6 gennaio 2022

Battistero, via anche il basamento del rilevatore, ma si può fare uno sforzo in più per valorizzare la "strettoia dei condannati"

Un poco alla volta, ma se non altro si è provveduto a rimuovere anche l'ultimo "ricordo" dell'apparecchiatura per il monitoraggio dell'aria inopinatamente collocata nei mesi scorsi a lato del Battistero. Giorni fa è stato rimosso il macchinario vero e proprio (qui l'articolo), mentre recentemente è stato tolto anche il basamento in cemento nel quale affondava il palo di acciaio in cima al quale era collocata l'apparecchiatura. 

I macchinari (analogo apparecchio è stato collocato in zona porta Milano) erano stati installati da Linea Group e servivano per la rilevazione dell'aria nell'ambito del progetto “Minerva”, realizzato in collaborazione con Bosh e Luxoft. Un progetto, a dirla tutta, di cui si è capito ben poco e sui cui risultati non si hanno comunicazioni ufficiali.

Resta l'oscura descrizione riportata sul sito della Bosh:  “L’idea è quella di utilizzare i mezzi della raccolta dell’igiene urbana come vere e proprie sentinelle digitali grazie all’utilizzo di tecnologie legate al mondo dell’IoT (internet of things) e dell’intelligenza artificiale, al fine di monitorare in maniera preventiva gli assets delle città (strade, tombini, caditoie, aiuole), i livelli di inquinanti presenti in atmosfera con sensoristica a bordo mezzo a supporto della sensoristica fissa degli enti territoriali, incrementare i livelli di raccolta differenziata introducendo nuovi modelli nell’ambito dell’economia circolare, riducendo infine i comportamenti scorretti “osservando” la presenza dei rifiuti a bordo strada”.

Sarebbe un bel gesto, adesso, se il Comune riuscisse a trovare una diversa collocazione anche per gli allacci dell'AEM (al servizio dei banchi del mercato), che restano ancora accanto al Battistero, sporchi e coperti di scritte, e che guastano irrimediabilmente la vista in questo scorcio suggestivo del centro storico, con la facciata del Duomo sullo sfondo.

Oltretutto lo stretto collegamento da piazza Sant'Antonio Maria Zaccaria a piazza del Duomo rappresenta un "pezzo" della storia della città, poco noto ai più ma molto curioso e particolare. Sul retro del Battistero, uno dei lati, presenta ancora le incisioni dei modelli per fabbricare i mattoni delle tegole utilizzate dalle industrie edili fino al secolo scorso. Ma prendendo la strettoia da piazza Zaccaria, sul lato rivolto al Campo Santo dei Canonici, verso la Cattedrale vi era un vano o una gabbia destinato ai condannati a morte in attesa. Guardando attentamente i mattoni del Battistero, si nota che i condannati avevano inciso le loro firme e messo alcune date, una sorta di saluto prima della esecuzione della condanna. 

Secondo Agostino Cavalcabò, nella strettoia compresa tra il Battistero e l’edificio sopra il Camposanto dei Canonici (detto anche Scarsella o Cappella di San Giovanni) vi era una struttura nella quale si dice venissero rinchiusi i condannati a morte: secondo alcuni era la parte ora mancante che annetteva la Scarsella al Battistero (demolita nel ‘500), mentre secondo altri si trattava di una gabbia che comprendeva la strettoia sopra detta e lo spazio immediatamente antistante questa dalla parte di piazza Zaccaria, quando il collegamento era già stato demolito. Qui probabilmente sostavano i condannati a morte, in attesa di essere trasferiti nella cappella di S. Gerolamo dove passavano in preghiera l’ultima notte prima dell’esecuzione (segnalata dal lugubre suono della campana del Palazzo Comunale la sera precedente, all’una di notte e all’alba). Val la pensa osservare i mattoni su quel lato dell’ottagono, vi si notano incise delle scritte: si dice che siano quelle lasciate nei secoli che venivano lasciati lì negli ultimi giorni prima del patibolo. Tra quelle ancora leggibili (alcune sono irrimediabilmente sbiadite) vi sono semplici iniziali e firme per esteso assieme a numerose date (in una si legge chiaramente «1794», in un’altra «morto 17 agosto», in altre ancora le date arrivano addirittura al 1300 e più indietro); contemporaneamente, vi si riconoscono anche alcune pesanti invettive alle autorità cittadine laiche e religiose.

Un pezzo di storia della vecchia Cremona che è giusto conservare e tutelare senza le brutture viste negli ultimi mesi. 


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commenti


Roberto Ragazzoni

6 gennaio 2022 16:09

Grazie alle vostre segnalazioni avvengono i miracoli.
Speriamo in una migliore disposizione delle centraline.

Di interesse storico rimangono i bidoni del vetro in ingresso piazza della pace.

Quelli sembra proprio che piacciano!