In territorio OglioPo per la sanità solo promesse e scelte dannose. Sabato 14 protesteremo in piazza
In territorio OglioPo lo abbiamo detto più volte ad alta voce e non arretreremo di un passo: sono anni che tutti noi cittadini attendiamo che vengano messe in pratica tante promesse sullo sviluppo futuro dell’Ospedale e della medicina territoriale, ci sono tanti impegni su cui vi sono state anche delibere regionali o di ASST, che tardano ad essere realizzati o sono rimandati, senza alcuna concreta spiegazione o peggio con continui rimpalli a tempi futuri ed incerti, che non hanno nulla a che vedere con il buon senso.
Vi sono questioni strategiche sulle quali pretendiamo risposte, in primis sicuramente sull’importanza territoriale del nostro ospedale che è e deve rimanere un Ospedale per acuti, sede di PS e DEA di I° Livello, con gli adeguati posti letto in Rianimazione e nel reparto di Cure Intensive Coronariche.
A proposito di promesse che si sono susseguite nel corso degli anni va ricordata in particolare la famosa delibera del lontano 2018 della giunta Fontana, con gli impegni dell’allora Assessore Gallera, che decretava il potenziamento ed il rilancio complessivo del presidio e delle “attività di ricovero e prestazioni ambulatoriali” con successivo “avvio del processo di stabilizzazione della collaborazione gestionale tra ASST di Mantova ed ASST di Cremona per l'area interaziendale casalasco-viadanese”. Queste promesse, che ora ci appaiono essere state evidentemente da mercante, arrivarono dopo la dolorosa chiusura del Punto Nascite. Ebbene in quella delibera bisogna ammettere che la Giunta, impassibile e con evidente sprezzo del ridicolo, ha messo in atto una vera e propria narrazione edulcorata in 17 sognanti pagine, secondo cui le prestazioni ambulatoriali avrebbero dovuto essere potenziate per “rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione”, dall’Urologia alla Endoscopia Digestiva, dal potenziamento tecnologico Chirurgia Generale al famoso potenziamento della Neuropsichiatria infantile che mai ha visto la luce, nonostante vi fossero ben ampliamente descritti i finanziamenti. Anche il famoso trasporto in sicurezza per le partorienti promesso da Gallera non fu mai realizzato e sono già avvenuti due parti per strada.
Nel corso degli anni vi sono state molte riorganizzazioni di vari reparti e servizi, che hanno portato ad una successiva riduzione dei posti letto complessivi, cosa che potrebbe forse essere gestibile se il contesto territoriale di raccordo con gli altri Ospedali e le altre strutture del Distretto OglioPo fosse ben coordinato. Così non è poiché le due ASST faticano a coordinarsi!
Quello che noi chiediamo a gran voce sul nostro ospedale, che è un gioiello all’avanguardia con tanti professionisti che quotidianamente svolgono in maniera egregia la loro mission, spesso sotto stress e con enormi sovraccarichi, è di mantenere le promesse fatte da anni.
Intanto bisogna garantire che l’Oglio Po mantenga le caratteristiche di ospedale per acuti di tutto il territorio casalasco-viadanese, che diventi attrattivo per le province limitrofe, anche extra regione, e che si integri con la rete territoriale e di prossimità, con la reintroduzione di tutti i servizi che, gradualmente in questi anni, sono stati “ridimensionati” o smantellati (in primis l’ostetricia e ginecologia con la chiusura del punto nascite). Ricordiamo infatti a chi non conosce bene il nostro territorio, che la distanza dagli ospedali di capoluogo Cremona e Mantova è di circa 40 km con tempi di percorrenza in particolari situazioni climatiche di anche oltre un’ora e che, in caso di mancanza di servizi, i cittadini si spostano in Emilia, dato che Parma o Guastalla distano solo 25 km.
Va garantita una vera politica di rilancio del presidio casalasco che preveda investimenti volti a specializzarsi in base alle richieste del nostro territorio.
Va garantito un piano serio di assunzione, in considerazione anche dei numerosi prossimi pensionamenti, e va limitato il fenomeno dei “gettonisti”. Questo per permettere che tornino presenti e funzionanti, con un adeguato completamento degli organici al collasso, i vari servizi, contrastando di fatto la riduzione dei posti letto o il dilagante fenomeno delle infinte liste d’attesa (ad esempio la Risonanza Magnetica è ora attiva solo due giorni alla settimana e la TAC solo un giorno ed i tempi di attesa per un’ecografia o per una mammografia sono di nove mesi, quando si riesce a prenotare presso il nostro Ospedale). Per la Radiologia è indispensabile inoltre prevedere una guardia attiva anche durante il turno notturno.
Va garantita una attività specialistica ambulatoriale efficiente per tutte le altre specialità presenti negli ospedali Hub di Cremona e Mantova, aumentando la presenza di specialisti provenienti da Cremona in particolare per i reparti di Ginecologia, Pediatria, Psichiatria (ora molto carente di organico medico), Neuropsichiatria Infantile, Oculistica, Urologia e Otorinolaringoiatria.
L’allarmante e ormai cronica carenza di personale (principalmente medico ed infermieristico) sta inesorabilmente mettendo a rischio la garanzia della continuità di alcuni reparti che lavorano in sofferenza, incluso per esempio quello di effettuazione di TAC coronariche presso la Radiologia, per anni fiore all’occhiello del nostro nosocomio. Per non parlare della persistente mancanza di anestesisti, fondamentali per assicurare il prosieguo dell’attività chirurgica e del reparto di Terapia Intensiva.
La scelta scellerata di appaltare il servizio assistenziale degli OSS all’interno del reparto di Medicina Generale, oltre alle difficoltà assunzionali, ha portato alla riduzione dei posti letto di degenza per tutto l’anno, non solo durante il periodo estivo.
Oltre a queste questioni sul nostro nosocomio, resta poi ancora aperta tutta la partita legata al Distretto Casalasco-Viadanese che è in un limbo perché, al di là di tanti proclami e firme avvenute in maniera plateale sotto i riflettori della stampa, il distretto non è mai partito davvero! Il famoso coordinamento e l’integrazione dei servizi tra l’Ospedale OglioPo e gli Ospedali di Comunità, l’Ospedale riabilitativo di Bozzolo e la lunga degenza di Viadana, sono anch’essi solo un miraggio.
La dislocazione dei servizi sociosanitari a Casalmaggiore, e ci riferiamo in sostanza a tutti quelli che dovrebbero essere integrati nella Casa di Comunità, è in stallo.
La Casa di Comunità di Casalmaggiore, posta nel Palazzo Turati in Piazza Garibaldi, inaugurata in pompa magna, è sostanzialmente vuota di servizi: dovrebbe essere il punto di coordinamento della presa in carico della persona per una organizzazione sanitaria capillare su tutto il territorio, avere medici specialisti e diagnostica di base, apertura di ambulatori 6 giorni su 7. Ma questi servizi dove sono? Dove è il coordinamento tra la medicina territoriale e quella ospedaliera?
In questi anni abbiamo visto anche una serie di scelte poco comprensibili nell’utilizzo delle risorse pubbliche in campo sanitario da parte delle istituzioni coinvolte (ASST di Cremona, ATS Valpadana) che avrebbero dovuto portare alla creazione di un centro sanitario unico per la città, senza riuscirci. Tali scelte hanno purtroppo portato alla necessità di adottare soluzioni alternative per i vari servizi sanitari, in qualche caso anche chiudendo alcuni di essi per periodi molto lunghi (come è successo per il punto prelievi) o comunque dislocandoli in sedi diverse, molto distanti tra di loro, con gravi disservizi per gli utenti ed i loro accompagnatori.
Ci chiediamo per esempio: se nel Palazzo Turati in Piazza Garibaldi non poteva essere gestito il servizio prelievi, come potranno allocarsi tutti i servizi diagnostici primari che dovranno essere posizionati all’interno per garantire una presenza medica ed infermieristica 24 ore al giorno sette giorni su sette, erogare prestazioni sanitarie e sociosanitarie ambulatoriali e domiciliari a media e bassa intensità, attivare degenze intermedie subacute ed essere il luogo in cui si garantisce il collegamento tra Ospedale e territorio attraverso l’integrazione multiprofessionale, assicurata anche dall’attività dei Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta?
Per questo continuiamo a rimarcare una cosa che pare ovvia a tutti fuorché ad ASST: la Casa di Comunità non potrà essere collocata in Piazza Garibaldi, come invece prospettato in Delibera di Regione Lombardia, perché non vi sono idonei e sufficienti spazi. Peraltro, ASST di Cremona sta impegnando da anni risorse in affitti per i locali in Piazza Garibaldi (36mila euro a Fondazione Busi) e in Via Romani, sede del CPS, (38mila euro sempre a Fondazione Busi) per un totale di 74mila euro annui. A ciò aggiungiamo anche il fatto che, proprio perché lo stabile che ospita la Casa di Comunità non è di proprietà di ASST, non hanno nemmeno potuto accedere ai fondi del PNRR, riservati proprio per riqualificare queste strutture.
Ci chiediamo infine in questa situazione come il polo ospedaliero possa interagire davvero con il polo territoriale di cure primarie ed essere questi messi in rete, posto che i dipendenti delle due Asst — medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermieri — resteranno in capo alle rispettive Asst e le strutture relative alle cure primarie — Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali — resteranno ognuna in capo alla propria Asst provinciale. Come può la Regione pensare di rafforzare un ospedale se c’è una chiara disconnessione tra lo stesso e le cure territoriali primarie?
Avere posizionato il Distretto Sociosanitario Oglio Po alle dipendenze di Asst di Mantova, mentre l’ospedale OglioPo in capo a quella di Cremona, non ci pare un salto in avanti nella direzione della uniformità e omogeneità: ci pare anzi più una accozzaglia inspiegabile di scelte che diventeranno un danno per i cittadini in termini di disservizi.
I mancati risultati credo sino sotto gli occhi di tutti! Siamo stanchi di sentire ripetere da più fronti, a livello politico e dirigenziale, la storiella che il diritto alla salute di tutti i cittadini deve essere garantito e che si stanno mettendo in campo le adeguate risorse anche strutturali (28milioni di euro previsti). Quello che chiediamo è semplicemente di fare meno proclami e meno delibere in cui si promettono mirabolanti risultati e di mettere in pratica le dichiarazioni di intenti. Non si vuole negare che sicuramente vi sono problemi nazionali legati al reperimento del personale sanitario, ma se altrove le cose funzionano un poco meglio, qualche domanda a livello di ASST cremonese me la farei. Non vorremmo mai che gli investimenti fossero funzionali magari a qualche scellerata futura scelta, come accaduto a Castiglione delle Stiviere o a Suzzara i cui Ospedali furono, tempo fa, dati in concessione ad un gruppo privato. Certe volte… a pensare male ci si azzecca!
Per questo ben vengano le manifestazioni spontanee di cittadini/e, come quella prevista per il 14 ottobre a Casalmaggiore, perché tenere alta l’attenzione è assolutamente importante e perché a tutti i livelli si sappia che la popolazione dell’OglioPo è vigile e pronta ad insorgere! Come a dire: #ADESSOBASTALODICIAMONOI
Componente Direttivo Circolo PD di Casalmaggiore
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