"Benvenuti a Cremona" quei tabelloni luminosi spenti da anni sono una pessima immagine per la città
“Cremona welcomes you” ovvero “Cremona ti dà il benvenuto” oppure “Benvenuti a Cremona”, frase piacevole che richiama una città intera nell'augurare a chiunque stia entrando tra le “mura” cremonesi una felice permanenza; o il ben servito verrebbe da pensare all'alba del 2024.
La frase veniva recitata dai tabelloni elettronici posti all'entrata dei principali snodi cittadini, collocati in cima ad un palo piantato ad hoc per augurare un buon soggiorno o altre informazioni utili, ma da qualche tempo, non saprei essere più preciso, è sparita. Oggi, invece di offrire un servizio più o meno interessante ma pur sempre utile, i tabelloni restano in un intoccabile silenzio quasi come un funesto presagio su come potrebbe svilupparsi la giornata per coloro che arrivano o tornano in città. E' una cosa da poco se non da nulla, secondo coloro che dovrebbero farli funzionare, ma fa riflettere su come l'augurare una interessante gita o una visita ai musei o alle chiese di una città parta già, per un turista o un visitatore, con il piede sbagliato.
Quei tabelloni da anni non funzionano più tanto che ormai non ci si fa più neanche caso; sia arrivando da via Mantova, quindi uscendo dal fondamentale raccordo autostradale per i viaggiatori, che dalla Castelleonese, altra direzione primaria del traffico veicolare. Lo stesso mutismo arriva poco prima del ponte sul Po, la naturale direttrice da sud, dove il tabellone preferisce esprimersi con un imbarazzante silenzio rispetto ad un benevolo augurio per la scoperta di una città. Non sono a conoscenza dello status degli altri, se esistenti, ma nel primo caso i led luminosi sono fissi in basso e non lasciano trasparire alcuna emozione, negli altri i tabelloni sembrano quasi bruciati, un po' come se Zeus, dal monte Olimpo, avesse deciso di lanciare qualche saetta verso quegli strumenti che, all'inizio del 2024, molti potrebbero ritenere obsoleti se non addirittura messaggeri di pessime notizie. Probabilmente hanno ragione, niente è più inutile di quello che dovrebbe servire per aiutare a capire; è un paradosso ma, meno si fa per dimostrare attenzione per i particolari e maggiore sarà la possibilità di cercare giustificazioni per coloro che devono gestire qualsiasi problema. Faccio una breve ricerca su Google Maps e scopro che almeno nel 2011 – ma se non ricordo male anche oltre - erano ancora funzionanti, con tanto di “Benvenuti a Cremona”, frase evidentemente inutile nel 2024, così come non sono più necessarie le informazioni annesse; abbiamo ben altro a cui pensare, è la risposta che mediamente si può ottenere davanti ad una obiezione di questo tipo.
Una città che può apparire decadente fin dal suo ingresso è il messaggio che raccontano quei led luminosi bruciacchiati o muti, quei tabelloni non vogliono fare concorrenza al set di Blade Runner, ma erano stati collocati con la semplice convinzione di poter lanciare un messaggio comunque piacevole per chiunque. Visti come sono oggi rappresentano il simbolo di una sorta di abbandono per le piccole cose che riesce a provocare quella irritazione nel vedere uno strumento lasciato a se stesso per noncuranza, disinteresse o semplice dimenticanza. L'alternativa sarà quella di toglierli, probabilmente oggi risulteranno come brutti, costosi, inquinanti, colpevoli di aver diffuso un messaggio in maniera vetusta e non in linea che il moderno che avanza, del resto quale città oggi ti offre il suo benvenuto con dei led luminosi mentre ti dirigi a visitarla? Verosimilmente nessuna, quindi conviene allinearsi e far sparire tutto ciò che potrebbe essere visto come atavico e lontano negli anni, nonostante nel suo piccolo racchiudesse il retaggio di un augurio ben speso. Tutto è giustificabile e condivisibile, ci mancherebbe, ma quelle piccole cose che sanno esprimere piacevoli concetti sono ormai démodé, non contano nulla nel panorama delle grandi riflessioni avviate su immensi progetti volti a rendere più piacevoli anche solo pochi attimi nella vita delle persone. L'alternativa sarà cambiarli con qualcosa di moderno, efficiente ed efficace, come vittorioso e vincente portatore di un messaggio futuristico e innegabile, progettato e plasmato da qualche “star” che, a colpi di slide consolidate e di applausi quasi pre registrati proporrà giochi di luci e forme “unici al mondo”. Ci ritroveremo con nuovi tabelloni dove il semplice – ma diretto - augurio di una buona permanenza farà impallidire i giochi di luce della discoteca 2001 Odyssey dove Tony Manero imperversava, tra le occhiate languide e sognanti delle ragazze e le canzoni dei Bee Gees, nel film “La febbre del sabato sera”.
Aspettando che i pantaloni a zampa d'elefante e le camicie con le becche fuori misura tornino di moda quei tabelloni restano muti e silenziosi senza poter far il piccolo lavoro per il quale erano stati installati, quello di portare l'augurio di una città a coloro che arrivavano.
Immagini tratte da Google Maps
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commenti
Giovanna
9 gennaio 2024 11:28
"Quei tabelloni luminosi spenti da anni sono una pessima immagine per la città", si potrebbe anche trasformare così: "Quei tabelloni luminosi spenti da anni sono l'immagine di una pessima città".
È un vero peccato, una città così piccola e raccolta meriterebbe molto di più.
Enrico Bresciani
9 gennaio 2024 17:20
Sono nati insieme alla centralizzazione degli apparati semaforici e ne hanno seguito il triste e inglorioso destino. Direi però che sono più che appropriati per avvisare il visitatore del pessimo stato manutentivo della città che si appresta a visitare...
Silvio Parodi
10 gennaio 2024 10:38
cosa vi aspettavate da un sindaco così e da una giunta di....., che spendono migliaia di euro per impiantare pezzi di ferro arrugginiti come benvenuti nella città???
Daniro
10 gennaio 2024 15:00
Benvenuti in una delle città piu' inquinate Europa? Almeno servissero a fermare il traffico quando l'aria è già inquinata come prevedono le norme antismog.