211 anni di Arma dei Carabinieri e una mostra a Palazzo Reale
Secondo la Treccani un'arma è qualsiasi oggetto di cui l'uomo si serve per offendere o difendersi. Per estensione, il termine indica anche un Corpo o una specializzazione delle Forze Armate di un Paese, che quindi possono essere usate a loro volta per attaccare o per difendersi.
In Italia quando si parla di “Arma” senza precisare quale, si intende e non a caso l'Arma dei Carabinieri. Carabinieri significa I origine soldato dotato di carabina, un particolare tipo di fucile da usare nei combattimenti a cavallo. Ed ecco che in generale, in quasi tutti gli eserciti I carabinieri erano soldati a cavallo dalle imprese rapide e vittoriose.
Il Corpo dei Carabinieri Reali viene istituito da Vittorio Emanuele I di Savoia nel 1814 come formazione d'élite votata alla massima fedeltà al Re e alla sua protezione, dopo che le scorribande napoleoniche avevano costretto all esilio Casa Savoia. Ed ecco che la fedeltà è la prima caratteristica genetica dei Carabinieri. Una fedeltà che li rese protagonisti assoluti delle battaglie del Risorgimento, facendone de facto dei protagonisti del Regno d'Italia neonato e nel tempo dell'Italia in generale; furono promossi da Corpo ad Arma, e democratica o repubblicana, nessuno può negare che i Carabinieri siano una delle indiscutibili ed iconiche espressioni dell'Italia, tanto che la loro alta uniforme con la famosissima “lucerna”, il cappello bicorno con la lunga piuma centrale rossa e blu è uno dei simboli più noti dell'Italia nel mondo quasi al pari della Torre di Pisa.
Dopo la Prima Guerra mondiale i Carabinieri diventano a tutti gli effetti una forza di polizia territoriale votata alla protezione dei cittadini, ma i carabinieri rimangono soldati e moltissimi di loro hanno partecipato e partecipano a missioni di peace keeping in ogni parte del mondo. Francesco Cossiga creò al loro interno il GIS, uno dei reparti speciali più preparati del mondo, specializzato soprattutto nella tutela della sicurezza delle più alte personalità pubbliche, riprova del fatto che la fedeltà rimane la loro caratteristica più importante.
Fedeltà che li vide senza se e senza ma immediatamente fedeli al Re dopo l 8 settembre, scelta che costo’ a molti di loro la vita per mano nazi fascista, a riprova che il nero delle loro divise nulla aveva a che fare con l'orbace fascista, venuto molto dopo.
E se la fedeltà è certamente la loro dote maggiore, la diffusione territoriale è la loro principale caratteristica; non c'è paesino di montagna dal nome tedesco al Nord o villaggio di pescatori dal nome arabeggiante al Sud che non sia vigilato da un Carabiniere. Non c'è Ambasciata Italiana nel mondo in cui non ci sia un carabiniere a garantire la sicurezza dei nostri diplomatici e fornire informazioni quotidiane alla Madre Patria.
I Carabinieri festeggiano la loro storia non il 13 luglio quando furono creati, ma il 5 giugno, giorno i cui ricevettero la prima medaglia d'oro al valore militare dopo la Prima Guerra mondiale. E quest'anno oltre alla tradizionale e sempre gloriosa è affascinante parata, che si è svolta al Velodromo Vigorelli, Il Comando Pastrengo del Nord Ovest ha deciso di fare le cose in grande con una bellissima mostra nientemeno che al Palazzo Reale di Milano. Una mostra che racconta la storia dell 'Arma attraverso bellissime divise d'epoca, bronzi, opere d'arte e una davvero interessantissima rassegna di film e documentari che mostrano più di ogni altro strumento quanto i Carabinieri siano davvero un pezzo di storia d'Italia, mostrando in una meravigliosa carrellata che tutti i grandi attori italiani abbiano indossato gli alamari, dagli immensi Toto’ e Vittorio De Sica fino a Nino Manfredi e Montesano, da Carlo Verdone a Gigi Proietti e tanti tanti altri ancora.
(La foto del professor Martelli è di Daniele Mascolo)
Sovrintendente agli Archivi del Comune di Milano
Docente di archivistica all'Università degli studi di Milano
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