Sporca, annerita e trascurata la statua di Ponchielli ai Giardini. Fu realizzata con una sottoscrizione popolare partita in una osteria. Perché lasciarla così?
"Noia e tristezza da tutte le parti, ed un dispiacere grandissimo per la morte di Ponchielli. Povero Ponchielli! Così buono e così bravo musicista!". Già povero Ponchielli diceva Giuseppe Verdi in quel gennaio 1886. Povero Ponchielli viene da dire oggi guardando lo stato del suo monumento ai Giardini Pubblici di piazza Roma. Il volto nero di smog, polvere, muschi verdi perfino sulla palandrana marmorea del musicista. E poi le scritte illeggibili. Certo, come abbiamo più volte denunciato, tutti i giardini meriterebbero maggiore attenzione: dalla fontana delle Naiadi, dee dell'acqua, spenta ormai da quattro anni, ai vasi che segnalano le dimensioni della abbattuta chiesa di San Domenico arrugginiti e illeggibili, alla trascuratezza del parchetto giochi, al varco delle montagnole intubato da anni e tanto altro.
Eppure i cremonesi ebbero sempre caro Amilcare Ponchielli, una gloria cittadina a cui vollero dedicare questa statua inaugurata proprio 130 anni fa (18 settembre 1892) e vederla così trascurata mette davvero tristezza. Pensate che la raccolta fondi per realizzare la statua partì dall'osteria della Marcella all'epoca di fianco (sull'angolo di via Ettore Sacchi) al Teatro Concordia (ora Ponchielli). Un grande movimento popolare spontaneo nato sulla commozione per la scomparsa del musicista. Quella della Marcella era una delle osterie più in voga a Cremona. Qui si dava appuntamento la bohème cremonese del tempo. Era condotta da Pasquale Filippini e dalla moglie Marcella Zucchelli. Vi si davano appuntamento gli artisti del tempo: gli scultori Bistolfi e Guindani, il pittore Bergamaschi e il musicista Nicola Bassi ma anche Illemo Camelli, l'avvocato Stradivari e Leo Gerelli: tutti socialisti che facevano capo a Leonida Bissolati. Qui vennero redatti articoli, testi, discorsi che fecero epoca sull'"Avanti!". Qui nacque "l'Eco del Popolo" giornale dei socialisti cremonesi. Dalla Marcella veniva a rifugiarsi Bissolati ogni volta che gli impegni parlamentari lo lasciavano partire da Roma. E proprio in questa osteria partì quel grande sentimento popolare che favorì la raccolta pubblica delle ottomila lire dell'epoca che servirono per innalzare il monumento all'autore della Gioconda e di tante altre musiche. Il Comune, con i soldi della sottoscrizione popolare avviata all'osteria della Marcella, indisse un concorso di idee per realizzare il monumento vinto poi dal veronese Pietro Bordini (suo il monumento di Garibaldi a cavallo a Verona). La scultura di Ponchielli venne inizialmente collocata davanti al palazzo Ala Ponzone in corso Vittorio Emanuele ed inaugurata nel 1892 con una cerimonia a cui parteciparono migliaia di cremonesi. Fecero poi seguito parecchie polemiche su quella collocazione ritenuto inidonea a un grande cremonese come Ponchielli. E nel 1907 si decise di spostarla ai Giardini Pubblici destinato a diventare il Pantheon dei grandi cremonesi. Altra inaugurazione con tutta Cremona presente e con la banda cittadina ad eseguire le musiche del compositore di Paderno. Altri tempi.
Foto in alto a scorrimento di Gianpaolo Guarneri - Studio B12
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commenti
Nicolini Gualtiero
28 maggio 2022 02:53
La stessa sorte del cippo che ricorda la sepoltura di Stradivari in San Domenico ( giardini di Piazza Roma) ! Complimenti !