18 maggio 2021

Quando nel 1976 noi radicali portammo Battiato a Cremona. Fu un fiasco

Tutto cominciò nei primi mesi del 1975, quando il Partito Radicale decise di costituire un’associazione (“Liberazione”) cui affidare l’organizzazione di eventi musicali a sostegno delle iniziative politiche. In pratica, agli spettatori veniva consegnata, oltre al biglietto, la tessera di adesione all’associazione che consentiva, da una parte, la pubblicizzazione dei promotori degli spettacoli e, dall’altra, una forte riduzione dell’aliquota SIAE sui biglietti venduti. I radicali cremonesi si buttarono a capofitto nell’impresa e grazie alla disponibilità di molti gruppi rock dell’epoca furono per alcuni anni, a Cremona, fra i principali organizzatori di concerti alternativi con musicisti, in molti casi, destinati ad un grande successo: Claudio Rocchi, Napoli Centrale, Ricky Gianco, Pierangelo Bertoli, James Senese, Jo Squillo, per citarne alcuni.
Fra tutti i concerti organizzati, ce n’è però uno che vale la pena di ricordare anche perché fu l’unico, vero, grande fiasco. Ironia della sorte, proprio quello con l’artista più importante: Franco Battiato. Come dimenticare quel terribile 13 febbraio 1976. Da due giorni Cremona era sommersa da una fortissima nevicata e spostarsi in auto era praticamente impossibile. Malgrado ciò, Battiato nel primo pomeriggio era già alla palestra Odeon di piazza Marconi a provare con Paolo Castaldi (pianista-compositore, allievo di Stockhausen), l’amico Juri Camisasca e il resto del gruppo. Il concerto serale fu straordinario, anche se di musica decisamente sperimentale, a lume di candela, alla presenza di 150 spettatori! Al termine, Battiato venne da me. Come al solito mi occupavo della tesoreria. Aprii il cassetto, lo guardai sconsolato e gli dissi: “Franco, questo è l’intero l’incasso della serata. E’ tutto tuo”. Erano soltanto 150 mila lire. Battiato, con un leggero sorriso sulle labbra, rispose: “Speriamo che ci bastino per il viaggio di ritorno".
Buon viaggio, Franco.

Sergio Ravelli


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commenti


Marco Tanzi

18 maggio 2021 16:25

Io c'ero... Ed era una stagione indimenticabile per la città e per chi aveva vent'anni allora