Il caso del falso maestro, la burocrazia e l'assenza di un albo dei docenti abilitati
In questi giorni ha avuto una risonanza mediatica eccezionale la storia cremonese del “Falso Maestro”, per riprendere il titolo del Caffè di Gramellini sul Corriere della Sera del 4 novembre (https://www.corriere.it/caffe-gramellini/23_novembre_04/falsi-maestri-f66e3df4-7a8a-11ee-b53e-9ce47cd2f4d8.shtml).
Unica colpa di Umberto D’Amato? L’aver falsificato il titolo. Sì, perché di docenti che insegnano senza titolo nella scuola pubblica ce ne sono tantissimi. E nessuno se ne è mai preoccupato. A scanso di equivoci, sono tutti “regolari” e insegnano “a norma di legge”. Esempi? Non solo nella scuola primaria ma anche nella scuola secondaria in diverse discipline da tempo in affanno di abilitati e, non ultimo, nel sostegno dove i numeri dei “non abilitati” superano quelli dei docenti abilitati…
Vi fareste operare da un medico “non abilitato”? Vi fareste assistere da un avvocato “non abilitato”? Credo che in nessun’altra professione i “non abilitati” possano esercitare l’attività, per giunta all’interno della pubblica amministrazione…, tranne nella scuola e secundum legem.
Da cittadino mi sarei aspettato una seria e profonda riflessione sulla stampa locale e nazionale sui criteri di selezione del personale, sulla verifica dei titoli a livello ministeriale, conditio sine qua non per chi è chiamato a svolgere il ruolo delicato dell’istruzione; la verifica dei titoli non può essere solo demandata alla solerzia dei Dirigenti scolastici che, svolgendo con professionalità il proprio lavoro come nel caso della Dirigente Azzali, ha consentito di smascherare la falsità materiale del titolo prodotto da un docente assunto per 5 mesi (cinque mesi!) in una scuola pubblica…
Non esiste un Albo nazionale pubblico e consultabile dei docenti abilitati e, si torna a ripetere, chiunque con o senza titoli, oggi può entrare in una scuola pubblica ed insegnare regolarmente con un regolare stipendio avanzando una semplice istanza on-line “MAD-messa a disposizione” in assenza di docenti abilitati disponibili a ricoprire quel ruolo. Nessuno si preoccupa di ciò che un docente insegna… o di ciò che può insegnare, di ciò che i ragazzi imparano o del tempo che eventualmente perdono non avendo un’adeguata istruzione offerta da chi ne abbia titolo. È questo, se si vuole, il dato più significativo che illustra in quale condizione sia tenuta oggi la scuola, dove l’unica differenza tra un D’Amato qualsiasi e i docenti “senza titolo” o “senza abilitazione” che svolgono regolare servizio nella scuola pubblica è la falsificazione di un atto (fatto gravissimo, s’intende, ma ininfluente sul servizio educativo reso).
Il resto conta poco, e lo abbiamo acquisito come normalità, purtroppo.
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commenti
Daniela
4 novembre 2023 11:25
Non posso che essere pienamente d'accordo con tutto quanto espresso in modo esaustivo e completo dal collega professor Fabio Perrone
Antonio
11 novembre 2023 14:09
Comunque il falso medico lo abbiamo già avuto…https://www.corriere.it/cronache/23_ottobre_19/finto-medico-pronto-soccorso-bordighera-scajola-in-questi-ospedali-si-rischia-anche-morire-d7cb4f18-6e6e-11ee-945f-3f883a74fca3.shtml