Carter morto a 100 anni. Da presidente voleva capire Cremona: mandò un suo inviato a scoprire economia e politica sotto il Torrazzo. E alla cena con Sadat volle un quartetto di strumenti di Stradivari
Il Presidente che cercò di capire Cremona; senza riuscirci del tutto. Jimmy Carter è stato il 39° Presidente degli Stati Uniti, lo è stato perché, a 100 anni di età, Carter è venuto mancare proprio in prossimità della fine dell'anno 2024. La sua residenza alla Casa Bianca è datata dal 1977 al 1981, erano anni di grandi tensioni sociali, sia all'interno degli Stati Uniti come in altre parti del mondo. Oggi non sembra che quelle tensioni si siano affievolite anzi, in molti casi, si sono acutizzate ma durante gli anni di Carter si cercò di ridare respiro a processi di pacificazione di alcune aree del mondo.
Veniva dalla campagna Jimmy Carter, da quella campagna alla quale era fortemente legato e, appena insediato nello Studio Ovale decise di capire qualcosa di più di ciò che stava accadendo nel suo paese, aveva bisogno di sapere come, al di fuori dei confini nazionali, venivano affrontati quegli anni di grande cambiamento. Una delle prime azione che decise di intraprendere, insieme al suo segretario di Stato Cyrus Vance, fu quella di spedire il console statunitense Wright, diplomatico con sede a Milano, a Cremona. Il compito di Wright era semplice ma importante; andare a Cremona, parlare con le persone giuste, capire e riportare tutto alla Casa Bianca per trovare i presupposti necessarie in alcune politiche socio economiche. Perché Cremona? Perché era considerata una città “strana” e con le dimensioni ideali per capire quel reticolo di città medio piccole che erano, in realtà, l'asse portante della società statunitense. Se le metropoli erano realmente un mondo a parte, le città fatte a “misura d'uomo” rappresentavano i luoghi per eccellenza da cui partire per sviluppare un percorso sociale che fosse rivolto alla comunità. Cremona, in questo caso e in quegli anni, era il luogo ideale per sviluppare questi concetti, città piccola, tranquilla, mediamente ricca e senza disparità sociali così evidenti come quelle presenti nei borghi d'oltreoceano. La politica cittadina era rivolta ai cittadini e si fondava sul dialogo proprio con coloro che dovevano essere i veri protagonisti delle quotidianità; gli abitanti stessi. Wright fece due viaggi a Cremona, nel 1977 e nel 1978, dagli appunti spediti a Washington si capisce che aveva parlato con imprenditori, giornalisti e politici, aveva camminato per la città osservando come funzionavano le cose, si era impratichito con un po' di storia della città del Torrazzo.
Carter lesse tutti gli appunti ma non riusciva a capire fino in fondo, la città italiana era molto legata al suo mondo, quello dell'agricoltura, ma aveva sviluppato anche una affinità con il commercio e con lo sviluppo di imprese soprattutto nel campo alimentare. Il Presidente e Vance non vedevano all'ombra del Torrazzo quegli estremismi sociali che stavano attraversando, rendendole più vulnerabili, le città della stessa grandezza negli Stati Uniti, la criminalità in riva al Po era sotto controllo, il concetto di lavoro era una variabile stabile per le generazioni che si affacciavano al mondo produttivo. Una cosa, però, l'avevano capita alla Casa Bianca, più si dava la possibilità alle persone di accedere ai servizi e di avere un rapporto diretto con l'amministrazione e maggiore era la risposta in termini di realizzazione delle politiche sociali. Il dialogo costruttivo era la chiave di volta, cosa che nel 2024 sembra non esistere.
Gli appunti su Cremona vennero secretati per una trentina di anni circa, ma Jimmy Carter apprezzava la musica soprattutto se fatta bene per cui, durante la storica cena dell'aprile 1980 con il presidente egiziano Anwar Sadat, chiese ed ottenne che l'accompagnamento musicale venisse offerto solo da strumenti creati da Antonio Stradivari, un quartetto d'archi che avrebbe accompagnato i commensali in uno storico incontro. Il fatto che gli strumenti fossero tutte creazioni di Antonio Stradivari venne specificato sul programma della serata curato dalla moglie di Carter, Rosalynn. Jimmy “nocciolina” Carter si è spento, non è stato il primo Presidente a cercare di capire la città di Cremona, di certo lui, come altri, aveva cercato di vedere le cose sotto un profilo diverso da quello al quale siamo abituati.
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