Educazione: il campo del coraggio
Ci siamo. O meglio ci ri-siamo. E non solo nel senso che si ripropone una bella tradizione, quella delle proposte estive degli Oratori. Ma soprattutto perché i mesi scorsi ci hanno allenato a desiderare momenti come quelli che solo la bellezza di un cortile, di un gioco condiviso o di un incontro in presenza possono donare. Gli Oratori hanno attraversato la differente colorazione delle zone alternando chiusure a prudenti riaperture. Ed ora ci ri-siamo: rispetto allo scorso anno – era l’estate Summerlife – molti Oratori si sono organizzati per garantire non solo un “servizio sociale”, pure prezioso per la gestione dei minori a fronte del tempo estivo, ma anche uno spazio di ricchezza educativa, esperienza e fraternità.
Il tema centrale delle proposte dei Grest è quello stesso gioco che spontaneamente i più piccoli inventano: luogo di simbolica e di mimetica, strumento profondamente umano di crescita e socializzazione. Giocare è proprio di tutti e a tutti piace, ovvero suscita in ognuno non solo ricordi d’infanzia, ma riattivazioni di vissuti e dimensioni che lavoro e produttività non sanno sostituire. Ecco allora Hurrà, lo slogan dell’estate 2021 negli Oratori cremonesi e lombardi: il grido della gratuità e la forza della bellezza che “non costa nulla” perché ha un valore inestimabile. Riaprire i cancelli e i cortili degli Oratori, garantire spazi strutturati e in sicurezza significa non smettere di aggiungere altre tessere nel complesso e stimolante puzzle della presenza educativa. Cura e prossimità, vedersi reciprocamente affidati in una catena educativa che responsabilizza e crea tessuti comunitari profondi: sono questi i criteri che animano il metodo oratoriano, da sempre aperto ed inclusivo, non nonostante la propria dimensione confessionale, ma proprio a partire dall’idea che di educazione e di umano ha il Vangelo. Al centro sta infatti la dignità di ognuno, in particolare se ragazzo o adolescente, considerato non per ciò in cui crede o non crede, ma perché amato con gli occhi di Dio. Perché c’è un posto per tutti e perché nessuno è solo un disturbo o un problema.
In queste ore si riparte, così. Nella speranza che il peggio per una generazione di ragazzi sia alle spalle; che si riesca a far tesoro di quanto abbiamo vissuto; che le spinte individualistiche, di ritiro e di sospensione di tanta umanità che passa solo per il frequentarsi e l’aversi a cuore, non prevalgano.
Che di Oratorio, oggi più che mai, ci sia bisogno è una constatazione. Il pensiero va alle situazioni di profondo disagio che strappano con prepotenza le pagine dei giornali ad una normalità bella che difficilmente fa notizia. Ma il pensiero va anche alle tante fatiche più o meno sommerse che reclamano, come un grido strozzato in gola, qualcuno o qualcosa.
L’estate 2021 ci offre tratti del tutto singolari: un’ennesima ripresa, la comparsa proprio in queste ore delle zone bianche, la trepidazione per i messaggi contrastanti che scienziati, tecnici e politici non sanno ancora condurre ad utile unità, una scuola che si trasforma qua e là in ponte e sperimenta nuove modulazioni di proposta e di calendario… e poi ci sono loro, gli Oratori, che riprendono il filo con la tenacia e la passione di sempre, nonostante tante incertezze e tante fragilità. L’educativo non è il campo dei perfetti, lo sappiamo, ma dei coraggiosi. E negli Oratori di coraggio ce n’è tanto.
Presidente Federazione Oratori Cremonesi
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