Ma noi sindaci, quale sanità vogliamo per i prossimi anni?
Michel Marchi, sindaco di Gerre Caprioli da sempre in prima linea nella difesa della sanità pubblica, non ha potuto essere presente per impegni irrinunciabili all'iniziativa sull'area donna. Ha voluto però inviare questo scritto.
Mi scuso per l’assenza di oggi causa motivi personali ed inderogabili e ringrazio i promotori di questa iniziativa pubblica di condivisione di una problematica che oggi interessa l’area donna ma che, nell’ambito complessivo della gestione del nosocomio cittadino, ha già interessato altri reparti.
Ci ricorderemo sicuramente tutti l’analoga battaglia del 2019 contro il declassamento della terapia intensiva neonatale che, in alcuni territori ha visto anche un ripensamento della Regione, ma non a Cremona. Anche in quel caso i Medici sono sempre stati dalla parte dei pazienti, contro le scelte a senso unico della dirigenza. Di sicuro rimarchiamo le modalità e le finalità che hanno favorito, in modo malcelato, la Sanità privata. Oggi tocca all’Area donna con una storia già scritta che tristemente riviviamo sulla pelle dei nostri concittadini…
Vi invito, oggi, in questo momento, a tentare una prenotazione di una prestazione afferente questo reparto, sul sito di Regione Lombardia. Vedrete in quale nota struttura cittadina privata verrete indirizzati senza possibilità di appello. Non è una questione di giusto o sbagliato. E’ una questione di scelte, e dell’onestà di rivendicarle pubblicamente.
Gino Strada, quando venne proposto quale Ministro della Sanità disse che, se fosse toccato a lui, avrebbe cambiato il nome al Ministero in “Ministero della sanità pubblica”… e non aveva forse tutti i torti. Forse anche per questo non diventò mai titolare del Dicastero.
Credo che sia necessario dire con chiarezza e trasparenza una cosa: finché questa dirigenza avrà un ruolo a Cremona il dialogo è impossibile. Viene paventato sulla carta ma poi non si concretizza mai. Ne abbiamo ormai ampia dimostrazione con i comitati spontanei, le Amministrazioni, i Sindacati etc…
E il problema non riguarda solo il servizio finale ma anche l’organizzazione interna. Prima o poi qualcuno ci dovrà spiegare la diaspora di Medici e esperti che continuano a lasciare l’ospedale. Prima o poi qualcuno mi dovrà spiegare perché continuo a ricevere messaggi di medici e professionisti sanitari che mi ringraziano per le uscite che loro non possono fare in quanto soggetti ad una “censura interna” che tende a placare ogni tumulto.
Mi sono più volte chiesto come un Sindaco, autorità sanitaria locale di fatto depotenziata del proprio ruolo, possa intervenire in questa complessa situazione e forse una soluzione mi è balenata: mi rivolgo quindi al presidente dell’Assemblea dei Sindaci di ATS nonché sindaco di Cremona Gianluca Galimberti.
Tra i compiti dell’Assemblea vi è un controllo dell’applicazione della programmazione territoriale, oltre che la possibilità di formulare proposte e pareri. Il Presidente ha facoltà di convocare l’assemblea autonomamente con iniziativa personale (Art 3, comma 2 lettera A del regolamento di funzionamento dell’assemblea) ed oggi risulta necessario più che mai che i rappresentanti eletti del territorio si mettano intorno ad un tavolo, parlandosi apertamente, delineando l’idea di sanità che dovremo avere nei prossimi anni. Senza escludere, a prescindere, una valutazione oggettiva e trasparente sulla qualità dell’attuale dirigenza di ASST Cremona che non può più essere derubricata ad atteggiamento individuale.
Questo, credo, possa essere un percorso virtuoso che consenta alla Politica di accompagnare le battaglie dei comitati e dei sindacati che, oggi, più che mai, hanno bisogno di noi e del nostro indispensabile aiuto e sostegno.
Sindaco di Gerre de’ Caprioli
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