Rapper, perché proprio in piazza Duomo? Una inutile provocazione di sindaco e giunta
Ignorante come sono riguardo alle predilezioni musicali dei giovanissimi – spesso orientate peraltro verso rumori benignamente definiti musica – mi è toccato spigolare in rete quanto basta per apprendere che la parola Rap, in questi giorni al centro di un acceso dibattito locale, comparve nel vocabolario inglese ai primi del ‘900 col significato di ‘discussione informale’. Toccò in seguito al cantautore afroamericano Joe Tex trasformarla in un genere di spettacolo tuttora vitale e ricco di estimatori: una specie di oratoria musicale in cui una raffica di parole pronunciate in rapida sequenza si snocciola su un ‘battuto’ sonoro volutamente e spesso ossessivamente ripetitivo. Molti pagano per sentirli. Molti di più pagherebbero pur di sottrarsi alla molesta circostanza. E’ comunque noto che, col ferreo patrocinio di Sindaco e Giunta di Cremona -o rapper o morte – due problematici rappresentanti di quest’arte si esibiranno il prossimo 2 settembre nientemeno che in piazza Duomo. Il contenitore è il consueto Tanta Robba Festival che già nel nome, opportunamente trash, lascia intendere come non stiamo parlando del festival di Spoleto. La location abituale della tre giorni è il distretto delle Colonie padane. E che per l’esibizione dei due rapper si conceda invece la piazza del Comune, cioè la splendida piazza Duomo, offre in effetti ‘tanta robba’ su cui riflettere e interrogarsi. Perché scegliere un’ambientazione in ogni senso tanto problematica e provocatoria avendo a disposizione l’alternativa del lungo Po? Lecite le più fantasiose congetture. Previsioni meteo a lungo termine segnalano qualche eccezionale piena che rischierebbe di inghiottire arte, artisti e seguito di fan?
Comunque sia, il bilancio della faccenda è malinconico: non solo Cremona ha perso le amate e prestigiose ‘Corde dell’anima’ ma a quanto pare ha perso pure le corde del buon senso se offre in ostaggio la fragile bellezza di una delle piazze più emozionanti d’Italia a due soggetti attenzionati dalle questure per trascorsi di rapine, risse, occupazioni abusive, alcolismo e così via, più che del patrocinio del Comune di Cremona parrebbero bisognosi di quello dei Servizi sociali. Sui social si stanno moltiplicando violentissime minacce contro chiunque avanzi riserve sull’iniziativa. Il che la dice lunga sulla fauna umana che i due si trascineranno dietro trasferendola fin nel vulnerabile cuore storico della città antica. Quanti potranno permettersi di chiudere casa e bottega lo faranno e attenderanno altrove che passi l’onda di piena coi relativi rischi potenziali.
Complimenti alla Giunta che, all’approssimarsi della scadenza del mandato, pare applicarsi con rinnovata lena allo sport da qualche tempo preferito: farsi beffe del buon senso e della sensibilità della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica cremonese. Il che si presta peraltro a qualche ulteriore e meno contingente considerazione. Comincerei col prender atto che Cremona è ormai laboratorio di una pratica amministrativa d’innegabile singolarità. Cosa fa un amministratore banalmente ‘normale’ di fronte a un problema che affligge la comunità? Cerca di contenerne i danni e, se possibile, di venirne a capo risolvendolo. A Cremona invece vige la guida contromano. In presenza di un problema ci si fa in quattro perché resti, cresca e si moltiplichi.
Siamo la quarta città più inquinata d’Europa? Benissimo: un instancabile perfezionismo negativo punta a far meglio moltiplicando gli insediamenti inquinanti e somministrando elisir di lunga vita al vecchio e famigerato inceneritore. I cremonesi, quotidianamente esposti a tanto cocktail di veleni, si ammalano? Benissimo: gli si smonta l’ospedale e tagliano i posti letto.
Il centro storico si spegne e il suo commercio è in coma profondo? Ottimo: diamogli il colpo di grazia tenendo a battesimo in pompa magna nuovi centri commerciali.
Le criticità climatiche suggeriscono ampliamento di spazi verdi e riforestazione della cintura urbana? Benissimo: spingiamo le ruspe della speculazione edilizia persino all’interno di parchi soggetti a vincolo ambientale.
Esiste un problema di disagio giovanile fatto di bullismo, abuso di alcool, analfabetismo di ritorno, patologica dipendenza dai social? Messaggio ricevuto: ecco che il Palazzo, con infallibile intuito educativo, si batte nella difesa a oltranza dell’esibizione di due soggetti afflitti da una spiccata aggressività antisociale che l’infanzia disagiata e difficile spiega ma attualmente non giustifica. Col risultato tragicomico di ingigantirne la statura umana facendone due vittime del perfido conformismo borghese.
Mi spiace ma non ci sto. Nonostante il cachet che intascheranno, credo restino due classiche figure perdenti, senza la forza morale che consente invece a molti di convertire analoghi svantaggi iniziali, fatti anche di ingiusta e violenta esclusione sociale, in energia positiva e costruttiva. E, anche in questo caso, complimenti al Palazzo che, impegolato nella difesa a oltranza dell’indifendibile, sta indirizzando alla platea giovanile un messaggio quanto mai inopportuno.
Ma molti altri dubbi suscita in verità la sconcertante vicenda in atto. A cominciare dalla madre di tutte le domande: cosa significa amministrare una comunità e qual è il perimetro delle libertà d’iniziativa di cui un sindaco e la sua maggioranza possono legittimamente godere grazie al fatto oggettivo di aver vinto un’elezione. Nessun dubbio che gli spetti l’onore e l’onere di realizzare il proprio programma. Ma l’impressione è che si stia andando oltre. E che stiamo scivolando in quella concezione padronale delle sorti di una città che pretende di disporne anche materialmente, al punto da metterne a rischio patrimonio artistico, monumentale e sicurezza collettiva in nome di qualcosa che pericolosamente somiglia a un puro puntiglio ideologico.
Auguri assessore Burgazzi, se la spunterete e piazza Duomo sarà comunque violentata, ovviamente augurandoci che sia solo violenza di decibel, il prossimo 2 settembre non vorrei essere nei suoi panni.
vittorianozanolli.it
già ordinaria di Storia contemporanea all'Università Statale di Milano
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commenti
Manuel
7 maggio 2023 06:06
Sull’iniziativa in piazza Duomo c’è poco da aggiungere e vorrei ricordare che esisterebbe pure lo spazio a Ca’ de’ Somenzi, capace di contenere avvenimenti di massa. Le Colonie Padane sarebbe opportuno evitarle, poiché il “dopo-festival” è fatto di immondizia e sarebbe meglio concentrarla in ambienti più gestibili.
Sui due soggetti, spero ottengano il riscatto sociale dalla loro “arte”, ma per questo non ci sarebbe bisogno di piazza Duomo.
Sulle figure perdenti, non mi esporrei troppo, perché le pecunie esibite regalano scalini sociali ed aprono parecchie porte... del resto e per lo stesso motivo, ancor’oggi non possiamo esser sicuri di aver sconfitto le mafie.
Giuseppe Zagheni
7 maggio 2023 07:18
Non entro in merito alla prima parte riguardante il concerto di Settembre. Ma vorrei farle notare che tutto quello da lei elencato contro la giunta ed il sindaco di Cremona ,lo possiamo traslare pari pari a questo governo di dx a guida Meloni .Sembra una cosa strana ,ma deve essere il segno dei tempi ,il buon senso è sparito dell'orizzonte mentale di chi (s)governa questo paese .
François
7 maggio 2023 09:58
Gentile Signora concordo in pieno con le sue affermazioni. Se fossimo un paese "normale" certe scelte degli amministratori, di qualunque orientamento, sarebbero sottoposte al giudizio di istituzioni "super partes": nella fattispecie l'uso di Piazza del Comune dovrebbe ricevere il benestare della Sovrintendenza ai Monumenti. Non so se i "concerti" siano a pagamento, nel qual caso, siamo in Italia, probabilmente ci sarà già qualche funzionario che sgomita per avere il biglietto gratis...
Pasquino
7 maggio 2023 19:37
Stupidità o provocazione ?
E il Vescovo perché lascia fare ?
Molti dubbi pesanti !
Monica
8 maggio 2023 08:08
Si parla di degrado del nostro… tesori … dei nostri piccoli ma grandi spazi dove noi cremonesi ci rifugiamo nella nostra storia … ma oltre a questo … e forse esco un po’ dal seminato … perché non riparliamo anche del degrado generale dei nostri spazi comuni i nostri spazi esterni con parchi e parchetti .. dove ormai è impossibile trovare una panchina dove hai solo schifo a sederti e dove non riesci neppure ad assaporare un po’ di tranquillità… e qui la poilitica dov e …. Perché non si interviene ???… basta iniziare …..
Carolina Manfredini
9 maggio 2023 11:40
Ancora una splendida arringa della impareggiabile giornalista. Una parola, dico una, che non sia condivisibile non si trova. Forse una: chi autorizza tale scempio, orribile, è nelle corde della stessa orrormusica. In linea direi perfetta con i tempi scaduti che stiamo, tristemente, vivendo. Povera Piazza Duomo, la più bella e sublime d'Italia, poveri noi.
Danilo Codazzi
9 maggio 2023 18:42
E' un diritto dei cittadini conoscere il contenuto dei contratti stipulati per i due "show".
Elisabetta
10 maggio 2023 15:33
Un insulto sottoporre la nostra splendida Cattedrale ad un livello altissimo di decibel, un insulto alla piazza ed alla città
Pierpiero
14 maggio 2023 20:37
Che splendido articolo...
Non c'è una parola che potrei pensare di cambiare e quel passaggio su "la fragile bellezza di una delle piazze più emozionanti d’Italia" è poesia.
Ma forse, per farlo capire ai pallidi uomini che presidiano gli uffici del potere comunale, non servirà un testo così ben scritto, forse dovremo cantargliele. Magari con un rap ma sicuramente nelle prossime cabine elettorali.
Non dimenticare, Cremona, chi violenta i tuoi luoghi, la tua terra, la tua storia bimillenaria.