Il centrodestra Tony Manero, il Pd che modifica l’acronimo e gli ambientalisti ponderanti: ma che spettacolo questa campagna!
Faccio autodafé: negli ultimi anni della politica me n’è importato quanto a un Inuit interessa l’ultimo modello di frigorifero ultramoderno, ipertecnologico, a basso consumo e capiente come la stiva di una nave. Da qualche settimana, tuttavia, ho discretamente rivisto la mia posizione. E il merito – se di merito si può parlare – va a queste amministrative, che va bene che mi tocca seguire per lavoro, però. Però a livello sociologico e psicologico hanno un loro perché. Insomma, ci vedi dentro un piccolo compendio dell’umana condotta a fronte degli eventi.
Prendiamo il centrodestra, che da qualche parte tocca cominciare. Negli ultimi cinque anni è stato presente come il proverbiale marito che se ne esce di punto in bianco proclamando che va a comprare le sigarette e da quel momento, se lo vedi, lo vedi in foto su “Chi l’ha visto”. Poi ti arriva questo Portesani con la sua civica e sul centrodestra ha l’effetto di una botta di anfetamine su uno che si è ingollato una pinta di Lexotan. Bum, si sveglia di soprassalto ed è tutto un fiorire di incontri, abboccamenti, interlocuzioni, dichiarazioni e proclami. Roba che te lo figuri lì, al centro della pista, sotto la stroboscopica a ballare come Tony Manero. Oddio, magari non proprio come il Manero, ma almeno come Antonio Albanese quando nei suoi film e nei suoi sketch balla compiaciuto, le labbra serrate, il sorriso ammiccante dietro gli occhialoni, l’aria estasiata.
Lo guardi e ti viene spontaneo immedesimarti in Galileo quando – pare – gridò: “E pur si muove!”.
Poi ti volti dall’altra parte. Lì c’è, o almeno dovrebbe esserci il centrosinistra. Solo che mica lo vedi. Vedi un volonteroso Virgilio fresco di candidatura, vedi Fare Nuova la Città che sigla l’endorsement, ma il Pd ti pare avvolto nella bruma. C’è? Non c’è? Mah, guardi, era lì, era lì. Ti volti e sì, qualcosa ti sembra di scorgere. Per chi ha visto il film o conosce il meme che da anni spunta fuori da ogni social, il Pd ricorda un po’ il John Travolta (ancora lui) in Pulp Fiction, a casa della bellissima Uma Thurman, signora Wallace. Lei dice di aspettarlo e lui si trova in mezzo al salotto, sigaretta in bocca, tutto spaesato, che si guarda a destra e a sinistra, col cappotto in mano che non sa bene dove appoggiare. Ecco, io lì, con rispetto parlando, ci vedo il Pd in queste settimane. Ora, personalmente ci credo poco ma pare che qualcuno sia sceso a Roma per chiedere una modifica dell’acronimo, da Pd, Partito Democratico, a Pd, Partito Derealizzato. A beneficio di chi non lo sapesse (attenzione, leggere il passaggio seguente con il tono stentoreo che Villaggio usava per i fuori campo nei film di Fantozzi): dicesi derealizzazione, in ambito psicologico, la tragica sensazione di ritrovarsi fuori dal proprio corpo e distaccati dalla realtà.
Infine, per non far torto a nessuno, movimenti e comitati. Ormai pure i sanpietrini di piazza Duomo reclamano una lista civica ambientalista, che rappresenti quell’enorme fetta di popolazione che si riconosce nell’attività di movimenti e comitati – fiorita in questi anni con la rapidità e l’abbondanza delle fioriture di certe piante grasse nelle aree subdesertiche dopo un acquazzone – e che, tradotto in chiave elettorale, rappresenta un potenziale bacino di voti di tutto rispetto. Ora, fai una civica che raccolga queste istanze e qualche possibilità di strappare almeno un consigliere ce l’hai. E magari domani la battaglia la porti avanti dall’interno. Eppure niente, nonostante suggerimenti e incoraggiamenti che nemmeno il cognato di Rocky Balboa a bordo ring, non si trova un leader, non si quaglia. Si striglia ma non si quaglia, si rimprovera Virgilio per la faccenda del biometano ma non si quaglia. Oh, e sì che una siffatta lista non sarebbe nemmeno sola: il Movimento 5 Stelle, con Degli Angeli, ha aperto non solo le braccia, ha offerto pure le chiavi di casa. Dice: se fate una lista noi ci siamo e siamo pronti ad affiancarvi senza nemmeno pretendere di imporre il candidato. No, dico, più chiaro di così. Invece, per ora, niente. Cercasi leader.
Ecco, ora che mi son fatto qualche nuovo amico, mi pare di aver completato il quadro. Non fosse che di queste elezioni ne devo scrivere, mi preparerei un secchiello di pop corn largo come un coil d’acciaio e mi siederei comodo a godermi lo spettacolo. Che in fondo la trama è piacevole e il film promette bene. Come finirà? Quello lo sapremo solo quando l’ultima scheda sarà stata scrutinata, che in politica tutto può diventare il contrario di tutto in un amen.
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commenti
Pasquino
22 febbraio 2024 12:37
Mezzo PD si vergogna di chi lo ha rappresentato per 10 anni
L' altra metà si stringe a malincuore in gran parte su un povero candidato che fa fatica a districarsi e a parlare dopo tutte le cavolate che ha contribuito a fare o non fare e che ha sempre votato come vice
Poi ci sono gli ambientalisti quasi sempre di sinistra che malgrado tutto temono di essere la causa della disfatta PD al punto di stare ancora a pensare di fare o no la lista ( forse meglio di no ) tanto che viene voglia di dire che sono tutti in ogni caso politici di m....forse una espressione forte ma purtroppo giusta per una città che è sempre peggio in ogni circostanza grazie a loro !
Manuel
22 febbraio 2024 17:23
Ovviamente ho elaborato una mia verità sulla deriva di Cremona e del Paese in generale, ma la serbo perché tengo famiglia (ammesso incida ed interessi). Detto ciò, è evidente l’imbarazzo dei potenziali promotori la civica anti-establishment nel doversi proporre, palesare ufficialmente. La paura è quella di essere accusati di aver consegnato la città a Portesani e al centrodestra prono dell’uomo la provvidenza, confermando la dimensione lillipuziana in città. Considerato ciò, credono, i nostri eroi, che il PD si flagelli per le scelte compiute o per le critiche ricevute? Non può loro “frega’ de meno”. Altra considerazione: capisco in parte l’indecisione e la fatica a mettere in piedi un nuovo soggetto civico/politico, ma il tempo passa e giugno arriva alla svelta. Lasciare il campo libero a Virgilio non sposterebbe automaticamente voti ambientalisti o di sinistra in sua direzione: con molta probabilità tante persone rimarrebbero a casa. Promuovere una civica competitiva col PD non è un assist a Portesani: se al 50% arriva subito, non è perché gli avversari si siano presentati divisi; anzi, un’offerta più congrua veicolerà più gente ai seggi e renderà più difficile raggiungere il 50% al primo turno. Se nessuno dei concittadini noti se la sentisse di prendere in mano il cerino, rischiando di scottarsi, si inviti Maria Grazia Bonfante nel capoluogo e la si investa del ruolo di Giovanna d’Arco della cittadinanza stanca e scornata.
A la guerre comme à la guerre!
Eddi fiori
12 marzo 2024 09:25
Il m5s non ha né aperto le braccia, ne tantomeno offerto le chiavi di casa a nessuno. Poteva essere un pensiero comunque abortito. Noi corriamo da soli. Abbiamo le mani libere come sempre. Non abbiamo legami con cooperative, intrallazzi vari, non facciamo giochetti, non riesumiamo i vari Pizzetti che, porterà al pd i voti dei renziani, o forse al contrario li toglierà come successo in Abruzzo. Noi lavoriamo per i cittadini e la città.