Ex Snum, quegli errori vecchi di trent'anni. Ma perseverare...
In via del Giordano in Cremona stanno costruendo un capannone prefabbricato, in calcestruzzo armato, a cavallo delle mura medioevali e della piattaforma spagnola, sopra la Cremonella Nuova, detta anche Fossa Civica Antica. I permessi sono tutti regolari, lo consente l’urbanistica locale attraverso lo strumento del Piano del Governo del Territorio (PGT), lo permettono le leggi regionali e nazionali, vi sono le autorizzazioni degli enti competenti, Soprintendenza in primis. In questa nuova area commerciale approderà l’ennesimo supermercato zonale: un Despar.
Aumenterà certamente il traffico su via Giordano, sulle vie limitrofe, sul quartiere e su tutta Cremona sud. Un tratto piccolo della piattaforma spagnola sarà visibile e usufruibile. Bene questi sono i fatti. Tralasciamo ai posteri i giudizi estetici sul capannone, sulle sue qualità architettoniche, estetiche e funzionali. Sull’impegno dei progettisti, geometra e architetto. Tralasciamo le polemiche sul comune di Cremona, i suoi settori competenti, sulle varie proprietà e le scelte immobiliari. Tralasciamo anche le lamentele dei residenti, pochi, di via Ratti (scusate ma cosa vi aspettavate da un capanno per supermercati? La reggia di Caserta?), e degli altri cittadini che giustamente hanno protestato ma in tempi oramai prescritti.
Poniamoci una sola domanda: poteva essere fermato questo ennesimo progetto edilizio, sicuramente poco concorde con la presenza delle mura? La risposta è affermativa. Assolutamente sì. E quando? Quando si poteva intervenire? La risposta secca appare semplice: trent'anni fa. Su per giù all’inizio degli anni ‘90. Quando si capi che la S.N.U.M. andava chiusa e spostata. Quando si aprì la grande opportunità per la conservazione dell’area, di proprietà comunale, ridestinandola a verde pubblico. Doveva essere conservata questa area, non alienato al privato. Siamo arrivati troppo tardi. Basta polemiche. Ora ci meritiamo "El Capanòon".
Però attenzione, indaghiamo bene. All’epoca vi furono tante proposte progettuali, tutte incentrate sulla destinazione a parco della porzione a est dell’area edificabile e la costruzione di palazzine residenziali su via Ratti. Quindi: nessuna tutela delle mura. Su per giù questa idea edificatoria su via Ratti "la ghè semper stata!"
Molto interessante: questa cultura della mancata conservazione, delle mura, viveva in Cremona già negli anni ‘90. E viveva in Cremona la mancata idea che ogni tanto non costruire può essere più utile dell’edificare. Questa ambivalenza vive tuttora perché la nostra città manca del culto per gli antenati e del rispetto per tutte le opere antiche. Evitiamo di far notare al pubblico che la conservazione dell’antico e del fascino per l’edilizia storica porta ricchezza e turismo (citiamo l’esempio di Lucca per le mura). Viviamo da secoli con un unico scopo: distruggere tutto ciò che si è creato. Noi cremonesi siamo cosi: bestie. Ma lo dico con simpatia, del resto il sottoscritto è Cremonese.
Prima abbiamo distrutto la città Romana per fare quella Medioevale, bellissima, di cui ci rimangono si e no un centinaio di edifici. Poi nel ‘500 abbiamo liquidità quella Medioevale per farne una favolosa Rinascimentale. Quest’ultima travolta e distrutta tra Sei e Ottocento. Cambiata. Un noto assessore all’urbanistica mi disse un dì, mentre protestavo per la demolizione di una casetta gotica: “la città cresce e muore, tutto cambia”. Si ma ultimamente mai in meglio. Perdonate la battuta. Pareva un Cigno questo assessore tanto ci credeva a questa frase innocente. Un uomo fuori dal mondo con credenze ideali che mal si combaciavano con il presente locale. Però noi siamo fatti così. Spacchiamo tutto. Siamo gli unici che in Padania non hanno più il Castello. Ci sarà un perché, no? Tralasciamo il resto delle demolizioni degli ultimi cento anni. Troppo magone.
Ritorniamo al 2023. Quindi noi cittadini non protestammo trent’anni fa. Nessuno ha detto: facciamoci un parco per le Mura. Pensate che bello, da Porta Mosa alla piattaforma. Stupendo. Già. Ma perché non abbiamo protestato negli anni novanta? Forse perché trent' anni prima eravamo ancora "a bot" per smontare proprio le mura di Porta Mosa? Certo eravamo impegnati in ben altro che costruire il futuro, eravamo impegnati nel distruggere la bellezza. Cremona deve crescere culturalmente. Tantissimo deve crescere. Si capisce dalla vicenda della chiesa di San Carlo ex San Donino in via Bissolati. Scusate ma quale città abbandona, a se stessa dagli anni ’60, una chiesta bellissima come quella? Già questa domanda ha una risposta triste: i cremonesi. Concludiamo perché qualcosa non ha funzionato in questa vicenda, effettivamente, ovvero la tutela del Bene Comune. E’ mancata la politica locale, che doveva pensare al futuro. Un bel parco per i suoi figli. Bastava poco. Invece si è scelta la strada facile della vendita. Per quei “maledetti soldi”, mi pare tre milioni, abbiamo venduto il nostro benessere. E quasi certamente arriverà la beffa: probabilmente ne dovremmo spenderne venti, di milioni di euri. Per far cosa? Probabilmente la strada sud! Per sistemare il traffico crescente favorito dal nuovo Despar. Eh certo, però, son buoni tutti ad incassare dimenticando il futuro. Perché la S.N.U.M. può tramutarsi in un errore gravissimo per le casse comunali. Fine. Potremmo infine citare Manzoni: il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune...
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commenti
Manuel
17 giugno 2023 15:01
L’analisi, cruda e perentoria, mi sembra tristemente azzeccata poiché, come spesso succede, la maggioranza dei cittadini si accorge dei guasti quando già producono nefasti effetti o poco prima, quando non si può più rimediare. Vero che il popolo vota per delegare una classe politica all’altezza del compito.
Sottolineato ciò, le constatazioni di Garioni ci spronano, fin da ora ad aprire gli occhi e prepararci a contrastare le prossime speculazioni. Una viene già intuita da Garioni: la strada sud. Se si vorrà evitare un nuovo spreco di suolo, che non si limiterà al tracciato o, semplicemente, per fare un dispetto agli storici fautori (Arata, Malvezzi, Pizzetti, etc.) è il caso di rimobilitarci fin d’ora.
PierPiero
17 giugno 2023 18:23
La strada Sud...
Se faranno il digestore di BiometaNO, il percorso della strada Sud verrà facilitato perché così potranno fare confluire i liquami anche della parte più lontana della campagna cremonese.
Abbiamo solo due possibilità:
La prima è impedire che il digestore del biometano venga costruito.
La seconda, fra un anno, cacciare questa Giunta di persone che non amano Cremona
Innominato
17 giugno 2023 15:08
Quindi non solo Galimberti ma una serie infinita di sindaci incapaci e demolitori del glorioso passato della loro città
Bella consolazione non c'è che dire !
Ernesto
17 giugno 2023 16:44
Sono D'accordo ma non su tutti i commenti
Pierpa
18 giugno 2023 15:12
Non sto a commentare punto per punto l'articolo, che in gran parte condivido. Propongo solo uno stato d'animo originato da mie recenti visite in altre città, non tutte raffrontabili direttamente con Cremona per dimensioni, ma certo non metropoli. Parma, Modena, Rovigo, Ferrara: ho visto delle città, mutate nel corso dei secoli come avviene ovunque, ma hanno mantenuto il carattere urbanistico e sociologico di città. Poi ci sono gli agglomerati urbani che simulano identità intorno al Torrazzo, al Museo del violino, alle feste del torrone e del salame. Amen.
Chiara
19 giugno 2023 05:22
Direi che ormai ho smesso di chiedere perché, ogni sindaco o assessore che interpelli sul conservare bene ciò che abbiamo ti cita leggi,cavilli e mancanza di denaro pubblico. Avranno pure ragione ma se partiamo dal fatto che un affitto di un negozio in centro costa dai 3000 euro in su si spiega il fatto che in centro ci sono solo vetrine piene di ragnatele ,gallerie piene di sporcizia. Basterebbe calmierare i prezzi,dare una ripulita a ciò che già c è?costa troppo, non si può, non ci sono soldi.E allora ha ragione Grillo?ci mettiamo a pulire noi?ma mascherati che se no ci arrestano?idee poche e 😕 confuse
harry
29 giugno 2023 10:03
Mah!
Monica
3 luglio 2023 07:02
Purtroppo tutto vero … vogliamo parlare anche di tutti quei marciapiedi che non servono a nulla in costruzione in questi gg ?.. esempio in via Milano attualmente… soldi buttati … vogliamo parlare delle barriere che stanno ultimando in via eridano e poi ci sentiamo al prox acquazzone …. Quindi le mura della città ?!?!….. bazzecole 😬