23 marzo 2021

"A Milan ghè 'l pan" dicevano i nostri nonni

Ho letto con interesse gli articoli del collega Grassi e dell'amico e consigliere regionale Federico Lena, circa l'influenza della città metropolitana, così vicina e così attraente tanto da poterla equiparare al “sogno americano” nel passato. “A Milan ghè ‘l pan” dicevano i nostri nonni, mentre, a Cremona, al massimo c'erano le tre “T“! Difficile, quindi, separare gli interessi economici dall'omogeneità del territorio…ma non impossibile! Citerò come esempio esplicativo di quanto appena scritto la stazione di Lodi: il treno è passato e non siamo saltati sulla carrozza in corsa? Forse si, forse no, certamente un’opportunità non valutata attentamente o, più semplicemente, Lodi non era interessata a Crema. Ho sempre pensato che una provincia Lodi/ Crema sarebbe stata omogenea per territorio, tradizioni e interessi economici e non avrebbe comportato il perdersi dei nostri piccoli paesi all’interno della città metropolitana, denaturalizzandosi in qualche modo. Abbiamo degli ottimi esempi in diverse regioni di province accorpanti piccole città, soprattutto in Sardegna: Medio Campidano, Olbia Tempio, Carbonia Iglesias ma anche in Lombardia: Monza Brianza. Non sono necessariamente province ricche, ma che comunque riescono a mantenere sia omogeneità del territorio che autonomia, termine amato non solo dall’amico Federico e da noi leghisti in generale, ma anche da tutti coloro che vorrebbero poter decidere come gestire le risorse con coscienza e consapevolezza delle esigenze vere della propria terra. Omogeneità, quindi, non solo per tipologia: Crema, Cremona, Lodi, Mantova o Treviglio, tutte zone principalmente agricole, a differenza dell’industriale Milano. Omogeneità anche per logistica, dato da non sottovalutare quando si tratta di servizi importanti quali la sanità, l’istruzione, i servizi sociali etc. Molti dibattiti in TV ribadiscono l’importanza dell’azione dei sindaci sul territorio, ma poi, concretamente, quanto contano realmente i sindaci? Poco purtroppo. Molto meno di quanto potrebbero contare se solo avessero maggiore autonomia territoriale. Proviamo a vedere la piramide con un'altra prospettiva. Un sogno? Forse, ma se diventasse un obiettivo da raggiungere? se la provincia fosse il territorio stesso? Personalmente non mi faccio abbagliare dalle luccicanti strade di una ricca metropoli, anche se indiscutibilmente fonte di lavoro per molti nostri cittadini. Quanto sarebbe, però, a dimensione d'uomo, una provincia al centro del territorio? Così come i paesi, le piccole e grandi città hanno al centro la loro chiesa, come una sorta di chioccia con i suoi pulcini. Al pari di ciò: anche la provincia dovrebbe avere una posizione centrale e dimensioni adatte alle esigenze e caratteristiche dei propri abitanti.


sindaco di Bagnolo Cremasco

Paolo Aiolfi


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