Ospedale, recuperare è meglio che demolire. Riqualificare anzichè ricostruire è più ecologico
Ospitiamo un intervento di Giorgio Mantovani, geometra cremonese che ha sulle spalle una sessantina d'anni di attività nel campo dell'edilizia occupandosi di nuove costruzioni e di recupero e ristrutturazione nonchè di riqualificazioni di interni. Mantovani interviene sulla progettata demolizione dell'ospedale.
Le foto dell’elevatore antibarriere collocato all’obitorio dell’ospedale maggiore di Cremona, testimoniano l’incuria e la mancanza di programmata manutenzione,
Al verificarsi della prima ruggine, l’intervento manutentivo si sarebbe risolto con un costo molto ridotto rispetto alla spesa che si dovrà affrontare oggi per rendere usufruibile l’elevatore. Un banale esempio che traslato a tutto l’immobile ospedaliero testimonierebbe, non solo lo spreco di risorse ma, sopratutto lo stato di degrado,non strutturale, ma di origine antropica, sulle superfici di architettura.
Il nostro è un Ospedale dove i pazienti e i visitatori, entrando hanno la sensazione visiva di incuria e mancanza preventiva di manutenzione e “rammendo”, ma si rendono anche conto di essere in un immobile che non presenta nessun segno evidente che porti alla necessità della demolizione.
- Il Maggiore è stato consegnato il 01 agosto 1964
- L’Ospedale Civile di Brescia venne inaugurato il 10 dicembre 1950
– L’Ospedale Gaslini di Genova fu inaugurato nel 1938 .
Cito solo questi nosocomi per averli frequentati, ma sono tanti altri in Italia, non solo più vecchi, ma in condizioni che è un generoso eufemismo chiamare Ospedali.
La posizione di chi ritiene che la demolizione del Maggiore sia necessaria perché non è una costruzione antisismica, è smentito dalle nuove tecnologie in grado di mettere in sicurezza immobili in caso di terremoti. Nel caso specifico il recupero dell’esistente si affronta con una progettazione con tecnologie e materiali adeguati.
Non può sfuggire una riflessione sul parco scuole di Cremona – la maggior parte non sono antisismiche e presentano carenze abitabili non degne di ospitare i nostri studenti. Da anni si dibatte sulla necessità di intervenire sulle scuole, ora è l’occasione di dedicarci risorse, come priorità. Non si può giustificare la demolizione dell’Ospedale Maggiore solo perché non è antisismico. Allora che facciamo? Demoliamo tutte le costruzioni che non sono antisismiche, le scuole ma anche il Torrazzo, il museo del violino-auditorio, e tanti altri fabbricati.
Ritengo di avere acquisito sufficenti competenze ed esperienze nel campo della progettazione e recupero del patrimonio edilizio esistente, con decine di interventi con dei partner di alto profilo professionale, che mi permettono di affermare che il recupero del nostro Ospedale, non solo è possibile, ma si eviterebbero moltissimi inconvenienti dovuti alla demolizione. Si può intervenire a stralci, senza sospendere l’attività ospedaliera e con risultati eccellenti, sia estetici che funzionali.
Prima di progettare un ospedale, sia nuova costruzione o recupero, è indispensabile conoscere le esigenze sanitarie del territorio. Mi sembra che lo studio per determinare dimensioni e caratteristiche siano ancora molto evasive.
Basta leggere alcune pagine del libro “ Il futuro della nostra salute” del Prof.Silvio Garattini presentato dall’autore a Cremona nel dicembre 2021 per capire come dovrebbe funzionare il Sistema Sanitario e il ruolo dell'ospedale:"Gli ospedali devono concentrare in relativamente poche sedi gli interventi di alta specializzazione, per garantire in tutte le localizzazioni il massimo della competenza che deriva dalla numerosità degli interventi".
Poi un articolo del 2012 pubblicato dal giornale "Rinnovabili" sulle potenzialità del recupero edilizio. Si legge che "The Greenest Building is the one already standing”, l’edificio più green è quello che è già stato costruito: sono queste le parole dello slogan che ha accompagnato le fasi di sviluppo dell’importante Rapporto, che si serve del metodo LCA (Life Cycle Analysis), per documentare scientificamente il minor impatto ambientale della riqualificazione degli edifici esistenti, rispetto alla loro demolizione e successiva ricostruzione. Secondo i risultati del Report, riqualificare anziché ricostruire, consentirebbe un impatto ambientale minore del 46%.
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commenti
michele de crecchio
25 settembre 2022 17:38
Mi congratulo con Mantovani del quale condivido in pieno il pensiero, dispiacendomi solo di aver letto così in ritardo il suo intervento. Se la memoria non mi inganna, l'ospedale di Cremona iniziò a funzionale nel 1970 e, pertanto, è ancora relativamente giovane, anche se porta i segni di una scandalosa cattiva manutenzione, accentuatasi negli ultimi anni.