sotto l’egida della Fondation de France, e di Massimiliano Fois, direttore del MASE di Alghero. Una lunga e commovente serata che, attraverso la lettura di alcune lettere tratte dalla “Correspondance 1930-1944 d’Antoine et Consuelo”, ha ripercorso la storia della coppia. Antoine de Saint-Exupéry era arrivato a Buenos Aires il 12 ottobre del 1929, nominato alla guida dall’Aeroposta Argentina con l’incarico, tra l’altro, di varare una nuova linea aerea che attraversasse la Patagonia, fino a Punta Arenas. Come al solito Antoine, nei suoi voli, si spingeva in luoghi anomali, desolati, alieni e, forse, sperava in questo remoto angolo della Terra di trovare una donna speciale. Fu ben presto accontentato. Lui aveva trent’anni, lei era di poco più giovane: nata a El Salvador nel 1901, nel distretto di Armenia, da una famiglia di ricchi proprietari terrieri, Consuelo Souncín de Sandoval era tornata in Sud America su invito di Hipólito Yrigoyen, allora Presidente dell’Argentina, dopo aver trascorso alcuni anni in Europa. Aveva vissuto anche a Parigi – a suo dire, “l’anno più bello della mia vita” – dove aveva potuto frequentare letterati, artisti e musicisti. Il richiamo della Patria era stato comunque più forte e Consuelo era rientrata a Buenos Aires. Saint-Exupéry incrocia Consuelo per caso, in uno dei salotti dell’Alliance Française: fu Crémieux a presentargliela. Rimase sconvolto dalla bellezza di lei, “bruna, minuta, selvaggia, dagli occhi stregati”. Per chiederle la mano le invia una lettera di 83 pagine. Il 22 aprile del 1931 Antoine e Consuelo si sposano nel municipio di Nizza, non prima di aver ricevuto la benedizione dell’Abbé Sudour. Ad interpretare le pagine della “Correspondance” tra Saint-Exupéry e la moglie, durante la serata al Museo Clin d’Ailes, le voci di Margaux Roggo e Julien Léchet che hanno reso, nel vorticoso tango di letture, i pensieri e i non detti di una delle coppie più intriganti dello scorso secolo che ha vissuto un’esistenza bohémien ed eccentrica, muovendosi fra gli ambienti dell’alta borghesia, degli artisti, degli avventurieri. La nascita del mito di Saint Exupéry dopo il successo del Piccolo Principe e la morte eroica del suo autore, ha messo un po’ nell’ombra la figura di colei che ispirò il capolavoro letterario (Consuelo, come è noto, è "la rosa") e proprio la lettura della “Correspondance” ha restituito ad una giusta e doverosa (ri)considerazione del ruolo di Consuelo nella vita e nelle opere di Antoine.A conclusione della serata Fabio Perrone ha illustrato la traduzione nella Lingua dei Segni per persone sorde de “Il Piccolo Principe” mostrando alla famiglia Saint-Exupéry e ai delegati della Fondazione il progetto innovativo realizzato a cura della Biblioteca Statale di Cremona col patrocinio dell’Ambasciata di Francia, dell’Università degli Studi di Parma-Dipartimento DUSIC, del Rotary Club di Alghero, del Rotary e-Club Homaranismo Distretto 2072, dell’Academia Cremonensis e dell’Associazione milanese Guanti Rossi.
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