Aspettando l'opera: il Nabucco (1860/64) con tanti prestigiosi interpreti del maestro delle Roncole
La terza ripresa del Nabucco al teatro Concordia di Cremona (1860), è inserita in un cartellone quasi totalmente verdiano. Oltre a Nabucodonosor, il programma per la stagione di Carnevale prevedeva: Rigoletto e Luisa Miller. Quarta opera in programma La Lega Lombarda libretto di Filippo Meucci, musica di Antonio Bucci (prima rappresentazione Barcellona, Teatro Principal, 1849; prima italiana Torino teatro Carignano, 1850).
Anche questa edizione ha visto la presenza di importanti interpreti verdiani e già in parte affermati sui palcoscenici dei teatri del nord.
A partire da Elisa Galli soprano prima donna. L’artista, citata nei repertori, sarà poi interprete del Don Carlo: opera al Teatro Regio di Torino il carnevale 1867-68. Altro cantante di valore: Enrico Storti baritono. Il musicista proveniva da una famiglia canora che ha spaziato per teatri e teatrini dall'arco alpino fino all'estremità dello stivale per tre generazioni tutto il XIX secolo. Il capostipite Giovanni Storti aveva, guarda caso, esordito a Cremona nel 1825 con l’opera Clotilde di Carlo Coccia. Il figlio Enrico, oltre al Nabucco verdiano cremonese, era stato interprete acclamato (1862), al Teatro Argentina di Roma, del Werther di Raffaele Gentile.
Un altro personaggio di spessore fu il tenore: Giovanni Valentini Cristiani. Un cantante che calcò le scene del Teatro Comunale di Bologna dove, ai tempi era assoluta prima donna: Teresa Stolz ; musa del maestro delle Roncole. Nel 1869, nel capoluogo emiliano, fece parte del cast vocale di Un ballo in maschera, nei panni di Riccardo. Dettaglio curioso è che il Valentini, sempre a Bologna (1859), fu Oberto nell’opera La Lega Lombarda (libretto di Filippo Meucci e musica di Antonio Buzzi); lo stesso lavoro che, l’anno dopo, era in cartellone al Concordia cremonese proprio con Nabucco.
In quell’edizione del 1860 partecipò anche il contralto Amelia (Amalia) Lanfranchi. L’artista sarà protagonista, nella stagione successiva, (1861-1862) de Un ballo in maschera. Melodramma verdiano, in tre atti, andato in scena al Teatro Municipale di Modena.
L’ultima ripresa dell’opera verdiana, con ancora in vita il maestro, è datata 1864; sempre nella stagione di Carnevale. In quell’anno si eseguirono anche La Favorita, musica di Gaetano Donizetti e Il Templario, musica di Ottone Nicolai.
Personalità di spicco il basso Pietro Milesi coprotagonista con Teresa Stolz, cantante amata da Verdi, nel Don Carlos al Teatro Comunale di Bologna nel 1867. Secondo nome di rilievo quello del tenore Pietro Tagliazucchi. Nella stagione 1856/1857 interpreta Oronte al Teatro di Vicenza nell’ opera verdiana I lombardi alla prima crociata: replicherà lo stesso ruolo quattro anni prima del Nabucco cremonese al Teatro Comunale di Bologna (1860). Vestirà successivamente i panni di Macduff nel Macbeth, al Teatro Regio di Torino per il Carnevale 1866/67. Vincenzo Leoni Quintilli (baritono) è anche lui un interprete verdiano a Milano; Teatro alla Canobbiana sarà interprete di Luisa Miller. Un’ ultima curiosità di questa messa in scena, è in uno dei balli di quelle rappresentazioni: Un'avventura di carnevale : ballo in cinque atti . Secondo le fonti fu riprodotta dal coreografo Federico Massini, ma il testo originale era stato firmato da un altro artista: Pasquale Borri. Si tratta di un artista particolarmente famoso all’epoca, lavorando anche nella prestigiosa Vienna. Nato nel 1820 a Milano, studiò, sotto la guida di Carlo Blasis, alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Sempre nel teatro milanese, esordì come primo ballerino di rango francese. Un'avventura di Carnevale è considerata dagli storici come uno dei suoi capolavori. Fu particolarmente stimato all'Her Majesty's Theatre di Londra, all'Opéra di Parigi e soprattutto all'Hoftheater di Vienna, dove tornò più volte (1854-1856, 1858-1859, 1879-1880). A Vienna mise in scena il 4 ottobre 1880 l'ultimo lavoro, Der Stock im Eisen, con la musica di F. Doppler. (3-fine)
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