Il violino "relativo" di Einstein
Ricorrono proprio oggi i 70 anni dalla scomparsa di un genio: Albert Einstein passava a miglior vita il 18 aprile 1955 a Princeton. Pochi sanno che lo scienziato era anche un violinista ed un appassionato di musica che praticata settimanalmente.
Non uno Stradivari, ma un violino “simbolo”, un violino speciale appartenuto al più importante fisico del XX secolo e noto al mondo per la formula dell’equivalenza massa-energia (E= mc2): Albert Einstein.
Incoraggiato allo studio della musica da parte della madre Pauline, pianista di talento, Einstein iniziò a studiare violino all’età di 6 anni e da quel momento in poi la musica divenne una vera e propria passione. Elsa, la seconda moglie del fisico tedesco naturalizzato svizzero e poi statunitense, affermò in più occasioni che: “La musica lo aiuta quando pensa alle sue teorie. Va nello studio, torna indietro, suona qualche accordo al piano, annota qualcosa, torna nello studio”. È altresì noto che Einstein viaggiava raramente senza il suo violino e che la musica aveva assunto una dimensione tale nella sua vita da avere un posto fisso in agenda, ovunque si trovasse e qualunque fossero gli impegni in calendario: il giorno fisso per fare musica da camera assieme ad altri musicisti era il mercoledì sera. Quando nell’ottobre 1933 Einstein giunse negli Stati Uniti per accettare l’incarico al Princeton Institute for Advance Study, sfuggendo dalle persecuzioni degli intellettuali ebrei nella Germania nazista, trovò un regalo inaspettato: Oscar H. Steger, liutaio e musicista dell’orchestra sinfonica di Harrisburg in Pennsylvania, gli aveva costruito un nuovo violino che fu presentato al professore poco dopo il suo arrivo e l’annuncio dell’omaggio fu riportato il 25 e il 26 ottobre su due giornali dell’epoca della città di Harrisburg. La storia del violino costruito da Steger e donato ad Einstein ci ricorda che la musica non stimola solo la creatività ma può andare oltre. Secondo Einstein, infatti, l’insight nelle scoperte scientifiche non è solo un prodotto della logica o della matematica ma anche dell’intuizione e dell’ispirazione: tutte le grandi conquiste della scienza partono dalla conoscenza intuitiva e dall’immaginazione, e quest’ultima il più delle volte si rivela più importante della conoscenza. Il legame esistente tra la fisica, la matematica, le scienze… e la musica è lo stesso legame che unisce la ragione all’intuizione: la scienza senza la musica è come la conoscenza senza immagini, sentimenti, suoni, colori. L’intuizione, dunque, è la chiave che apre il mondo e la musica ci offre grandi stimoli in tal senso: ce lo ha insegnato Albert Einstein, col suo violino.
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commenti
Daniela
18 aprile 2025 18:34
Sono sempre piacevoli, interessanti ed istruttivi gli articoli del professor Perrone.
Grazie