7 gennaio 2024

Ospedale, tutti i costi del progetto con i fronzoli (vietati da Zaia)

Il nuovo ospedale è già costato 1 milione 215 mila 800 euro, escluso il progetto preliminare (2 milioni 774 mila 576,25 euro) e altre voci che non è stato possibile quantificare.

Nel dettaglio: 560 mila (al lordo di Iva e ogni altro onere per legge) vanno al vincitore del concorso (l’archistar Mario Cucinella), quale acconto per la predisposizione del progetto di fattibilità tecnica ed economica del citato progetto preliminare. 

Altri 160 mila euro di rimborso spese a ciascuno degli altri quattro concorrenti: dal secondo al quinto classificato. Sono 640 mila euro. (Fonte: Asst. https://www.cr-new-hospital.concorrimi.it/).

Se si sommano 560 mila euro con 640 mila euro si raggiunge la quota di un 1 milione e 200 mila euro.  

Poi bisogna inserire il compenso spettante ai cinque membri alla commissione esaminatrice dei progetti: forfettariamente 2 mila 500 euro ciascuno, escluse Inarcassa (4 per cento) e Iva (22 per cento), oltre alle spese documentate per gli accessi alla sede dell’Asst. Per questa voce sono stati stanziati 15 mila e 800 euro (Decreto Asst numero 290 del 29 maggio 2023).  

E si arriva a 1 milione 215 mila 800 euro.

A questa cifra è necessario metterci il lavoro della AGM Project Consulting srl di Milano per «il servizio tecnico professionale di redazione del dimensionamento clinico gestionale del nuovo ospedale». 

Il documento «propedeutico finalizzato alla progettazione dell’intervento»  è stato pubblicato sul sito dell’Asst in data 29 marzo 2023 (https://www.cr-new-hospital.concorrimi.it/allegati/news/5/16%20-%20Dimensionamento%20clinico-gestionale.pdf).  Conta 71 pagine e l’ultima revisione è datata 2 febbraio 2023. 

 Se il prezzo della prestazione si trova sul sito, non è bastata tanta pazienza e buona volontà per trovarlo. E non è indicato se sia stato realizzato gratuitamente.

Per chiudere il cerchio mancano i costi per gli adempimenti burocratici relativi alla redazione del concorso e calcolarli è una rottura di palle sprecata. Comunque non modificherebbero in modo significativo il quadro economico esposto.

Al progetto preliminare seguiranno quello definitivo ed esecutivo con l’aggiunta di due relazioni geologiche - una preliminare e una definitiva - per un totale di 16 milioni 429 mila 108,77 euro.

Questo pippone per dire che è già stato impiegato 1 milione e 215 mila 800 euro, escluse le competenze spettanti a AGM Project Consulting e le spese per redazione del bando di gara.  Che nei prossimi mesi verranno sborsati altri a 15 milioni 869 mila 108,77 (16 milioni 429 mila 108,77 meno 560 mila euro di anticipo sul progetto preliminare). Che tra i soldi già investiti (1 milione 215 mila 800 euro) e quelli che si spenderanno (15 milioni 869 mila 108,77) si arriva a 17 milioni 84 mila 108, 77 euro, più le spese per Agm e redazione bando. Che questa paccata di euro uscirà dalle casse dell’Asst ancora prima dell’apertura del cantiere.

La palla ora è in mano a Ezio Belleri, il nuovo direttore generale di Asst, inviato in città grazie alla sua competenza in materia di costruzioni.

«Il motivo della mia nomina a Cremona – ha spiegato lui stesso  a La Provincia del 23 dicembre - penso che vada ricercata nell’esperienza che ho acquisito nel far partire cantieri».  Quindi, si può stare tranquilli. 

Ma fermare la macchina quali oneri comporta per l’Asst?

Sono in tanti a porre questa domanda. Tra costoro il Movimento per la riqualificazione dell’attuale ospedale.  Impegnato in una massiccia opera di sensibilizzazione sul problema, sta per raggiungere un traguardo rilevante: 4.000 firme raccolte tra i cittadini.  Per l’immediato futuro non è escluso che dopo il successo dell’assemblea in centro, il Movimento ne organizzi alcune anche in altre zone della città. Se questa strada verrà percorsa, un ruolo decisivo lo giocherà l’amministrazione comunale responsabile della concessione o del diniego dell’autorizzazione. Qui si parrà la sua democraticità. 

La risposta alla domanda è fornita dallo Schema di contratto procedura negoziata ai sensi per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva del nuovo ospedale (https://www.cr-new-hospital.concorrimi.it/. allegato 3 del concorso).  

I commi 1 e 2 dell’articolo 12   permettono all’Asst  di recedere unilateralmente dal contratto in qualsiasi momento lo valutasse opportuno, con semplice preavviso, da notificarsi all’affidatario a mezzo Pec. «A seguito di recesso, l'Asst di Cremona provvederà al pagamento delle sole prestazioni effettivamente eseguite con rinuncia dell'Affidatario a qualunque altro compenso, indennizzo o risarcimento»

Inoltre «Qualora, a suo insindacabile giudizio, l'Asst di Cremona ritenesse non conveniente dare corso al completamento di una o più parti del Progetto, può dichiarare esaurito l’incarico, senza possibilità di opposizione o reclamo da parte dell’Affidatario. A seguito della riduzione dell’incarico l'Asst darà luogo al pagamento delle sole prestazioni effettivamente eseguite».

Pare di capire che per un ripensamento dell’operazione, l’Asst pagherebbe solamente le prestazioni svolte dal vincitore del concorso al momento della frenata e senza aggravi di penali.  

Uno stop  in questa fase, se ancora non è stato presentato il progetto preliminare, costerebbe 1 milione 215 mila 800 euro, più i compensi per Agm e redazione bando, cifre, in teoria,  già  saldate.  Si dovrebbero poi aggiungere eventuali costi sostenuti dal vincitore per il progetto preliminare e superiori a 560 mila euro.

E adesso un flash back.  Un salto indietro nel tempo di 10 anni. 

Novembre-dicembre 2013. Luca Zaia, governatore del Veneto, lancia una crociata a favore degli ospedali senza fronzoli. La giunta veneta approva una delibera in tal senso. 

«D’ora in poi – spiegava Zaia - gli ospedali che verranno realizzati in Veneto dovranno rispondere a caratteristiche di efficienza ed essenzialità, servire alla cura del paziente investendo su questo ogni euro disponibile senza badare a fronzoli e pagarne i costi. Non ho nulla contro architetti, progettisti e archistar, ma il momento economico è difficile e ogni risorsa va indirizzata sul bene delle persone, anche a costo di rinunciare al bello» (Il sole 24 ore, Sanità, 10 dicembre 2013).

Alcuni giorni prima della delibera aveva precisato: «Nessuno vuole estromettere architetti di fama dalla progettazione, per carità ma credo che le amministrazioni pubbliche abbiano il dovere di fissare dei paletti a tutela dei malati, dei medici, anche dell'economia di costruzione e di gestione» (QuotidianoSanità.it, 18 novembre 2013).

Sono trascorsi dieci anni. Molti.  Ma chi può contestare le affermazioni di Zaia?  E qui sta il punto. Se si concorda con le enunciazioni del governatore veneto viene difficile condividere alcune indicazioni contenute nel Documento di indirizzo della progettazione dell’Asst di Cremona, il navigatore dei partecipanti al concorso per il nuovo ospedale.

Di seguito alcune delle prescrizioni previste nel documento. Ma ce ne sono altrettante.  Fronzoli o no? Senz’altro chicche. Sfizi. Figate galattiche. E non è necessario aggiungere una virgola.

Il nuovo ospedale prevede spazi conviviali e ricreativi per pazienti, visitatori e personale. Spazi conviviali e ricreativi, offstage per personale sanitario. Spazi di gioco e di svago per bambini di diverse età. Spazio sorvegliato per il nido per i figli di pazienti e staff. Doposcuola e ludoteca per figli di pazienti e staff. Foresteria per pazienti, visitatori, staff. Spazi commerciali (botteghe e negozi di quartiere). Aula studio e spazi co-working. Spazi privati e intimi per il raccoglimento e la meditazione. Spazi multifunzionali per terapie di gruppo e corsi. Spazi musicali con strumenti e area per il pubblico. Percorso benessere, area beauty, spa e parrucchiere. Spazi per la preghiera. Spazi dedicati a relax e alla decompressione. Spazi del riposo-nap room. Banca dei semi del territorio. Serre con coltivazioni idroponiche per il ristorante. Serre con giardino botanico e/o aree fiorite.  Area didattica per l’educazione ambientale e la biodiversità. Farmacia veterinaria. Spazi per l’incontro tra pazienti e animali e per pet-therapy.  Spazi di incontro accessibili agli animali da compagnia dei pazienti. Spazi per la riabilitazione e il recupero. Piscina terapeutica. Spazi per lo sport e l’attività fisica. Ciclofficina. Ristorante. Caffetteria. Cucine condivise con aree per preparazione del cibo e spazi conviviali dedicati al consumo di pasti. Spazi commerciali per la vendita di prodotti alimentari e per le donazioni e lo scambio (banco alimentare). Spazi verdi recintati per il pascolo degli animali per pet-therapy. Giardino delle farfalle. Apiario. 

Manca l’angolo Peace and love con canne terapeutiche per i nostalgici degli anni Sessanta. Ma non si può avere tutto.

 

Antonio Grassi


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commenti


Steve

7 gennaio 2024 07:35

Bisogna aggiungere i costi del personale assunto per la unità operativa "nuovo ospedale" e piazzato nella palazzina dirigenziale, sloggiando in fretta e furia altri uffici. Una decina di persone tra ingegneri e amministrativi con stipendi di alto livello.

Gianni

7 gennaio 2024 09:46

Wow! È una cosa confermata quella che dice?

Marco Pelloni

7 gennaio 2024 08:45

Ciclofficina ? Giardino delle farfalle?
Ma poi chi la gestisce tutta questa attività? Spazi che resteranno chiusi.

Anna L. Maramotti Politi

7 gennaio 2024 10:57

Non è un semplice editoriale, ma è un documento da tener presente.

Tommaso

7 gennaio 2024 12:32

A spararle ogni tanto ci si azzecca ed è il caso del governatore del Veneto. E già come allora permangono le stesse condizioni, le stesse prospettive economiche e sociali (e pure il PNRR è quasi per la totalità un prestito che va restituito -e nessun politico lo dice chiaramente che ci stiamo ulteriormente indebitando). Se poi ci aggiungiamo le archistar (del bello prima e funzionale poi) quali propaggini dell’influencer nelle sue più disparate declinazioni come le virostar della scienzah, le ecostar gretine e chi più ne ha più ne metta) il disastro è annunciato. Mostri in un teatro dell’assurdo che solo questa notte dei tempi di un sistema in completa metastasi poteva produrre. L’uomo e l’umanesimo sono i grandi assenti.
Un grazie va a lei, dott. Grassi, che tiene vivo un barlume di pensiero critico nell’altra notte, quella del giornalismo indipendente.

Rosella Vacchelli

7 gennaio 2024 12:41

" Per fortuna che c'è il Riccardo... ". Qui a Cremona dobbiamo dire per fortuna che c'è della stampa libera che cerca i dati e dà conto di questi e così fa informazione che non è propaganda e celebrazione su commissione e pressione dall'alto . Grazie a Grassi perché articoli come questi aiutano a fare chiarezza su un progetto sgangherato e fuori dal tempo perché lo stesso progettista Cucinella ha scritto fior di articoli e di libri ( di cui ho dato conto su queste pagine ) a sostegno delle ragioni del recupero contro quelle delle nuove edificazioni e del resto è alunno e collaboratore di Renzo Piano sostenitore delle ragioni del recupero e addirittura del "rammendo" in edilizia ed architettura. È un progetto piegato a rispondere agli interessi delle categorie produttive di settore, all'ambizione dei maggiorenti della città che hanno bisogno di un trofeo da sbandierare e agli obiettivi bassi della politica che adesso deve mettere il " pacco" sul piatto delle nuove elezioni. Il tutto con i soldi dei contribuenti esonerati dall'onere di dire la loro sull'argomento e su un progetto che a tutto risponde meno che ai concreti bisogni di una collettività chiede da subito che l'ospedale che c'è sia funzionante al meglio e che si rimedi al deserto sanitario assistenziale del territorio Cremonese.Si usino bene i soldi , si paghi il personale, si scelgano direttori coraggiosi capaci organizzare bene i servizi e non si faccia morire il Servizio Sanitario nazionale.

Danilo Codazzi

8 gennaio 2024 17:02

Senza fare altre considerazioni già esposte, come sopravviverà un sistema sanitario in carenza di medici versanti contributi pensionistici ? Con i muri, le essenze, il parco giochi con gli anatroccoli ? 2° considerazione : non si sta apparecchiando la tavola con i soldi pubblici, e poi in un secondo tempo aspettare i privati ? Da poco la famiglia Agnelli ha comprato l'Ospedale di ERBA cosa evidentemente legittima , perchè l'hanno pagato..........saluti !