7 settembre 2024

Sangiuliano e la vecchia prassi degli scandali

Alla vecchia scuola sovietica insegnavano che perché ci sia uno scandalo ci vogliono almeno tre persone: uno che ha fatto il peccatuccio, qualcuno che vuol far fuori chi ha fatto il peccatuccio, e uno che monta lo scandalo. E a volte ci vuole una quarta persona, quella che fa commettere il peccatuccio…eh sì perché se il soggetto non sbaglia da solo si può sempre indurlo in tentazione secondo le sue inclinazioni.

Una vecchia intervista al Capo dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero degli Interni riportava che “se un ministro è omosessualie (e il riferimento era probabilmente a Emilio Colombo o a Spadolini) va tenuto sott'occhio, perché ne potrebbe andare della sicurezza nazionale…anche Hitler metteva le puttane nel letto di Galeazzo Ciano”. Tradotto: il letto è sempre stato luogo di confidenze e tranelli. E assieme ai soldi e sempre il piatto forte di ogni scandalo. E il riferimento alla omosessualità non era in senso discriminatorio, ma semplicemente dettato dall'idea che in quella condizione a quell'epoca vi fossero molte più opportunità di essere attirati in un tranello dalla famosa quarta persona di cui sopra.

Insomma, sesso soldi e scandali vanno di pari passo con la politica in tutte le democrazie. Questo perché esse sono il sistema di governo della borghesia: gli scandali così come la reputazione lasciano totalmente indifferenti gli aristocratici e i rivoluzionari, in quanto preoccupazioni appunto borghesi.

Ardesh Zahedi, storico ministro degli Esteri dello Shah di Persia diceva che due cose rovinano gli uomini potenti: lo status sociale (cioè le opportunità e i leccaculi) e il denaro. Almeno lo Shah era l'uomo più ricco del mondo e considerato un semi-dio, ed aveva pur sempre regnato per 40 anni su uno dei paesi più complessi del mondo …ma ultimamente in Italia questa brutta piega l'hanno presa perfino politici di piccolo rango e di poco potere, che davvero paiono non essere in grado di dominare quel poco di fortuna che gli è toccata in sorte. Ma tant'è …sarà la Terza Repubblica, che pullula di parvenues privi degli anticorpi di chi invece a piaceri e popolarità è avvezzo dalla nascita o da anni di vita in società.

In Italia per la verità la lista delle dimissioni di ministri per scandali è assai  lunga se non infinita: lo scandalo petroli, lo scandalo Anas, lo scandalo lenzuola d'oro, lo scandalo del sangue infetto e via all’infinito…perché ? Tra i vari ovvi motivi ce n'è uno fondamentale ma che passa quasi sempre in secondo piano: semplicemente che i ministri non possono essere dimissionati dal Presidente del Consiglio ma solo sfiduciati dal Parlamento. Oppure, ça va sans dire, costretti alle dimissioni… E siccome al Ministero della Cultura siamo al secondo scandaletto con seconde dimissioni in 6 mesi, qualche sospetto è pur sempre lecito sollevarlo…

La vicenda di Sangiuliano entrerà temo negli annali del pecoreccio all'italiana: due volti cicciotelli immortalati in un selfie al Festival del Cinema di Venezia, e un ministro che piange come un bambino in prime time sul primo Tiggì della Nazione innamorato della donna che lo ha rovinato, e che per ironia della sorte si chiama pure Boccia e che si sicuro non è Angiolina Jolie…ma del resto i personaggi drammatici si manifestano sempre comicamente. 

Il pecoreccio distrae sempre dalla questione centrale, e cioè che forse in Italia gli scandali sono direttamente proporzionali a taluni vincoli costituzionali che i Governi sono costretti ad osservare. E rimango convinto che il Premier debba poter revocare le deleghe ai ministri, se non altro per risparmiare all'immagine del Paese minestroni imbarazzanti di scandali continui. 

Gli Stati deboli sono fragili, e la tutela dell’integrità dell'immagine italiana dovrebbe essere valore primario in una Europa così indebolita, molto più delle incontinenze pecorecce dei ministri e delle sghignazzate dei boriosi giornalisti televisivi che li giudicano.

In un Paese come il nostro che non ha materie prime, non ha potenza militare, non ha più la grande industria e ha ormai una finanza di scarsissimo peso, il peso culturale è l'unica strategia globale di difesa. E allora Il livello di chi sbaglia va alzato drasticamente, almeno quanto quello di chi li deride.

 

Francesco Martelli


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commenti


Stefano

8 settembre 2024 08:18

I presunti scandali amorosi. Il più alto livello della politica di opposizione.

Manuel

8 settembre 2024 09:05

L’ultima frase mi trova molto d’accordo, dopodiché qualcuno ha proposto tali “eccellenze” in precipui ministeri e, pur ammettendo quanto sia più probabile non sbagliare facendo niente, il medesimo dovrà pur giustificare tali ripetute scelte.
Non sarà che anche quel “qualcuno” non sia all’altezza del compito conferitogli (ritrovatosi)?

harry

8 settembre 2024 10:41

Considero la sua frase ".....e che si sicuro non è Angiolina Jolie…" una caduta di stile da parte sua, inaspettata. Vogliamo scrivere, ma già fatto nelle scorse settimane, di occhiali che assomigliano molto ai suoi? Pour ainsi dire.

Francesco

8 settembre 2024 19:05

Non era un riferimento alla avvenenza della Boccia, ma al fatto che trattasi di persona nornalissima e non di Diva mondiale nei confronti della quale potrebbe essere più ammissibile che un Ministro perda la testa...ma del resto de gustibus non est disputandum

Piero

8 settembre 2024 13:59

Trame occulte dell'opposizione per togliere Sangiuliano e mettere Giuli, noto uomo vicino alla sinistra (e via di grasse risate)

Stefano

8 settembre 2024 17:20

Perché cosa pensava che la Meloni mettesse il cognato della Salis? L'importante è aver rotto le palle al governo sperando di aprire grandi crepe

Piero

8 settembre 2024 18:28

Altro che rotto le palle, tra poco ci sarà il G7 cultura e con Sangiuliano il governo rischiava di fare figuracce visti gli strafalcioni accumulati fino ad ora. Probabilmente l'hanno fatto fuori dall'interno sperando che con Giuli si riesca a fare una figura migliore

Manuel

8 settembre 2024 20:50

La buttano sul gossip, ma ora dovranno trovare un escamotage per dare il benservito ad un altro virgulto di destra come Lollo...
poi verrà Valditara che, giusto per proiettare la scuola nel futuro, ha fatto acquistare droni e visori virtuali agli istituti: la tecnologia sarebbe utilizzata per educare ragazzini under 14.

Stefano

9 settembre 2024 11:41

Meglio le sedie a rotelle della Azzolina.Grande sussulto culturale targato 5 stelle e grande spreco.

Manuel

9 settembre 2024 15:52

Contro l’Azzolina hanno organizzato una campagna mediatica che neanche il ponte di Genova.
Certamente c’erano/ci saranno potenziali ministri più attrezzati di Azzolina e la vicenda delle sedie a rotelle andava evitata o meglio gestita; ciononostante, la signora è riuscita a passare indenne dalle sirene della corruzione, durante il suo mandato: non è poco in Italia.
Valditara avalla frettolosamente acquisti, a mio avviso, discutibili, che però, si scopre legalmente inutilizzabili per gli under 14 (i destinatari la tecnologia) ed i visori vengono stigmatizzati da pediatri e psicologi... ma nessuno fiata!
Questa sarebbe la capacità critica ed autocritica della destra? Dove sta il sussulto culturale tuo e della tua parte? Nelle adolescenziali passerelle pseudo-chic di Sangiuliano? Nei treni fermati ad voluntatem dal geniale ministro?
La finalità di tanta parte il popolo di destra-centro si conferma sempre quella: aspirazione alla società anarchica-anarcoide ed alla posizione sociale da Marchese del Grillo, con l’ineluttabile risultato che i marchesi rimangono pochissimi ed il resto sopravvive da pezzente economico o cerebrale.

Stefano

9 settembre 2024 19:52

Insomma la sinistra non sbaglia mai e ovviamente nessun problema giudiziario per i banchi a rotelle. Neppure di danno all'erario? Ci avrei scommesso.

Stefano

9 settembre 2024 21:24

Se poi pensiamo ai miliardi regalati dall'ex ministro della cultura Franceschini ad una sconosciuta qualsiasi di nome Ginevra Elkann per un film che si rivelò un fiasco colossale, be'allora c'è da chiedersi perché quella stampa che fa'tanto rumore oggi per una presunta storia d'amore di un ministro della cultura, abbia taciuto all'unisono, quella di parte, di fronte a quest'altra vicenda.

Piero

10 settembre 2024 18:42

Non che il film della Lega "Barbarossa" abbia fatto grandi incassi ed è costato 12.000.000 di cui 1.600.000 di fondi pubblici