22 maggio 2022

Dea di secondo livello, corsa in salita: avevamo la Terapia Intensiva Neonatale e la neuroradiologia ma le abbiamo cedute

A fronte dell’assoluta mancanza di chiarezza che avvolge la ormai nota vicenda del nuovo, nuovissimo ospedale di Cremona, abbiamo cercato di dare il nostro contributo per rendere più chiari i termini della questione. Ci siamo soprattutto sforzati di spiegare il termine  “DEA di secondo livello” e forse ci siamo riusciti, anche perché sappiamo da fonti attendibili che sono rimasti in pochi a ritenere che questa definizione riguardi la squadra primavera dell’Atalanta.
 
Adesso, dopo le ultimissime dichiarazioni della Regione, riteniamo utile declinare  in termini comprensibili anche un altro acronimo alquanto inquietante: cosa significa “POAS”?
 
L’assessorato regionale alla Sanità (questo è il significato del misterioso termine “Welfare”) ha comunicato ufficialmente che 'sì, è vero che abbiamo detto che a Mantova ci sarà un DEA di secondo livello, però non è ancora stato deciso niente, dipende dal POAS.  È anche vero che l’abbiamo detto anche a Cremona, però magari non glielo daremo del tutto, forse un pochino, aspettiamo e vediamo, dipenderà dal POAS'. E qui una persona normale che ha già i suoi problemi con l’aumento dei prezzi, i figli adolescenti  ed i collegamenti ferroviari con Milano getta la spugna. POAS, chi era costui?
 
Il POAS (Piano di Organizzazione Aziendale Strategico) è il piano triennale che viene inviato in Regione per la sua approvazione e contiene le “direttrici di sviluppo dell’attività di programmazione”. Se, tanto per fare un nome a caso,  il dottor Giuseppe Rossi dovesse decidere di riorganizzare l’ospedale di Cremona in funzione della qualifica di eccellenza (DEA di II livello), dovrebbe presentare alla Regione (ma è la Regione che approva o rifiuta) un progetto per attivare una serie di reparti previsti dalla normativa vigente (DM 70/2015): tra questi la TIN (Terapia Intensiva Neonatale) e la Neurochirurgia, quest’ultima però associata obbligatoriamente alla Neuroradiologia. Spiace ricordare, ma sarebbe molto peggio dimenticare, che la TIN è stata regalata alla Poliambulanza di Brescia, mentre la Neuroradiologia è stata graziosamente omaggiata all’ospedale di Mantova. Dove, con la benedizione della Regione, sta partendo, grazie alla prossima approvazione del POAS, il nuovissimo reparto di Neurochirurgia. Questa è una delle grandi preoccupazioni di Cremona, che invece la Neurochirurgia ce l’ha, ma ha regalato a Mantova la Neuroradiologia. Da sottolineare che il tutto ha avuto la benedizione degli Uffici Regionali (non sarebbe possibile fare diversamente) ed una simpatica regia locale che ha coinvolto Rossi
(non Giuseppe, quell’altro) e Mannino (Salvatore, sempre lo stesso). L'uno ex direttore generale ASST Cremona, l’altro attuale direttore generale ATS Valpadana.
Il progetto che descrive la programmazione della prossima attività dell’ospedale di Cremona (POAS) è stato inviato in Regione ed è in attesa di approvazione. Lo stesso vale per Mantova. Sapremo  (forse) nelle prossime settimane quale sarà il destino della sanità pubblica cremonese. Certo che dispiace (è un eufemismo) il fatto che sino a tre-quattro anni fa eravamo già ampiamente attrezzati per un ospedale di eccellenza mentre adesso siamo diventati gregari di una corsa in salita e pedaliamo con le gambe molli e le gomme sgonfie. Poi, quando ormai tutti gli altri corridori avranno passato il traguardo e non ci sarà più nessuno ad applaudire, arriveremo anche noi e magari, convinti di farci felici, gli organizzatori regionali ci faranno omaggio di una biciclettina misura XS, nuova fiammante, con le rotelle ed un campanellino delizioso. Un po’ per consolarci, un po’ per
prenderci in giro….ma tanto il Giro l’avremo già perso.
 
vittorianozanolli.it
Pietro Cavalli


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