12 novembre 2023

Salini in Europa professore di forma ma di poca sostanza e il territorio resta in affanno

Cremona e più in generale la Val Padana detengono il record italiano d’inquinamento atmosferico. Sono in lizza per giocare la finale di Champions League e prendersi il primato europeo.

Tra le cause della sfiga, la posizione geografica ingrata. Favorisce il ristagno dell’aria e la concentrazione di polveri sottili. Ma anche di altri integratori/disintegratori polmonari.    

La morfologia del territorio non è modificabile, ne deriva l’impossibilità di limitare gli effetti negativi da essa indotti.

Traffico, caldaie per il riscaldamento, attività produttive industriali e agricole ci mettono il carico da undici, ma è possibile intervenire per mitigare il loro impatto negativo. 

Infine c’è la politica. Deputata a trovare risposte e rimedi, a imporli e farli rispettare, latita. Tergiversa. Svicola.

Con un bagaglio di ritualità verbali, concentrato di rassicurazioni, promesse, balle rese plausibili dal ruolo di chi le spara, la politica privilegia le parole all’azione. Dibatte. Convoca tavoli di confronto. Rinvia. Inventa giustificazioni. S’arrampica sui vetri. Fa melina.

La posizione geografica viene assunta come madre di tutte le cause di un’aria simil-camera a gas, assai diversa da quella cantata da Gianna Nannini.  

La morfologia del territorio, è caricata anche di misfatti ascrivibili ad altre variabili. Parafulmine per le manchevolezze delle istituzioni, è assurta a unica imputata della pessima qualità dell’aria in provincia.

In questo modo le responsabilità di traffico e caldaie sono depotenziate e rese marginali.

Le attività industriali e agricole sono una categoria protetta. Chi le tocca è fulminato.  O guardato male. Con sospetto.

Norme troppo rigide delle emissioni in atmosfera penalizzerebbero le aziende.

Chi ipotizza una legislazione più restrittiva in materia, è nemico dello sviluppo. Della produzione. Del lavoro. Del profitto. 

È amico della propria salute e di quella altrui, ma è poca cosa. Quisquilie rispetto all’imperativo di presentare ai consigli di amministrazione bilanci aziendali floridi, con utili da primi della classe.

Ambientalisti e comitati per la salvaguardia del respiro libero sono ragionevoli se accettano di essere blanditi. Se evitano proteste eclatanti. Se tacciono.  

Sono seccacoglioni, se insistono per ottenere un impegno più incisivo delle istituzioni. Giacobini, se protestano con maggior energia e alzano la voce. Montagnardi se s’incazzano e prospettano manifestazioni in piazza. 

L’intervento (12 settembre) in aula sull’inquinamento atmosferico dell’europarlamentare Massimiliano Salini è il manifesto di un mondo alla rovescia.  Della mercificazione della qualità dell’aria. Dell’approccio ragionieristico al problema. Della direzione del vento opposta a quella auspicata dai partigiani verdi e non solo. Della visione prospettica di un miope. Della lungimiranza poco lungimirante. Dell’asservimento della politica al business.

Sconcertante, qualunquista, demagogica, puerile, la dichiarazione dell’europarlamentare è lo stigma di un interessamento al tema privo di un afflato ideale.

Posizione rispettabile, ma incomprensibile. Salini è cresciuto a pane e don Luigi Giussani. E molto Roberto Formigoni. Per cultura e formazione dovrebbe essere animato dalla volontà di servire più l’uomo che l’industria.  Più la persona che la bottega, pratica quest’ultima che non è disdicevole. Tuttalpiù non condivisibile. Per qualcuno antipatica.

«Signor Presidente, onorevoli colleghi, - ha spiegato Salini - farò brevemente un esempio, per capire quale sia la ragione per la quale alcune critiche che sono state formulate alla proposta di direttiva non sono critiche all'ambizione ambientale della direttiva, ma sono critiche alla rigidità della direttiva. Ci sono territori nei quali abbiamo imprese estremamente sostenibili, rispettose di tutti i limiti che vengono posti, sia in ambito industriale sia in ambito agricolo. Ma quelle imprese sono collocate in aree territoriali che morfologicamente determinano un ristagno dei pochi fattori inquinanti presenti. Quindi, impresa sostenibile, ma territorio morfologicamente preoccupante. Il Nord Italia è un esempio: in Lombardia e in Emilia Romagna abbiamo alcune delle realtà produttive più sostenibili e innovative al mondo: ma per rispettare i limiti posti dalla direttiva bisognerebbe abbattere le Alpi! E non è esattamente semplice. Allora, onde evitare di doverle chiudere, perché chiudendo quelle imprese chiudiamo l'Europa, la richiesta che facciamo è di collocare le giuste ambizioni dentro la realtà. Non ci vuole molto».

In base a quali dati Salini afferma con certezza apodittica la presenza di pochi inquinanti? Quali sono? Quali le quantità rilevate? In biologia, in medicina e in altri cento settori anche un nanogrammo può fare la differenza. 

Pochi inquinanti tollerati singolarmente, sommati possono sortire effetti indesiderati. E non è indispensabile avere frequentato un corso di alfabetizzazione scientifica per capirlo.

Cosa intende l’europarlamentare per giuste ambizioni? Chi stabilisce le giuste e le sbagliate? Le decide lui?  Con quali criteri? Chi gli ha conferito questa autorità?

Cosa significa Non ci vuole molto a collocare le giuste ambizioni dentro la realtà?  Boh! Molto che cosa? E quanto molto? Quale realtà? Del mercato o della salute?   

Salini non si fila i cittadini, neppure di striscio. Non un accenno. Non una virgola. Nulla. Cancellati. 

Preoccupato per le imprese, l’europarlamentare usa la clava. Evoca lo spettro della chiusura delle aziende. Non è elegante. Forse controproducente: i montagnardi potrebbero prendere cappello e far casino.

E l’ironia non è nelle sue corde. In questa circostanza fuori luogo. Non è necessario spianare le Alpi per migliorare l’aria del nostro territorio. 

Basterebbe schierarsi un millimetro in più dalla parte della gente, del popolo - esiste ancora - e non inginocchiarsi davanti a industriali e agricoltori. La formula è semplice. Lineare: meno profitto e più prevenzione. Va bene anche tanto profitto e altrettanta prevenzione.

Per esempio, sarebbe sufficiente evitare concentramenti di industrie inquinanti in un fazzoletto. Non cedere alle sirene delle compensazioni ambientali. Evitare di santificare la liberalità delle Fondazioni di società quotate in borsa. Fare politica. Decidere di decidere.

Il problema è lampante, la soluzione pasticciata.

Un deputato europeo incassa una retribuzione netta mensile di 7.676,06 nette. Poi altri 4.778 euro al mese per le spese generali legate alle attività parlamentari. Fanno circa 13 mila euro al mese se rimane a casa. Va aggiunta un’indennità forfettaria di 338 euro a copertura delle spese di alloggio per ogni giorno in cui è presente a Bruxelles o a Strasburgo. Se lavora dieci giorni sono altri 3380 euro.

Sui treni e aerei viaggia gratis, rispettivamente in prima classe e in business classe, ma deve presentare il biglietto per il rimborso.

Dispone di uffici attrezzati sia a Bruxelles che a Strasburgo. Può utilizzare le autovetture ufficiali del Parlamento per la propria attività quando si trova in una di queste due città. Gli è concesso spendere 28.412 euro al mese per l'assunzione degli assistenti personali da lui stesso scelti. 

Tanta roba e c’è dell’altro. Completare la lista è pleonastico. Non aggiungerebbe nulla di significativo al quadro.  

Salini svolge il suo lavoro di europarlamentare con diligenza e impegno. Si merita quanto gli compete per legge.  Dopo avere frequentato lo spazio intergalattico in qualità di relatore del programma spaziale europeo, in questo periodo si dedica all’automotive. Il 19 ottobre ha partecipato ad un convegno su questo argomento alla Vhit di Offanengo e organizzato dal Circolo delle imprese (Cremonasera 21 ottobre).

Ultimamente ha presentato due interrogazioni strategiche per la nostra provincia.     

Una (20 luglio) con motivazioni maccartiste per impedire al rum di Cuba di fregiarsi del marchio indicazione geografica (Vittorianozanolli.it, 8 ottobre).  L’altra (26 ottobre), un pippone per sostenere che la modifica del nome della festa di Natale è una cazzata.

Gli gioverebbe volare leggermente più in basso. Dimenticare per un attimo industriali e agricoltori e interessarsi dei problemi quotidiani. Dei pendolari, della medicina di base. Del contenimento delle polveri sottili, senza modificare la morfologia della pianura padana. Senza l’irritante memento della chiusura delle aziende. Ma la classe non è acqua. Non si compera al supermercato. L’oratoria fluente, il linguaggio appropriato, il look discreto e adeguato al contesto non la garantiscono. Bene la forma. La sostanza è preferibile.

 

Antonio Grassi


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commenti


Manuel

12 novembre 2023 11:09

Grande Grassi!!!
A Cesare quel che è di Cesare.
A memoria uno dei politici nostrani più squallidi che ci siano capitati. Neanche Pizzetti e Malvezzi mi stanno altrettanto sui c... per giunta pubblici personaggi di ben altra pasta.

L'innominato

13 novembre 2023 12:26

Povera Italia povera Cremona poveri elettori
Grazie a simili personaggi ci troviamo un ospedalino inutile e restiamo a morire nelle polveri sottili e.in più li paghiamo anche per farci "degnamente " rappresentare in Europa

michele de crecchio

13 novembre 2023 22:14

Se ricordo bene, mi impressionarono non poco due tra le prime, anche se modeste, decisioni "operative" a suo tempo subito adottate da questo importante politico poco dopo essere stato eletto presidente della nostra Amministrazione Provinciale: far oscurare i vetri della automobile di servizio e far trasferire nell'ufficio di presidenza lo stupendo grande quadro, rappresentante cavalli impegnati nel faticoso lavoro di " alaggio" e cioè risalire il fiume trascinando una barca carica di ghiaia o sabbia, quadro che, fino ad allora, era, molto più opportunamente sempre stato negli uffici dei lavori pubblici. Erano due scelte di modesto rilievo e, credo, del tutto legittime, ma già indicative del particolare carattere del personaggio che passerà poi alla storia locale soprattutto per operazioni ben più significative. come l'interruzione dei lavori per collocare l'università nell'ex convento di Santa Monica e, soprattutto, la vendita nientemeno che del palazzo di corso Vittorio Emanuele per il quale l'Amministrazione Provinciale è costretta oggi a pagare l'affitto ad una finanziaria! Ben più saggiamente si comportò, negli stessi anni, il sindaco di Cremona, Perri che, ben consigliato dall'assessore Nolli e contro il parere persino di non pochi funzionari comunali, si rifiutò di imitarlo affermando, con la schiettezza che gli era congeniale, che non se la sentiva proprio di passare alla storia "come il Sindaco che si era venduto persino il palazzo comunale!"

Danilo Codazzi

14 novembre 2023 09:47

Dal sito RFI,e non dallo spazio siderale, In Lombardia sono programmati numerosi interventi infrastrutturali.
Nell’area metropolitana sarà confermato l’attuale modello dei servizi, con l’implementazione di nuove linee suburbane. Nell’ambito degli interventi previsti dall’Accordo per lo sviluppo degli scali ferroviari dismessi nel comune di Milano, sono in corso studi per valutare la fattibilità dell’aumento di capillarità nella tratta di Cintura Nord, con le nuove fermate Istria, Dergano, MIND e Stephenson. Inoltre è prevista nella tratta di Cintura Sud la riqualificazione della fermata di Milano Porta Romana. Sulla cintura di Milano, grazie al nuovo sistema di distanziamento ERTMS (European Rail Traffic Management System) sulle tratte Milano Porta Garibaldi - Milano Greco Pirelli/Milano Lambrate, sarà possibile un aumento dei servizi nella stazione di Milano Porta Garibaldi.
A valle del raddoppio tra Ponte S. Pietro e Bergamo, sarà possibile la messa a sistema del servizio S18 Milano Porta Garibaldi/ Milano Bovisa FN - Bergamo (via Carnate) ogni 30 minuti. Inoltre, grazie alla realizzazione del nuovo collegamento ferroviario con l’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, sarà possibile istituire servizi ferroviari con frequenza 15 minuti tra Bergamo e l’aeroporto.
Per il completamento del Modello S sono previsti inoltre la realizzazione del quadruplicamento tra Milano Rogoredo e Pieve Emanuele e il quadruplicamento tra Rho e Parabiago, che consentiranno il prolungamento della S2 a Pieve Emanuele e l’istituzione del servizio S15 a Parabiago, ognuno con frequenza a 30 minuti. Parallelamente all’intervento di quadruplicamento, a valle dell’attivazione del Piano Regolatore Generale (PRG) di Rho, sarà possibile istituire la nuova linea S14 tra Magenta e Rho con frequenza ogni ogni 10/20 minuti. Lo stesso quadruplicamento Rho - Parabiago consentirà la realizzazione di servizi su rete RFI Milano Centrale - Malpensa con frequenza ogni mezz’ora e il potenziamento dei servizi verso Domodossola cadenzati ogni 60’.
Aggiungo che sono previsti nuovi collegamenti ferroviari tra i capoluoghi di Provincia a Nord di Milano, vedi Como, Varese e la Svizzera .
Naturalmente, senza ironia, posso dire che l'ingegno per ridurre l'inquinamento attraverso una maggiore integrazione ferro-gomma, è sparito dai radar dei nostri, compreso l'esperto che ci spiega non possibile la demolizione delle ALPI, ( chissà perchè non del monte Turchino ? boh) .
Qui, siamo invitati a non rompere i cocomeri perchè vorremmo sapere come faranno i pendolari a spostarsi per andare a Milano quando si spera, ci procederà con il raddoppio della tratta ferroviaria Cremona Codogno. Come? : come già oggi molti si recano al lavoro in auto a Brescia così sarà per Milano con buona pace per l'inquinamento da polveri sottili...............Grazie all'ingegno...............

Piergiuseppe Bettenzoli

14 novembre 2023 13:35

Salini deve essere ricordato anche come colui che tento' di privatizzare l'acqua nella nostra provincia. Esilarante la sua interrogazione contro la possibilità per il "Ron" cubano di fregiarsi del marchio di indicazione geografica. Evidentemente il Salini preferiva il rum del dittatore Batista e fa parte dei geniali politici che se ne fottono delle 31 pronunce dell'assemblea generale dell'ONU contro il criminale blocco economico americano nei confronti di Cuba. Per le polveri sottili non si devono combattere le emissioni nocive delle industrie e delle acciaierie, ma mettersi in un cerchio magico di comunione e liberazione e pregare il buon Dio che ce la mandi buona. Insieme al celeste e all' ingiustamente ridotto allo stato laicale, tale Mauro.

Manuel

14 novembre 2023 17:47

Giusto che siamo qui per sottolineare ed esaltare le capacità politico/amministrative del nostro campione, mi sembra di ricordare, come da podestà della provincia, abbia brigato per l’alienazione/comodato d’uso di cascina Stella e pertinenze.
Invito tutti coloro che ricordino imprese, riflessioni, prese di posizione del nostro prode, di inserirsi nella raccolta appena abbozzata: chissà che ne esca un libro, ma va bene pure un manualetto.

Claudio

16 novembre 2023 14:24

Ma se non si usa neanche la linea Cremona Piacenza col treno .

michele de crecchio

16 novembre 2023 15:57

Mi ero dimenticato di segnalare che Salini, recentemente, è stato il primo politico a parlare del singolare progetto di "miniaturizzare" l'ospedale maggiore di Cremona, demolendo la struttura attuale (costruita solo cinquant'anni or sono) e sostituendola con un edificio molto più piccolo che verrebbe costruito su di una area in gran parte occupata da una piantumazione coeva al nosocomio attuale e in confine con gli edifici residenziali di via Cà del Ferro!

Alessandro

16 novembre 2023 19:19

Una parola sola: lobbista. Ergo: nulla a che vedere con l’amministrazione del bene comune