A causa dei tagli degli ultimi anni è sempre più difficile per i piccoli comuni restare a galla
La scure dei continui tagli agli Enti locali si fa sempre più pesante e per i piccoli Comuni diventa sempre più difficile continuare ad erogare i servizi alla cittadinanza. Un problema non indifferente specie in quei centri, e nel Cremonese sono tanti, che contano poche centinaia di abitanti, in larga parte anziani: leggasi persone che hanno chiaramente bisogno di servizi che siano il più possibile vicino alle persone. Un concetto, questo, chiaro e indiscutibile; forse opaco per chi, sta seduto comodamente sugli eleganti e sfavillanti velluti romani ed è lontano dalla realtà quotidiana dei piccoli centri che in tutta Italia, sono numerosissimi e non si limitano certo al solo cremonese. Del resto numerose scelte compiute a livello “centrale” hanno tagliato fuori proprio le persone anziane, fragili e sole. Ne sia un esempio il fatto che, non certo da ieri, è stato di fatto reso obbligatorio, per molti servizi, l’uso e la dimestichezza con le apparecchiature informatiche, tagliando fuori, a tutti gli effetti, quelle persone, e sono tante, che con le diavolerie tecnologiche ed informatiche non hanno alcuna capacità e, forse, non sanno nemmeno da che parte si accende un computer (e non c’è nulla di male visto che, fino a prova contraria, ad oggi non esiste l’obbligo di dotarsi di computer e cellulari di ultima generazione). Ma al giorno d’oggi se non sei al passo coi tempi sei, e va ribadito, tagliato fuori: tagliato da chi, da destra a sinistra e da sinistra a destra passando per il centro, ieri magari ti chiedeva il voto e oggi non sa nemmeno se sei al mondo. Ma questo è un lungo discorso che meriterebbe importanti confronti, convegni e incontri: che quasi tutti si guardano bene dal promuovere. Restando sul tema, sempre caldo, da anni, dei continui tagli agli Enti locali (altra cosa che ha visto ben allineati un po’ di governi, dell’una e dell’altra parte, che si sono succeduti e che so questo si sono trovati in “singolare” sintonia) ecco che questi stanno appunto rendendo la vita sempre più complicata, se non impossibile, ai piccoli Comuni. Anche per questo la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica si fa sempre più necessaria. E’ in questo senso che, a Stagno Lombardo, è stato indetto un incontro pubblico che si svolgerà, nella sala consiliare del municipio, lunedì 16 dicembre, alle 21. Come scrive il sindaco (e presidente della Provincia) Roberto Mariani nella convocazione “ci stiamo apprestando, entro la fine dell’anno, all’approvazione del Bilancio di Previsione 2025 e riteniamo sia importante coinvolgere i cittadini al fine di condividere alcune scelte e decisioni prese. I Comuni, e gli Enti Locali in generale, sono in situazioni difficili e destinatari di provvedimenti di tagli che, davvero, rischiano di mettere in seria difficoltà l’erogazione di servizi”. Ecco quindi che, per confrontarsi con tutta la cittadinanza, è stato convocato un incontro pubblico per lunedì 16 dicembre, alle 21. Un vecchio adagio popolare afferma che andava meglio quando andava peggio e anche questo (ma non solo questo) lo dimostra. Probabilmente è giunta l’ora che qualche sindaco e qualche amministratore pubblico alzi la voce utilizzando anche iniziative singolari, non per il gusto di farsi vedere ma per richiamare l’attenzione dei “sordi” che siedono a Roma. Tra gli esempio più freschi quelli del compianto Luigi Lucchi, per 15 anni sindaco del Comune parmense di Berceto, scomparso da pochi giorni. Nel 2016. Lucchi proprio a Berceto aveva organizzato il funerale di Paperon de’ Paperoni, celebre personaggio Disney a cui il Comune ha dedicato una vera e propria tomba all’interno della cripta del palazzo municipale. Le esequie sono state presiedute da Lucchi in persona che già in passato aveva fatto finire il suo paese sotto i riflettori con iniziative contro i tagli alle risorse delle amministrazioni locali e la tassazione imposta ai cittadini. Tra le altre cose, aveva minacciato una protesta in mutande davanti al Quirinale, a chiedere l’elemosina di fronte al Duomo di Parma. Da allora sono trascorsi otto anni e le cose sono addirittura peggiorate. Forse è ora si “impacchettare” i municipi e “regalarli” simbolicamente a chi siede sulle romane poltrone per far cambiare qualcosa? O è giunto il momento di consegnare loro le dimissioni in massa di tutti i sindaci d’Italia?
Eremita del Po
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commenti
Marco Pelloni
8 dicembre 2024 09:43
Eppure in giro si vedono auto da ricchi, smartphone da migliaia di euro, ristoranti pieni....
Magari serve controllare come riescono ad eludere.