6 giugno 2024

Cremona comunità dissociata. Chiunque vinca, servirà un governo ombra punto di riferimento di associazioni e cittadini

Il moncherino che mostra la statua di Stradivari in corso Garibaldi, con il violino asportato, è più che uno stupido sfregio. Mi auguro che i due minorenni individuati dalle forze dell’ordine possano e sappiano riscattarsi da un gesto inqualificabile. Ma il furto dello strumento, poi ritrovato, e la mano mozzata della statua sono per me la metafora di una comunità dissociata, parte della quale si sente estranea alla città ed estranea ai beni comuni che tutti dovremmo condividere e tutelare. 

Non basta evidentemente la condanna. La città, come comunità viva in continua trasformazione nei suoi processi sociali e culturali più profondi va indagata, va capita e va rappresentata. Non solo i gesti giovanili, ma i processi di progressiva estraniazione dalla vita politica andrebbero meglio analizzati. 

Non basta richiamarsi al lavoro del compianto Angelo Scivoletto “Cremona comunità dissociata” del 1970. Nemmeno ai lavori di Robert Dahl sulla democrazia e il potere in una città americana confluiti nel libro caposcuola “Who Governs?”.  Caposcuola, perché da allora non può esistere una politica locale e una amministrazione consapevole che non sappia fare i conti con la distribuzione del potere in una città. Per questo nella Piattaforma “ l’Alternativa della  Democrazia Ecologica” avanzata in vista delle elezioni 2024 dagli Stati generali Clima Ambiente Salute, che raccolgono il maggior numero di associazioni ambientaliste e comitati di lotta del territorio, le 30 proposte prioritarie sono precedute dall’analisi del contesto nazionale e del contesto cremonese in cui devono essere attuate.

E qui la rilevazione più deludente è che non solo durante i comportamenti praticati in questi ultimi 5 anni ma anche in questa campagna elettorale sia le forze che hanno amministrato la città sia le forze di opposizione non stanno dando alcun segnale di cambiamento profondo perché non mostrano alcuna consapevolezza del sistema di potere cittadino e non solo cittadino in cui operano: sistema economico e finanziario locale, attori intermedi sia imprenditoriali che professionali che sindacali, proprietà e gestione dei media, sfere di influenza, organizzazione del Welfare e della sanità, Enti e organismi preposti ai controlli della sicurezza, dell’ambiente e della salute.

In mancanza di questa consapevolezza, le due coalizioni di centrodestra e centrosinistra, quelle che si disputeranno davvero il prossimo governo della città, non sono in grado nessuna di esprimere un livello adeguato di autonomia. Certo, per fortuna, ci sono differenze ma dovute più al contesto nazionale e al contesto europeo che a differenze programmatiche sostanziali a livello cittadino e territoriale.

Ci auguriamo comunque che nel prossimo Consiglio comunale ci siano minoranze più forti e attive sia dentro che fuori le coalizioni maggiori. Ma vista la regressione democratica in corso a tutti i livelli, locali, nazionali, europei, come Stati generali Clima Ambiente Salute saremo chiamati ad una profonda analisi critica sulla scarsa efficacia della nostra azione e delle nostre proposte rimaste quasi tutte inascoltate. Certo per chiusura di un ceto politico e amministrativo autocentrato e subalterno a logiche privatistiche in molti settori della vita civile. Si pensi alla subalternità nei confronti di un grande imprenditore come il cavalier Arvedi al quale non si può certo incolpare la propensione al mecenatismo che, magari, andava meglio indirizzato da parte delle istituzioni elettive. Si pensi alla progressiva cessione di sovranità sulle politiche ambientali ed energetiche ad A2A che invece di essere al servizio del territorio sta mettendo il territorio al proprio servizio. Vedi il progetto di megaimpianto di biometano accanto all’inceneritore di San Rocco e all’impianto di biomasse, quando da anni alla città e al nostro territorio sarebbe piuttosto servito un Piano per le energie rinnovabili e, in particolare, il fotovoltaico.

Ci sono limiti anche nostri, anche di noi associazioni ambientaliste e del volontariato quando ci lasciamo dividere e quando ci illudiamo di essere ascoltati perché vicini o collaterali a questa o quella forza politica. L’esperienza di questi anni ci dice che occorre anche da parte nostra un salto di qualità, chiunque sia chiamato con il voto a governare questa città. La novità può e penso debba essere la costituzione di un vero e proprio “Governo Ombra” punto di riferimento di associazioni e cittadini.  Senza delegittimare chi sarà eletto ma anzi per richiamarlo ad amministrare con la schiena dritta.

Mi auguro avremo le energie e la determinazione per farlo. Dovremo farlo non solo per amore della città, suona un po' retorico, ma perché siamo interpellati da una crisi della democrazia che andrà aggravandosi con i venti di guerra che spirano sempre più forti, con la disunità nazionale creata dall’Autonomia Differenziata e con il tentativo del Premierato in atto al fine di concentrare il potere politico in mani sempre più ristrette.

Il Po a corrente libera invece che bacinizzato; il Piano urbano per le energie rinnovabili collocate su tetti e capannoni invece che il biometano; un Piano Antenne per regolarizzare la collocazione dei ripetitori 5G; mobilità dolce e velocità urbana a 30Km ora; la chiusura anticipata rispetto al 2029 dell’inceneritore che emette diossina e la riforestazione intensiva di spazi interni alla città; investimenti per il recupero di materie prime-seconde fino a oltre il 90% della raccolta differenziata invece che accogliere le prossime minicentrali nucleari di 300 Mw, ancora a fissione e dunque pericolose; la riqualificazione della Statale 10 invece che buttare soldi per l’autostrada Cremona-Mantova; la difesa rigorosa del suolo e la tutela della fertilità dei terreni agricoli con una politica del cibo che valorizzi le finalità primarie di una agricoltura sostenibile; la ripresa di una indagine epidemiologica sulle cause dell’inquinamento e sull’origine delle PM 2,5 polveri killer; la riqualificazione dell’attuale ospedale e un più forte investimento sul potenziamento della sanità pubblica; la cultura vista come produzione più ancora che come consumo in rapporto con le esigenze dei giovani nelle scuole e Università: sono alcune dei temi che abbiamo sviluppato nella nostra attuale Piattaforma con oltre 20 iniziative negli ultimi 3 anni, anche avvalendoci di esperti nazionali e in completo autofinanziamento.

Non basta più. Perché metà della popolazione si sente estranea, mentre il cerchio della politica si è ristretto a clan e la fedeltà al clan di riferimento prevale su ogni altra cosa: non c’è confronto che tenga, non c’è proposta o idea strategica buona che possa trascinare né i fedeli ai clan né chi si sente ormai estraneo a tutto, fuori dai giochi e anche dalle clientele.

Il capitalismo neoliberale ha favorito la clanizzazione della società. Fabio Armao ha chiamato questo fenomeno “Oikocrazia”. La società cremonese ne è un esempio calzante: non è più soltanto una comunità dissociata, è diventata una società “autoimmune” in cui i mali e i difetti sono stati incorporati e digeriti e gli anticorpi democratici non funzionano più. Per guarire occorre ben altro che gestire il piccolo potere residuo rimasto agli Enti Locali e nuove forme di clientelismo. Ecco perché dobbiamo scuotere le coscienze dei cittadini con vere novità che riguardano la riforma e l’autonomia della politica, la dialettica e il conflitto politico, la rigenerazione di canali efficaci di partecipazione popolare perché si possa davvero contare nelle scelte.

 

Marco Pezzoni


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commenti


Cinzia

6 giugno 2024 15:50

Caro Marco,
condivido ogni passaggio della tua lettera, hai rappresentato in modo lucido il programma delle liste che sostengono Paola Tacchini.
A questo punto serve fare un passo in più.. È necessario che i due mondi si contagino..che l impegno profuso dall associazionismo si incontri con chi ha voluto proporre ai cremonesi una alternativa; questo va fatto in nome di un obiettivo comune che possiamo tentare di realizzare ognuno per la sua parte con una sinergia che tenga insieme tutti i modi di agire l impegno civico.
Per questo ti invito a venire a trovarci questa sera alla pagoda dei giardini, ti porteremo lo stesso microfono con cui ci rivolgeremo ai cittadini, certa del fatto che ci aspetta un percorso lungo ben oltre le elezioni e che se camminiamo insieme i traguardi sembreranno più raggiungibili.
Cinzia Zampini
Candidata nella lista Cremona Cambia Musica

Roberto Cigala

6 giugno 2024 16:56

Condivido l'analisi Cremona è una città con una comunità dissociata, serve comunque un nuovo modello aggregativo di forze vitali politiche e associative per non farsi sopraffare dal limbo attuale e futuro cittadino.

Antonio

6 giugno 2024 20:33

Ma…è lo stesso Pezzoni che parla di pace in Ucraina senza una ben che minima idea su come fermare Putin?
Ma per favore…

Antonio Sivalli

7 giugno 2024 14:32

Quando c'è in carica la sinistra di governi ombra non se ne parla quando vince il CDX vedi Perri arriva subito sta roba vedi Partecipolis 2019 strano vero?

Michele de Crecchio

7 giugno 2024 21:21

Il saggio strumento del cosiddetto "governo ombra", strumento che caratterizzava le migliori democrazie d'un tempo, potrebbe rilevarsi assai utile per ridare, anche ad una città come Cremona, città nella quale il dibattito democratico si sta sempre più afflosciando, la vivacità di un tempo. Ricordiamocene presto se, come è purtroppo facilmente prevedibile, l'attuale moscia fase elettorale, non dovesse produrre quel radicale rinnovamento del dibattito politico locale, rinnovamento del quale si avverte in città un sempre più urgente bisogno.