Il pokerista Bertusi tiene in scacco i deboli partiti, ma il problema non è lui...
«Sii lodato, o mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile, umile, preziosa e pura». Sono passati ottocento anni da quando San Francesco ha scritto il Cantico delle creature. I tempi sono cambiati, la storia ha fatto il suo corso. Ora vanno forte l’intelligenza artificiale e l’ingegneria genetica.
A Cremona aspettano l’ospedale, che diventerà «un luogo per il benessere olistico del paziente, in armonia con l’intero ecosistema». Nell’attesa scarseggiano i medici sul territorio e alcune prenotazioni specialistiche raggiungono tempi biblici.
Sempre sotto il Torrazzo, anche l’acqua è cambiata: non è quella francescana. Quando si tratta di nomine che la riguardano, è velenosa e divisiva. È terreno di scontro. Di duelli rusticani. È suburra, campo per regolamento di conti. È tossina che obnubila il cervello. Che anestetizza la memoria. Che cancella i ricordi e le esperienze remote e recenti. Che tramuta la politica in parodia. In teatro dell’assurdo. In rappresentazione onirica.
L’acqua che bagna poltrone e prebende non spegne gli incendi. Li alimenta. È un incubo riuscito, il nuovo Egitto di Francesco De Gregori.
È accaduto nel maggio del 2021. La vergogna si è ripetuta nel maggio 2024. Non c’è due senza tre e giovedì scorso, l’insipienza politica ha replicato e calato il tris.
Questa la storia.
Mercoledì, 19 maggio 2021, i sindaci soci di Padania Acque sono chiamati a votare la nomina del consiglio di amministrazione della società. La seduta è programmata da alcune settimane, ma c’è un problema. Si chiama Fabio Bertusi, pokerista della politica, il Cincinnati kid del territorio.
Quarantenne, soresinese, centrodestra, nessuna tessera di partito, battitore libero, ha il sostegno di un numero sufficiente di pubblici amministratori per tenere in scacco i partiti locali e i troppi marchesi del Grillo che popolano la politica del territorio.
Pokerista, una spanna al di sopra dei suoi colleghi, negli appuntamenti per la distribuzione di incarichi possiede una marcia in più rispetto agli altri giocatori. Gli basta una doppia coppia per tenerli per le palle. Per vincere e smascherare nani e ballerine di craxiana memoria, camuffati da strateghi e generali.
Chi sostiene il contrario è miope, oppure un quaquaraqua che teme di passare da ciula per l’insuccesso patito.
I posti nel consiglio di amministrazione di Padania Acque sono cinque. I pronostici ne prevedevano tre per il centrodestra e due per il centrosinistra. Vittoria al fotofinish con una manciata di voti.
Bertusi deve incassare una cambiale in scadenza, firmata dal centrosinistra per l’aiuto ricevuto nel poker per l’elezione di Mirko Signoroni a presidente della Provincia. Il debito si estingue con la nomina di un candidato bertusiano nel consiglio di amministrazione di Padania acque.
Il 3 a 2 diventerebbe un 3, 1, 1. Un 4 a 1 per il centrodestra.
Il centrosinistra non ci sta o finge di non starci e difficilmente si saprà la verità. Di certo c’è che butta la palla in tribuna.
Si aggrappa all’articolo 2374 del Codice Civile che prevede il rinvio dell’assemblea se un terzo del capitale societario rappresentato nell’assemblea stessa si dichiara non sufficientemente informato sull’argomento in discussione.
Michel Marchi, sindaco di Gerre de' Caprioli, a nome del centrosinistra, sgancia il siluro. Chiede la verifica del grado di conoscenza sull’argomento dei sindaci-soci presenti.
Quelli del centrosinistra risultano tutti di un’ignoranza mostruosa in materia. Al contrario sono informatissimi quelli del centrodestra. Un risultato incomprensibile se si considera che la convocazione era stata inviata a tutti i soci il 19 aprile.
Invece del rinvio, si opta per una sospensione di cinque giorni. Tempo da utilizzare per convincere alcuni sindaci civici incerti a votare centrosinistra. Tempo perso.
La campagna acquisti fallisce. Peggio, il centrosinistra cala i pantaloni. Concorda con il centrodestra la spartizione delle sedie e alla ripresa dei lavori il voto è unanime. È un secco 4 a 1 per il centrodestra, con Bertusi che incassa la cambiale. Un solo astenuto: Roberto Mariani, sindaco di Stagno e attuale presidente della Provincia.
Il siluro 2374 era ritornato al mittente nella zona anatomica lasciata scoperta dai pantaloni abbassati. Una figura escatologica stratosferica.
«Una bella prova di tenuta politica a beneficio del territorio» (La provincia, 25 maggio, pagina 21) secondo Vittore Soldo, allora segretario PD.
Cosa sarebbe dovuto accadere per essere una brutta prova?
Giovedì 9 maggio 2024. Mancano poche settimane alle elezioni amministrative di Cremona e provincia. Assemblea dei soci di Padania Acque. Stesso luogo, stesso ordine del giorno: nomina del consiglio di amministrazione di Padania Acque. Stessi scazzi. Stessa richiesta di sospensione. Stesso convitato di pietra: Bertusi.
Partecipano indirettamente alla partita anche Luciano Maverick Pizzetti, piddino doc e Marcello Ventura, consigliere regionale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Nei giorni precedenti il top gun piddino lancia la crociata per il rinvio della nomina del nuovo Consiglio di amministrazione. «Non è una questione di semplice buonsenso, - spiega - ma di etica della politica: non si possono prendere ora decisioni che impegnano i futuri amministratori» (La provincia, 11 aprile 2024).
Ventura concorda: «Rinnovare i vertici di Padania Acque prima del voto di giugno sarebbe un’incresciosa mancanza di rispetto per i sindaci che entreranno in carica a seguito dell’esito del voto» (La Provincia, 11 aprile 2024). Pizzetti e Ventura escono sconfitti.
In assemblea non ci sono due blocchi monolitici, ma emergono posizioni differenziate.
Il time out per trovare un accordo è chiesto dal sindaco di Gussola Stefano Belli Franzini. In dieci minuti, Signoroni consulta uno ad uno i presenti. A ciascuno chiede le intenzioni: votare o non votare? La linea Pizzetti-Ventura non passa.
L’assemblea riprende. Prima della conta, Mariani dichiara che non parteciperà al voto per non rovinare l’unanimità. Previsione errata, perché subito dopo, l’allora sindaco di Sergnano, Angelo Scarpelli si astiene.
L’assemblea conferma il consiglio uscente: 4 a 1 per il centrodestra con il candidato di Bertusi saldo al suo posto nel consiglio.
Giovedi 12 dicembre 2024, pochi giorni fa. I sindaci sono chiamati a votare il nuovo consiglio d’amministrazione dell’Ufficio d’Ambito Ottimale, che si occupa del servizio idrico integrato. Cinque nomi.
L’assemblea era stata convocata nelle settimane precedenti da Michel Marchi, presidente della Conferenza dei Comuni. Anche qui cinque candidati, noti solo al presidente della Provincia e ai pochi azzeccagarbugli che tirano le fila della politica locale.
Due giorni prima del voto, dieci sindaci del centrodestra scrivono a Marchi. Chiedono il rinvio della votazione perché mancano le identità dei papabili.
La questione viene discussa in assemblea. Mariani difende la sua scelta. Non basta per procedere. La votazione viene sospesa e posticipata in data da stabilire.
Il presidente della Provincia non rinuncia però a comunicare i nomi dei candidati: Cinzia Fontana, Stefano Belli Franzini, Simona Pasquali, Giovanni Giuseppe Leoni, Luca Ferrarini. Sono gli stessi del consiglio di amministrazione uscente, con una sola variazione: l’entrata di Cinzia Fontana, Pd, al posto di Ada Schiavini, area Lega di Romanengo.
La storia, per ora, finisce qui.
La conclusione è amara. Populista, demagogica e disfattista. Da bar. Da social. L’unica possibile.
Gli unti del signore, i fighetti dello spritz, i parolai seriali, forse dovrebbero iscriversi a un corso di alfabetizzazione politica e imparare i fondamentali. Dovrebbero prendere dosi industriali di Acutil fosforo, che le nonne consigliavano ai bambini per rafforzare la memoria. E, udite udite, dovrebbero imparare da Bertusi. Meglio un Cincinnati Kid, che apprendisti pokeristi, filistei piccolo borghesi, inconcludenti e banderuole.
Al bar direbbero: andate a nascondervi. Andate a casa. Andate a espellere il superfluo. Ma non è così che si risolvono i problemi del nostro territorio.
«Se voi politici siete dei professionisti è perché gli elettori sono dilettanti». (Katharin Hepburn ne Lo stato dell’Unione). Sarebbe utile non dimenticarlo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti