Liuteria, un patrimonio da difendere contro le contraffazioni
Liuteria Cremonese. Un grande patrimonio da difendere. Che si parli di marchi, brevetti, stile, modelli non importa. Tutta la proprietà intellettuale legata alla produzione liutaria cremonese, oggi più che mai, ha bisogno di essere tutelata, utilizzando tutti gli strumenti che la normativa interna, comunitaria ed internazionale mette a disposizione. Fino ad oggi, i liutai che hanno subito azioni contraffattive (marchi copiati o alterati, certificati falsi a corredo di strumenti industriali, strumenti compravenduti on line aliud pro alio ecc.) hanno risposto cercando di tutelare i propri legittimi interessi in ordine sparso, in modo episodico e spesso frammentario reagendo alle segnalazioni caso per caso rendendo, il più delle volte, inefficace l’azione promossa e disperdendo molte risorse senza riuscire ad arginare il fenomeno che, tutt’al più ha cambiato vittima, non modus operandi.
Per dare delle risposte ai molti quesiti che riguardano la liuteria, in seno all’Academia Cremonensis è stato costituito un Service formato da professionisti iscritti all’Ordine degli Avvocati, all’Ordine dei Commercialisti, all’Albo Periti del Tribunale che potranno raccogliere istanze provenienti dal mondo della liuteria e dare adeguate risposte con azioni concreate e interagendo con le Istituzioni preposte e in accordo con le forze dell’ordine.
Inoltre è stata costituita la Delegazione cremonese dell’Istituto nazionale per il Diritto dell’arte e dei beni culturali (INDAC), con sede presso l’Academia Cremonensis. Il Progetto nazionale dell’INDAC nasce dall’idea di valorizzare eccellenze professionali sui territori, mettendo a disposizione un patrimonio di competenze e un network di relazioni, favorendo la costruzione di competenze trasversali. In particolare l’INDAC pone la sua ragione d’essere sull’assunto che la cultura sia un valore fondante dell’individuo e motore di crescita collettiva, pertanto assolutamente bisognevole di una realtà associativa autorevole che contribuisca alla evoluzione degli istituti normativi e alla migliore comprensione delle soluzioni giuridiche che in sede legislativa, dottrinaria e giurisprudenziale si sono venuti via via configurando e consolidando in tema di tutela, valorizzazione e fruizione dei beni culturali.
Nella sua azione di promotore della cultura del diritto dell’arte - una cultura alta ma non per pochi - l’INDAC si rivolge anche a coloro che non sono in possesso di una cultura prettamente giuridica, cercando di vincere l’inevitabile diffidenza per una materia apparentemente fredda e tecnicistica come il diritto, contribuendo a formare una figura professionale disponibile al cambiamento, all’innovazione costante ed esigente di miglioramento continuo. Nella sua esperienza associativa, l’INDAC affronta quindi la sfida di suscitare l’interesse di un pubblico ampio e variegato, come ampio e variegato è il suo campo d’azione, in perenne dinamicità tra la dimensione individuale e collettiva, tra proprietà privata ed interesse di natura pubblica – gli stessi entro cui si muove il concetto giuridico di bene storico-artistico.
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