7 dicembre 2023

Ospedale nuovo e agricoltura, solo applausi e nessuna domanda

L’anno 2023 il giorno 30 del mese di novembre, in tarda mattinata, Cremona  accoglie con calorose strette di mano e applausi persistenti in un sol botto due ministri, uno più discusso dell’altro. Nessuno fa una piega. Nella rituale fotografia il cognato-ferroviere con  accanto, un po defilata, la fuggitiva cuneese regina del Twiga, sorride mentre si avvicina al nastro tricolore, cortigiani al seguito. Si nota benissimo che i loro pensieri sono altrove e che vacche e violini sono la fastidiosa incombenza di una giornata uggiosa. Per fortuna ci sono quelli con i trattori che di notte mungono, mentre taluni dormono, a farsi sentire: dalla stalla il latte esce a € 0,46 per apparire sugli scaffali di Roma e Cuneo a € 2,30. 

Nello stesso giorno, tarda serata, nell’auditorium bunker (mancavano i carri armati,  schierarli davanti ai violini sarebbe troppo, meglio evitare), un geniaccio dell’architettura  illustra a selezionati ascoltatori il progetto del vincitore: demolizione e ricostruzione di un Ospedale. Tutto perfetto, un condensato dei segreti della comunicazione e della persuasione. Applausi persistenti. E l’aria che respiriamo , la prevenzione, la sanità di tutta la provincia (vale a dire quella che inizia fuori dal magnifico ospedale), la preoccupante mancanza di medici e personale sanitario, i pronto soccorso perennemente sotto pressione, le prenotazioni estenuanti, i tempi biblici  per esami e referti...? Nessuno domanda.  Non è mancata la parola confortante di chi ci mette i soldi,  il Presidente di Regione, abilissimo nello scansare per ben due volte la domanda decisiva: quanto costa la ciambella con il lago? Tenuta fuori e distanziata dal bunker, sotto la pioggia e al freddo si è fatta sentire la voce dell’altra città, per chiedere la riqualificazione, la ri-immaginazione del SUO  ospedale in un quadro più generale di medicina territoriale non ospedalocentrica. “La traumatica demolizione e l’avveniristica ricostruzione ha scosso le coscienze di molti, consapevoli che non è vero che la modernità debba crescere a spese delle storia mangiandosela e distruggendola. Uno strazio storico attribuibile al trasversale partito del cemento. Ma quando un lungo elenco di associazioni e singoli cittadini capaci di raccogliere in breve tempo 3.500 firme chiedono in modo argomentato di ripensare un progetto che riguarda pur sempre un bene comune , ebbene forse sarebbe il caso di sostare, e di ascoltare” (Il virgolettato è tratto da un articolo di T. Montanari  rivisto e adattato). 

ex sindaco di Soncino

 

Francesco Pedretti


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti


Manuel

7 dicembre 2023 19:12

Le domande danno fastidio a coloro che esibiscano una parvenza di cervello, figuriamoci gli altri.

Michele de Crecchio

8 dicembre 2023 15:14

Decisamente, "mala tempora currunt!"