Il consiglio comunale approva le Note preliminari per una proposta di Food Policy del Comune
Dal 3 al 6 novembre Cremona è la sede di una serie di eventi nell’ambito del progetto #InsiemepergliSDG, di cui la città è partner, la campagna promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale insieme alla FAO, alla Commissione Europea, a SDG Action Campaign delle Nazioni Unite, a CIHEAM Iamb di Bari e Save the Children, per celebrare la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2021 e sensibilizzare l’opinione pubblica sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (gli SDG) e sul lavoro della Cooperazione Italiana allo Sviluppo e dei suoi partner per il raggiungimento di tali obiettivi nel mondo post-Covid-19. Cremona è la tappa finale di questo importante percorso, una tappa scandita da attività, organizzate in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che coinvolgono e vedono protagonisti istituzioni ed enti del territorio locale, con particolare attenzione ai giovani e alle famiglie.
In tale ambito si inserisce il Consiglio Comunale straordinario, dedicato al tema Gli enti locali e l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, tenutosi oggi pomeriggio all’Auditorium “Giovanni Arvedi” del Museo del Violino, presenti autorità civili e miilitari, rappresentanti di enti, istituzioni, aziende, associazioni e realtà del volontariato. All'evento ha partecipato l'ambasciatore Giorgio Marrapodi, Direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.
L'inizio dei lavori è stato preceduto da un momento musicale: la violinista Lena Yokoyama con il violino Stradivari Vesuvius 1727 ha eseguito i brani Méditation dall’opera Thaïs di Jules Massenet (1842 – 1912), Allegro dal Concerto in mi maggiore La primavera, op. 8 n. 1, RV 269, di Antonio Vivaldi (1678 – 1741), e Presto dal Concerto in sol minore L'estate, op. 8 n. 2, RV 315, sempre di Antonio Vivaldi.
Concluso il momento musicale, i lavori sono stati aperti dal Presidente del Consiglio Comunale Paolo Carletti, che ha tra l'altro annunciato l'istituzione di una commissione consiliare del cibo, dopo il quale hanno ha preso la parola il Sindaco Gianluca Galimberti, che, servendosi di alcune slide illustrative (si veda allegato), è intervenuto sul tema Cremona e l’Agenda 20/30 - La transizione ecologica per una Cremona Green, mentre Food Policy - Sistemi di alimentazione sani, sostenibili ed inclusivi è l’argomento trattato da Simona Pasquali, Assessora alla Mobilità Sostenibile e all’Ambiente, che ha illustrato sinteticamente le delibera posta poi in votazione (si veda testo sotto riportato). Sono seguite le testimonianze di Gian Domenico Auricchio, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Cremona, ha quindi affrontato il tema Hub Lattiero Caseario - Cremona Capitale del Latte, mentre L’esperienza della trasformazione diretta è l’argomento sul quale si è poi soffermato l’imprenditore agricolo Luca Grasselli della Cascina Lago Scuro di Stagno Lombardo.
In rappresentanza della Regione Lombardia è intervenuto Marco Alparone, Sottosegretario nell'ambito "Delegazione di Bruxelles e Sistema dei Controlli”. A seguire ha preso la parola Marina Ponti, (il testo è in allegato).
Ha concluso la serie di interventi la Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marina Sereni, che ha partecipato alla giornata inaugurale della tappa finale del progetto #InsiemepergliSDG.
Terminata questa prima parte, si sono succeduti gli interventi di saluto dei capigruppo consiliari: Roberto Poli (Partito Democratico), Alessandro Zagni (Lega – Lega Lombarda), Enrico Manfredini (Fare Nuova la Città – Cremona Attiva), Carlo Malvezzi (Forza Italia), Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona Energia Civile), Marcello Ventura (Fratelli d'Italia), Livia Bencivenga (Gruppo Misto, componente di maggioranza), Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) e Luca Nolli (Movimento 5 Stelle).
Alla fine si è svolto il dibattito sul documento Note preliminari per una proposta di Food Policy del Comune di Cremona contenente anche le Linee di indirizzo della Food Policy di Cremona 2021-2024 nel quale sono intervenuti i consiglieri Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona), Luca Nolli (Movimento 5 Stelle), Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona – Energia Civile), Livia Bencivenga (Gruppo Misto), Marcello Ventura (Fratelli d'Italia), Carlo Malvezzi (Forza Italia), Cinzia Marenzi (Fare Nuova la Città – Cremona Attiva), Enrico Manfredini (Fare Nuova la Città – Cremona Attiva), Alessandro Zagni (Lega – Lega Lombarda), Paola Ruggeri (Partito Democratico) e Roberto Poli (Partito Democratico). A nome della Giunta ha replicato ai vari interventi l'Assessore Simona Pasquali.
Secondo le proiezioni ONU nel 2050 due persone su tre vivranno in città dove sarà consumato l'80% del cibo: una pressione demografica che avrà un impatto ambientale molto significativo. Secondo i dati della FAO ogni anno si perde o viene sprecato un terzo del cibo all'interno della filiera alimentare, generando costi ambientali (per lo smaltimento), economici e sociali. Un quarto delle emissioni umane è causato dalla cattiva gestione dei rifiuti organici, un volume che crescerà fino al 70% nei paesi in via di sviluppo, ragione per cui sono indifferibili politiche di prevenzione e azioni per la riduzione degli sprechi.
E' aumentata nei cittadini la consapevolezza dell'importanza del cibo quale fattore che influenza la salute e dell'impatto significativo che i sistemi alimentari hanno sull'ambiente attraverso, per esempio, le emissioni di gas serra, (recenti studi stimano che già oggi il 37% delle emissioni di gas serra clima alteranti è prodotto dalle filiere alimentari), il consumo del suolo e delle risorse idriche, l'inquinamento, l'esaurimento del fosforo e l'impatto di prodotti chimici utilizzati come diserbanti, la perdita di biodiversità, fattori che renderanno il cibo ancora più inaccessibile per i poveri in futuro.
Il cibo è nutrimento, richiede educazione alimentare, è fonte di salute, è un elemento centrale per la lotta alla povertà, è cultura e storia, terra e acqua, è agricoltura, campagna, città ricerca, cooperazione, turismo. Il cibo ed i particolare i sistemi alimentari sono un tema trasversale all'Agenda 2030 ed interessano la maggior parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
L'insieme di questi fattori ha sollecitato le città ad occuparsi sempre di più di cibo ed ha evidenziato l'urgenza di costruire politiche urbane alimentari finalizzate a garantire l'accessibilità al cibo sano, a valorizzare i prodotti locali creare occupazione nella filiera, ad intervenire con progetti ed azioni concrete per diminuire gli sprechi, a favorire un utilizzo sostenibile del suolo e delle risorse, a riequilibrare i rapporti ambiente-sviluppo, città-campagna, salute-prevenzione, mercato globale e specificità degli stili di vita.
Come spiegato nelle motivazioni della delibera, portata all’attenzione del Consiglio Comunale dopo la dettagliata illustrazione avvenuta nella Commissione consiliare Ambiente dell’11 ottobre scorso, e sintetizzata dall'Assessora Pasquali, il Comune di Cremona nel 2015 ha firmato il MUFPP (Milan Urban Food Policy Pact), che rappresenta l'eredità di Expo 2015 ed è un patto tra i sindaci firmatari (ad oggi 250 sono le città che lo hanno sottoscritto di cui 26 italiane) che si impegnano volontariamente a lavorare insieme affinché i loro cittadini possano beneficiare di sistemi alimentari locali più sostenibili, equi, rispettosi del clima, sicuri, diversificati, resilienti, inclusivi e in grado di fornire cibo sano e a prezzi accessibili.
Il Comune di Cremona ha adottato l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che rappresenta lo schema a supporto delle Linee Programmatiche del Sindaco ed è inoltre membro della Rete Italiana delle Politiche Alimentari Locali. Il Comune di Cremona ha inoltre partecipato al Milan Pact Awards, il premio internazionale che raccoglie e valuta le buone pratiche sviluppate dalle città aderenti al MUFPP, nello specifico all'edizione 2017 con la pratica delle mense scolastiche e nel 2019 con la pratica contro lo spreco alimentare, risultando nel 2019 tra le finaliste nella categoria Food Waste.
Anche a causa dell'emergenza sanitaria da COVID-19, che aumenta l'insicurezza alimentare nelle fasce più deboli della popolazione, è evidente la necessità di riconsiderare il ruolo centrale delle città nel disegnare una nuova normalità che abbia al centro la persona e l'accesso a un cibo sano e sostenibile.
La Food Policy è un insieme di politiche che delineano una visione condivisa sul futuro rapporto della città con il cibo e definiscono le azioni chiave per attuare questa visione, armonizzando i vari progetti che l'Amministrazione già porta avanti sul tema dell'alimentazione.
La Food Policy si attua mediante il coinvolgimento attivo della cittadinanza e di tutte realtà che operano a livello locale o che vivono le diverse dimensioni del cibo, in modo da capitalizzare una pluralità di risorse, idee, competenze, investimenti. La Food Policy è dunque un progetto per tutta la città: pertanto il Comune assume il ruolo di supporto, di stimolo e di facilitatore di tutte le forme di innovazione sociale, tecnologica e organizzativa che rispondono ai principi enunciati nella Food Policy stessa e che possono concorrere all'attuazione degli indirizzi in essa contenuti.
Diverse città italiane hanno avviato politiche locali del cibo ed in particolare Milano, prima città che si è dotata di questo strumento di governance, Torino, che si è dotata dell'Atlante del cibo coordinando università, istituzioni, categorie economiche per costruire azioni e conoscenze sul sistema del cibo attraverso iniziative di mappatura, coinvolgimento della cittadinanza, comunicazione. A Bergamo esiste un Tavolo sull'agricoltura ed è stato creato il portale Bergamo Green che mette in rete produttori e consumatori. A Roma un gruppo di attivisti e ricercatori ha formulato una proposta di Food Policy all'Amministrazione comunale, nella Piana di Lucca diversi piccoli centri hanno creato insieme un'Agorà del cibo mentre a Trento è nata la Rete dei Comuni solidali che lavora sui mercati agricoli e le mense.
L'economia di Cremona è profondamente legata alla produzione agricola delle campagne, conosciuta come Po Food Valley, dove l'eccellenza nell'agricoltura, nell'allevamento e nell'industria alimentare si sono sviluppate nel corso dei secoli, dando vita a una perfetta sinergia tra ricerca e territorio. Nel territorio rurale di Cremona, convivono grandi imprese agricole specializzate in una parte della filiera alimentare, connesse alla scala nazionale e globale, e piccole aziende agricole che, in quanto anello debole, faticano nel mantenere la loro vocazione di presidio territoriale a tutela del capitale naturale. Come in molte altre realtà italiane e straniere, anche a Cremona, sono attive da tempo diverse valide iniziative ed esperienze legate al cibo sostenibile, nate dalla libera iniziativa di cittadini ed associazioni particolarmente sensibili, che tuttavia rischiano di perdere la capacità di accompagnare la transizione verso sistemi alimentari integrati ed innovativi, perché sono, in molti casi, sconnesse con altre interessanti azioni istituzionali settoriali e mancano di confronto, spazi di dibattito pubblico e di coordinamento. Sono esempi di queste realtà la cooperativa Rigenera, esperienza di Agricoltura Sociale, la Filiera Corta Solidale, i Gruppi di acquisto Solidale, il Distretto agricolo solidale cremonese. Da evidenziare la particolare esperienza delle mense scolastiche comunali nelle quali si applicano da tempo i principi legati alla sostenibilità ambientale delle diete e si promuovono attività di sensibilizzazione contro lo spreco di cibo. A questo proposito si deve citare il Protocollo d'intesa siglato dal Comune con l'associazione NoSpreco, con l'intento di coordinare e promuovere le attività di recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari a scopo benefico e sociale.
Il Comune di Cremona ha attivato da tempo processi partecipativi ispirati ai principi di sostenibilità ambientale, a partire dal percorso di Agenda 21 al più recente progetto europeo UrbanWins, finanziato nell'ambito del programma Horizon 2020, che si pone l'obiettivo di migliorare la conoscenza e la comprensione del metabolismo delle città in cui viviamo e di coinvolgere tutti gli stakeholder urbani nella definizione di azioni strategiche, piani di prevenzione e gestione dei rifiuti e di lotta allo spreco di risorse in particolare di cibo.
Di particolare interesse in questo contesto alcune attività di formazione, quali il progetto Alimentiamo il contagio positivo della conoscenza, elaborato in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, così come è già in fase di progetto un intervento organico e complessivo di rigenerazione sostenibile e di riqualificazione urbana partecipata dell'area dell'ex Mercato ortofrutticolo (MAAI) in cui realizzare la “Cittadella dell'economia solidale”, luogo in cui si prevede l'avvio di attività collaborative che facilitino il progressivo sorgere e la messa a sistema di un incubatore di imprese socio-solidali in rete. Il recupero di quest'area strategica della città vedrà nascere un “Living Lab” in cui saranno allestiti negozi temporanei per i produttori locali, spazi per imprese co-working a disposizione di professionisti, studenti, aziende, e postazioni per le start-up, officine e corsi di formazione.
In un contesto così delineato, Cremona ha oggi l'opportunità di avviare un percorso aperto e inclusivo per strutturare una vera e propria politica del cibo in una visione più ampia che superi i confini territoriali del Comune e si estenda alle aree periurbane della città.
Le politiche sul cibo della città di Cremona non possono limitarsi alla definizione geografica della dimensione comunale, ma devono espandersi coinvolgendo le comunità e le amministrazioni vicine che vivono lo stesso paesaggio, che hanno vissuto le medesime trasformazioni e di fatto vivono in continuità con la comunità cremonese le dinamiche legate alle trasformazioni culturali e sociale del territorio, le sue contraddizioni, gli stessi problemi legati all'impatto delle attività antropiche sull'ambiente.
La prima attività da svolgere, dopo aver analizzato le principali componenti delle filiere del sistema agro-alimentare, dalle produzioni fino alle pratiche ed alle abitudini di consumo, consiste nel fornire un'analisi delle politiche e progettualità del Comune che hanno interrelazioni con il sistema cibo e delle progettualità degli attori sociali ed economici che operano in città sui temi del cibo anche in un'ottica di creazione di valori pubblici.
Considerate le esperienze già attive sul territorio, le importanti attività di educazione e formazione attuate ed in corso, delle priorità emerse in occasione della consultazione pubblica avviata nell'ambito del progetto UrbanWINS nonché delle politiche già da tempo avviate dal Comune, vengono proposte le Linee di indirizzo, di seguito riportate, da considerare quale elemento di supporto a sostegno della Food Policy del Comune di Cremona. Le linee di indirizzo facilitano la lettura delle molteplici articolazioni del sistema cibo della città e declinano prospettive che potranno poi evolvere in obiettivi generali e specifici, in progettualità ed azioni concrete da realizzare in una visione temporale di breve, medio periodo:
- sostenere la ricerca scientifica in tema di riduzione del packaging utilizzato per la distribuzione dell'acqua e degli alimenti, promuovendo la creazione di imballaggi riciclabili ed innovativi attraverso la collaborazione con le università del territorio e con gli istituti garanti dell'igiene degli alimenti e della salute;
- promuovere politiche mirate alla lotta contro gli sprechi, alla riduzione delle eccedenze ed al contenimento dello spreco alimentare, favorendo l'accesso al cibo da parte delle fasce sociali più deboli attraverso il sostegno alle iniziative di recupero e redistribuzione;
- promuovere stili di vita e comportamenti consapevoli attraverso l'educazione al cibo ed alla salute (organizzazione di percori di educazione e psicologia dei consumi);
- facilitare il consolidamento di un rinnovato approccio città-campagna, riscrivendo il rapporto di continuità tra città e agricoltura di prossimità.
Per costruire una proposta di Food Policy per il territorio di Cremona è necessaria un'adozione formale dell'impegno a realizzarla. Il documento può avere vari gradi di dettaglio, ma deve includere alcuni elementi fondamentali: la durata (non inferiore a 4/5 anni, il minimo per osservare i primi effetti) e i principi fondamentali sulla quale si fonda la politica.
In secondo luogo, l'Ente si impegna a identificare le risorse umane interne e/o esterne per intraprendere il percorso di implementazione. In questa fase è importante istituire l'Ufficio delle Food Policy, formato da risorse umane provenienti da dipartimenti e settori differenti, in modo da garantire la multidisciplinarietà e, pertanto, cogliere la multidimensionalità della questione del cibo. L'ufficio coordina le attività legate alla Food Policy dell'Ente, si interfaccia con gli stakeholeder coinvolti, coordinare e mettere a sistema tutte le attività intrinseche nei sistemi alimentari cittadini.
La fase successiva prevede l'individuazione degli stakeholder. Grazie al processo di coinvolgimento dei cittadini che il Comune di Cremona ha portato avanti in questi anni, alcune parti interessate sono ben identificate e dovranno essere coinvolte nell'ambito dei percorsi di Food Policy: Comuni dell'area del PLIS del Po e Morbasco, di MAB Unesco Po Grande, del Contratto di Fiume della media valle del Po; industria agroalimentare, aziende manifatturiere di veicoli e tecnologie agroalimentari, rivenditori e distributori alimentari, mercati locali, Grande distribuzione organizzata (GDO), rivenditori, mense e attività di ristorazione; esperti di formazione professionale, università, scuole di ogni ordine e grado, centri di ricerca; associazioni imprenditoriali e osservatori agro-alimentari, consorzi di tutela, istituti bancari, ONG e associazioni agroalimentari.
Un importante passaggio nel percorso di Food Policy è l'istituzione del Consiglio del cibo, che può essere guidato da risorse interne o esterne all'Amministrazione ed è costituito dai rappresentanti dei gruppi di stakeholder individuati dall'Ente come maggiormente rappresentativi, ha l'obiettivo di costituire l'arena di dibattito all'interno della quale i responsabili della politica alimentare, gli attori del sistema agroalimentare, i rappresentanti dei cittadini (presidenti di quartiere), le associazioni, si riuniscono per discutere, valutare, e rappresentare criticità e punti di forza della Food Policy, proponendo visioni e individuando soluzioni. Il Consiglio del cibo è il principale strumento della Food Policy, capace di garantire trasparenza e partecipazione, accompagna tutte le fasi della strategia e pertanto è uno strumento di governance che viene sollecitato costantemente. Il Consiglio del cibo definisce gli obiettivi prioritari della Food Policy, proposti dallo stesso, ma discussi attraverso una consultazione pubblica, sia online che offline. Gli obiettivi prioritari vengono quindi elaborati in sede di Consiglio del cibo e restituiti nel documento strategico denominato Verso una Food Policy del territorio cremonese.
Successivamente, gli obiettivi prioritari vengono dettagliati in principi, indirizzi e azioni, nell'ambito di tavoli tecnici tematici di progettazione partecipata, costituiti da specifiche professionalità selezionate all'interno del Consiglio. I risultati di questo lavoro danno vita a progetti specifici per ogni tema individuato. I progetti devono essere corredati da una serie di informazioni: fabbisogni finanziari e pre-condizioni, soggetto/i attuatore/i, popolazione coinvolta, tempi di attuazione, fonti di finanziamento, priorità rispetto al complesso delle azioni, sinergie e feedback fra le varie azioni, contributo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. L'insieme dei progetti rappresenterà il Piano d'azione alimentare del territorio cremonese che sarà ufficialmente adottato dal Consiglio Comunale del Comune di Cremona e dei Comuni coinvolti nel processo. Il documento di Food Policy prevede un Piano di monitoraggio delle misure adottate.
Concluso il dibattito, il Consiglio Comunale con 18 voti a favore 8 astenuti, ha approvato il documento Note preliminari per una proposta di Food Policy del Comune di Cremona contenente anche le Linee di indirizzo della Food Policy di Cremona 2021-2024 (si veda allegato).
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commenti
Gianluigi Stagnati
4 novembre 2021 08:25
I nostri amministratori si sono dimenticati di menzionare una iniziativa, che funziona da tempo, volta a ridurre gli sprechi alimentari, e a cui hanno aderito numerosi esercizi commerciali alimentari di Cremoma e provincia, nonchè in tutta Italia:
Too Good To Go
Questa iniziativa permette, tramite un'app, di acquistare generi alimentari a prezzi scontati.
Il link è https://toogoodtogo.it/it/
E l'app è stata sviluppata sia per Google che per Apple