20 gennaio 2024

Il Caso Moro/2: la questione palestinese

L’editoriale di settimana scorsa ha, con mio piacere, suscitato numerosi commenti soprattutto su alcuni social e anche da parte di addetti ai lavori di prestigio, a conferma che questa vicenda non smette di interessare, specie nella sua componente di collocamento all’interno della dinamiche internazionali della Guerra Fredda.

Tantissimi sono gli aspetti che ovviamente non possono essere trattati e che sono emersi dai tanti commenti, a partire ovviamente dai dubbi sulla precisione dell’assalto che ha annientato tutta la scorta di Moro (questo è il termine corretto, non quello di “sterminata” o “massacrata” che si usa giornalisticamente…) lasciando lui completamente illeso, tanto che si parlò per anni della “geometrica potenza” delle BR, mentre al contrario si è spesso sostenuto che tra gli assalitori vi fossero uomini dei cosiddetti “Servizi Deviati” e la longa manus della CIA.

Ora, personalmente ho sempre ritenuto che i Servizi Deviati non esistano, semmai esiste la Politica Deviata cui una parte dei Servizi risponde, perché questa idea che i Servizi siano una sorta di Idra a cento teste che si muove autonomamente non è convincente: i Servizi sono apparati dello Stato e per loro propria struttura si muovono in rapporto con Esso, anzi nella stragrande maggioranza dei casi prendendo ordini dallo Stato, e cioè dalla politica eletta. Certo, nella Guerra Fredda magari non era infrequente che alcuni membri di essi potessero muoversi più sotto direttive o influenze Americane (e alcuni anche sotto quelle Sovietiche…), ma in generale i Servizi non si muovono autonomamente. Men che meno quelli americani: la CIA si è certamente macchiata soprattutto negli anni ’50 e ’60 in Sudamerica di operazioni estremamente riprovevoli, ma nel 1975 una Commissione Senatoriale appositamente istituita fece un vero e proprio processo pubblico alla CIA, con tanto di ammende e ammissioni pubbliche e con un preciso perentorio mandato a voltare pagina. E con le commissioni senatoriali di inchiesta negli USA di quegli anni non si scherzava per nulla: è francamente difficile credere che a soli due anni da quella Commissione la CIA ordisse autonomamente un piano come l’uccisione non di un dittatore sudamericano ma addirittura del leader del suo principale alleato in Italia, ossia Moro e la DC. 

Se la CIA lo avesse fatto, sarebbe stato necessariamente su mandato esplicito del proprio Governo, e visto il calibro del personaggio Moro solo su mandato del Presidente USA: ora vi sembra immaginabile che uno come Jimmy Carter, allora Presidente degli USA, un progressista della sinistra democratica ed evangelico cristiano di religione che notoriamente fu clamorosamente debole perfino coi terroristi islamici e che era noto per essere un mediatore internazionale, potesse volere la morte di Aldo Moro? Personalmente lo trovo inimmaginabile. 

Rimane pertanto a mio avviso molto più credibile la scelta autonoma delle BR, e quanto alle perplessità circa la  misteriosa precisione militare di giovani studenti, beh in generale i terroristi sono quasi sempre dei giovani idealisti addestrati magari da formazioni paramilitari, non certo dei militari di professione che tuttavia dall’Irlanda alla Palestina sono riusciti spessissimo a volte in imprese incredibili che arrivano perfino alla guerriglia urbana e ai sequestri di navi ed aerei. E nel caso delle BR la pista palestinese è quella confermata da più fonti, e cioè che i loro membri fossero stati addestrati dai paramilitari della OLP.

E proprio la “pista palestinese” è una delle più interessanti e contraddittorie non solo nella vicenda dell’attentato, ma in tutta l’azione politica di Aldo Moro. Anzitutto il discusso “Lodo Moro”, tutt’oggi da confermare in via definitiva ma a cui perfino un illustre ministro palestinese ha affermato di aver preso parte, che avrebbe visto il leader DC intavolare accordi con l’OLP per garantire ai palestinesi il transito incolumi sul nostro territorio in cambio della immunità da attentati, e che come detto secondo autorevoli fonti potrebbe anche essere all’origine della Strage di Bologna. Accordi che forse ci hanno tutelati per anni, dato che in Libano gli americani ebbero 300 soldati uccisi in attentati e noi soltanto uno e per errore…

Non possiamo assolutamente dimenticare che nessun terrorismo è stato letale per l’Occidente quanto quello palestinese, almeno fino ad Al Qaida e alle Torri Gemelle: perfino Mitterrand, sfinito dalle decine di attentati antisemiti che avevano insanguinato Parigi dovette inventarsi un suo “accordo”, e cioè la notissima Dottrina Mitterrand che prevedeva ospitalità e non estradizione ai terroristi di tutto il mondo in cambio formalmente dell’abbandono del terrorismo armato ma de facto della incolumità del suolo francese.

Quello che ci rende così difficile immaginare un accordo filo palestinese da parte della DC è che ci siamo dimenticati di quanto il mondo sia cambiato: alla fine della Seconda Guerra mondiale gli Inglesi e i Francesi erano i veri “influencers” del Medio Oriente, e erano certamente molto più filo arabi che filo israeliani, come confermato tra i tanti episodi dalla vicenda della nave Exodus... E i Sovietici, proprio in chiave anti-inglese erano invece filo israeliani, tanto più che Turchi ed Arabi erano stati in gran parte filonazisti durante la Guerra: lo erano lo Scià di Persia Reza Primo e il fondatore del partito Baath in Iraq tanto per citarne due.

E la DC? La DC era anch’essa filo araba allora per anni lo è stata tutta la sua classe dirigente da Fanfani a Moro fino ad Andreotti, che concesse la Grande Moschea di Roma. I motivi? I più vari e tra gli altri la decisa diffidenza del Vaticano non solo per secoli di avversione religiosa, ma soprattutto verso il Sionismo internazionale, che non mancava a tratti di essere fortemente massonico e anticattolico: non a caso il Vaticano è l’ultimo Stato ad aver riconosciuto Israele e Giovanni Paolo II il primo Papa in 2.000 anni a metter piede in una Sinangoga…Ma c’erano anche altre ragioni, non ultima una decisa avversione americana nella DC, molto più marcata di quanto si possa pensare: serpeggiava e non poco e con una matrice ideologica forte della DC l’avversione agli USA in quanto paese dell’individualismo materialista e consumista, nonchè del Protestantesimo radicale e antipapista,  del calvinismo finanziario e soprattutto della Massoneria anticattolica…Non dimentichiamo che Kennedy e Nixon (con Mckinley) sono stati gli unici presidenti americani non massoni del ‘900: Nixon cacciato e gli altri due ammazzati…

Insomma per decenni in realtà le prese di posizione sono state opposte a quelle che invece abbiamo visto in campo negli ultimi venti anni e che oggi vediamo, e cioè la sinistra filo palestinese e la destra filo israeliana: furono i kamikaze di Komehini e la Rivoluzione Iraniana a ribaltare in gran parte questi equilibri, ma questa è un'altra storia che peraltro inizia proprio dopo la morte di Moro.

(La foto di via Fani è dell'Archivio Luce, quella del professor Martelli è di Daniele Mascolo)

Sovrintendente agli Archivi del Comune di Milano

Docente di archivistica all'Università degli studi di Milano

 

 

Francesco Martelli


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