3 marzo 2021

Fipe Confcommercio prende le distanze dalla manifestazione in centro

Fipe Confcommercio interviene in merito alla protesta di alcuni operatori della ristorazione di stamattina al mercato. 

“La disperazione delle imprese, in particolare quelle della ristorazione, è ben chiara perché ciascuno la vive in ogni momento sulla propria pelle e serve a spiegare, forse, derive come quella della protesta di questa mattina al mercato. Ma non la giustifica e non la legittima. La logica del cannibalismo tra imprese, della coperta corta non serve a nessuno. Per questo prendiamo le distanze dalla manifestazione organizzata da alcuni colleghi che non fanno parte del nostro gruppo”. – dichiara Alessandro Lupi, presidente di Fipe Confcommercio – “Per noi è necessaria, invece, la coesione di tutte le imprese per chiedere, tutte insieme, attraverso le associazioni misure adeguate di sostegno al tessuto economico, alle partite iva e ai loro dipendenti. Non è azzuffandoci tra noi che si risolve il problema. Meglio, allora, fare fronte comune, trovare una unità di richieste là del codice ateco di ognuno”. “Tutti insieme, - continua -dobbiamo chiedere al Governo ristori adeguati che siano proporzionali al calo del fatturato e alle spese che dobbiamo sostenere. Vanno messi in campo progetti sul tema della fiscalità, degli ammortizzatori sociali, di un piano per restituire competitività al sistema Paese. Servono piani per uscire dall’incertezza perché le imprese da un anno stanno navigando a vista senza conoscere la rotta”. “La legge deve essere uguale per tutti – rilancia il vicepresidente del gruppo Emiliano Bruno – E siamo certi che non abbia senso considerare essenziali gli autogrill e non i nostri locali. Ugualmente è legittimo vedere (e mal sopportare) che alcune realtà non hanno controlli adeguati e agiscono non sempre nel rispetto dei protocolli. Ma in questo momento il problema ha un carattere più generale. Come Fipe Confcommercio lo vogliamo affrontare responsabilmente, come abbiamo fatto fino ad oggi. Viviamo la preoccupazione per una classificazione in arancione che temiamo diventi di nuovo (e in pochi giorni) una zona rossa. Non possiamo perdere di vista la concretezza. Penso alle richieste avanzate al Governo nazionale con ristori veri che non siano elemosine ma anche a tutte quelle azioni di sostegno alle imprese che possono essere messe in campo anche localmente, come ad esempio, quelle sulla fiscalità locale, sui plateatici, sulle strategie per il rilancio del turismo quando l’emergenza sarà superata. Su questi temi concentreremo tutti i nostri sforzi e tutto il nostro impegno”.


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