La marea pacifica per Gaza: il corteo nel centro cittadino tra sigle sindacali e studenti. Insieme al grido di "Palestina Libera" e "Stop al genocidio", bandiere e fumogeni nei colori della Palestina
Nel giorno dello sciopero generale indetto da CGIL insieme ai sindacati di base, anche la piazza di Cremona si è mobilitata in nome di Gaza e della Palestina e in solidarietà alla Flotilla: "Free free Palestine! Palestina libera!". Un fiume di gente, come non si vedeva da anni a Cremona, giovani, ragazzi, famiglie, bambini, adulti e meno giovani: una marea colorata ha invaso pacificamente il centro di Cremona con bandiere della Palestina, bandiere arcobaleno della pace e delle diverse sigle sindacali, striscioni e fumogeni. Diverse centinaia di presenze che hanno animato prima il presidio di piazza Roma dove già dalle 9.00 era arrivato il folto corteo degli studenti, organizzato da diversi circoli Arci (circolo Arcipelago, Arci Cremona, Arci Persichello) e Critical Mass Cremona. Partiti dalla stazione degli autobus, con bandiere della Palestina, fumogeni e striscioni per riportare l'attenzione sul massacro di civili in corso da due anni a Gaza. In piazza Roma quindi gli studenti si sono uniti al corteo organizzato da CGIL e dalle varie sigle sindacali, per partire poi lungo le strade del centro, dai giardini a via Gramsci fino a piazza Stradivari, da qui verso corso Vittorio Emanuele per via Ala Ponzone e infine in piazza del Comune.
Una grande bandiera della Palestina portata dai ragazzi ha formato il cuore del corteo, insieme a motlissimi altri stricioni: "Tutti gli occhi sulla Palestina", "Chi tace è complice del genocidio", ma anche slogan come “Nethanyau terrrorista”, “Siamo tutti Palestinesi”. Il corteo ha proseguito la sua marcia senza problemi nè disordini, allungando in parte il percorso iniziale in accordo con le forze di Polizia, che hanno presidiato il serpentone lungo tutto il suo tragitto. Diverse le personalità politiche cremonesi presenti, tra assessori, consiglieri comunali e regionali, figure politiche degli anni passati e del terzo settore.
Una manifestazione dunque che da tempo non si vedeva a Cremona, con una importante presenza di giovani, segno che quanto sta avvenendo a Gaza è particolarmente sentito anche dai ragazzi, che oggi hanno animato pacificamente il corteo accanto alle figure più mature delle sigle sindacali; ma anche tanti bambini, madri con i passeggini e nonne con i nipotini accanto che hanno seguito la manifestazione cittadina di stamattina, che segue di pochissime ore l'iniziativa “Luci sulla Palestina. 100 ospedali per Gaza”, il flashmob di ieri sera organizzato dalla rete di sanitari #DigiunoGaza davanti all'ospedale di Cremona, che ha visto un importante numero di adesioni.
Fotoservizio Francesco Sessa Ventura
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Stefano
3 ottobre 2025 11:43
Quando dicono "siamo tutti Palestinesi " dovrebbero spiegare un fatto. Come ci stanno le bandiere arcobaleno, gli arci gay lgbt.. con le bandiere Palestinesi? Sanno come vengono trattati gay trans..in Palestina e in generale nei mondo arabo? Sanno che i gay trans sono costretti a fuggire dalla Palestina e guarda caso sanno dove chiedono asilo e lo ottengono? Non certo negli altri paesi arabi limitrofi, ma in Israele. Si proprio in quel tanto vituperato Israele..
Pierpa
3 ottobre 2025 16:19
Bravo, ha trovato la pagliuzza. Ora vada a vedere se altrove trova delle travi. Nelle prigioni israeliane ci sono circa 9.000 palestinesi in detenzione amministrativa, senza processo: hanno trovato asilo...
Stefano
3 ottobre 2025 16:39
Veramente il fondamentalismo islamico di travi ne ha parecchie e sin dalle sue origini ,solo che non mi basterebbero 3 giorni filati per descriverle tutte. A partire dal trattamento delle donne e dai regimi teocratici....
Manuel
5 ottobre 2025 14:39
Il fondamentalismo islamico è ben incarnato dall’ISIS (tra gli altri) e, guarda caso, dove s’e’ insediato? In Siria.
Chi ne ha favorito l’ascesa, la resilienza, la controffensiva? La Turchia in primis, gli Stati Uniti sempre per opportunità ed Israele a sud (c’era un vecchio nemico ed un vecchio conto da aggiustare), se non poi inviare dei battaglioni (occupando altre terre non sue) per pararsi il c...
Le democrazie occidentali e mediorientali si distinguono spesso per esportare democrazia.
Speriamo che l’Europa non sia stata coinvolta in tale triste operazione.
Stefano
3 ottobre 2025 16:56
Senz'altro quei 9 mila, se il numero è reale, avranno rubato caramelle al mercato. E se per lei la questione gay/lgbt è una pagliuzza, lo vada a dire ai diretti interessati se sono contenti ad essere considerati una pagliuzza della società.
Manuel
5 ottobre 2025 15:14
Per quanto riguarda le comunità sessuali “diversamente ludiche” o “diversamente sensibili”, bisogna sottolineare come non siano amate in alcuni paesi europei ed in America, pur non venendo perseguitate.
Ricordiamo che Trump ha impostato parte della campagna elettorale sul contrasto alle “lobby lgbt”, che in Italia Salvini e Vannacci non mancano di osteggiare, ridicolizzare le organizzazioni i diritti sessuali, in Israele c’è Ben Gvir ed il suo partito Otzma Yehudit che spingono per l’emarginazione, la correzione, in Spagna c’è Vox che assolve a tale compito, in Ungheria c’è Orban, etc., etc.
Considerato ciò, se nei paesi islamici fossero banditi i rapporti, l’affettività omosessuale, non so, ma potrebbe essere; mi ricordo che un tempo c’erano i sexy tour anche verso tali nazioni: come ben testimoniava una vecchia canzone di Elio e le Storie Tese.
Sui 9000 detenuti ti do ragione: non possono che essere criminali... ed infatti, secondo il fine pensiero dei governanti israeliani, vengono annientati donne, bambini e neonati in fasce, poiché teoricamente potenziali terroristi.
Stefano sempre sul pezzo.