La storia del conte cremasco Luigi Tadini attraverso le memore di Giovan Battista Terni. Presentato il volume nella conferenza presentato dalla Società Storica Cremasca
Martedì 30 settembre 2025 nella prestigiosa Sala degli affreschi dell’Accademia Tadini di Lovere, Matteo Facchi e Manuel Ottini della Società Storica Cremasca, hanno tenuto una conferenza dal titolo "Il giovane Luigi Tadini nelle Memorie (1759-1787) di Giovanni Battista Terni". Spunto per l’evento è stato il volume, recentemente pubblicato dalla Società Storica Cremasca: "Giovanni Battista Terni. Memorie 1759-1787", a cura di M. Ottini, Crema, Conte Terni de’ Gregory 1001, 2024.
Nel 1827, a seguito di dissapori con l’amministrazione comunale di Crema, il conte cremasco Luigi Tadini (1745-1829) decise di trasferire le sue collezioni di opere d’arte a Lovere e nel 1828 aprì al pubblico un museo. Con il suo testamento lasciò alla comunità sul lago d’Iseo l’Istituto di belle arti Tadini, dando disposizioni per il funzionamento della Galleria e delle annesse scuole di musica e di disegno, tuttora attive.
Nella nostra percezione, la morte del figlio venticinquenne Faustino, avvenuta nel 1799, getta un’ombra di tristezza sull’intera vicenda umana del conte Luigi Tadini e della moglie Libera Moronati, anche perché le fonti ci tramandano poche informazioni sulla prima fase della loro vita. Per questo motivo sono preziose le informazioni raccontate dalle Memorie di Terni che ci restituiscono aneddoti sulle imprese di un uomo straripante di gioia di vivere. Dieci sono gli episodi che vedono protagonista il nobile cremasco narrati da Giovanni Battista Terni (Crema, 1736-1787), avvenuti tra il 1781 e il 1785: uno dei primi interventi di Tadini nel Maggior Consiglio della Magnifica Comunità di Crema; una scatenata festa tenutasi nella Sala di Città; il tentativo di organizzare a Crema il “Baccanale degli gnocchi”, festa tipica del carnevale veronese; lo spettacolo del ciarlatano chiamato Cosmopolita, in occasione del carnevale; la corsa delle asine da Santa Maria della Croce a Porta Serio; il volo di alcuni palloni aerostatici; il fallito tentativo di volo di una mongolfiera con equipaggio prima a Crema e poi a Venezia; la messa in scena di un’opera lirica da parte di interpreti dilettanti.
La serata è stata introdotta da Marco Albertario, direttore dell’Accademia Tadini. Fra il pubblico erano presenti il direttore di «Insula Fulcheria», Nicolò Premi e il presidente e il vicepresidente della Pro Loco di Crema, Vincenzo Cappelli e Franco Bianchessi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti