28 settembre 2025

Sarkozy e lo spettro di Gheddafi che tormenta ancora l'Europa

Andreotti soleva ripetere che la sempre caotica  situazione in Libia era causata da dissidi interni tra le Sette Sorelle, cioè le onnipotenti compagnie petrolifere americane figlie della spartizione obbligata dello sconfinato impero di John D. Rockefeller.

Se avesse ragione o meno il Divo Giulio non lo sappiamo, ma certo è che il petrolio libico, e soprattutto il fiume di denaro che ha  generato, ha fatto davvero gola a tanti.

Perfino il superno Gianni Agnelli arrivò a estromettere dai CdA della Fiat I banchieri ebrei Lazar pur di accontentare Gheddafi e incassare da lui una montagna di petrol dollari per tenere a galla l'azienda di famiglia… potere del denaro che, se come dicevano i Padri Latini non puzza, certamente lascia parecchie tracce.

Le stesse tracce che hanno inguaiato di brutto l'ex Presidente francese Sarkozy, condannato a 5 anni di galera per essersi fatto finanziare illecitamente la campagna elettorale del 2007 proprio dal dittatore libico, campagna che lo portò ad una trionfale vittoria.

Al di là delle valutazioni penali, la cosa assume dei contorni politici catastrofici. perché fu proprio lo stesso Sarkò a far cadere Gheddafi a colpi di missili nel 2011, dopo aver pubblicamente sbeffeggiato l'Italia e Silvio Berlusconi, amico del Colonnello, in un tristissimo e arcinoto siparietto con Angela Merkel, con il benestare di Barack Obama.

Quella tra la Francia e Gheddafi è una lunga controversa storia che ha inizio con la  guerra tra Ciad e Libia combattuta per tutti gli anni ‘60 e ’70: il Ciad era un ex colonia francese governata dalla popolazione cristiana e francofona, cui però si opponeva la parte musulmana sostenuta appunto da Gheddafi, e sostenuta con successo dato che alla fine i francesi dovettero mollare. Ci aveva provato anche Valery Giscard D’Estaing a far cadere Gheddafi nel Ciad: inviò perfino la Legione Straniera ma non ci fu nulla da fare, Ci riprovarono ancora I francesi nel 1984 in Ciad,  e sotto la presidenza Mitterrand, con una nuova operazione militare per cacciare i libici, ma anche stavolta senza esito, tanto che col dittatore che aveva il brutto vizio di cavarsela sempre dovettero siglare un accordo a Cipro l’anno dopo.

Sarkozy fece della pacificazione del Mediterraneo e con la Libia il suo cavallo di battaglia alle presidenziali del 2007, quando da apprezzatissimo Ministro degli Interni si reco’ in pompa magna pensate un po’ proprio da Gheddafi, con cui iniziò una strettissima quanto sospetta frequentazione, tanto che il leader libico ricambiò la visita piantando addirittura la sua tenda dentro ai giardini dell Eliseo appena eletto Sarkozy, venendo trattato con i più grandi onori nemmeno  fosse Napoleone tornato da Sant'Elena…

La reazione dei francesi tanto pessima e polemica che l’imbarazzatissimo neo Presidente francese dovette correre ai ripari e umiliare pubblicamente il Dittatore, che non se ne dimenticò’ mai più, iniziando a sua volta una perenne campagna di svillaneggiamento pubblico dei Francesi.

I rapporti andarono deteriorandosi tragicamente fino appunto alla decisione, senza precedenti, della Francia di bombardare la Libia e eliminare Gheddafi 4 anni dopo.

Questo almeno lo pensavamo fino ad oggi,  quando i giudici francesi gettano una terribile ombra su quella vicenda, che ora pare frutto invece dell'aver eliminato Gheddafi per impedire che tirasse fuori i rendiconti dei milioni versati a Sarkozy, che oggi deve affrontare la gravissima accusa di aver gettato nel caos più totale il Mediterraneo per nascondere le proprie nefandezze.

E ancora una volta siamo costretti a pensare che Gheddafi era forse meglio lasciarlo dove stava, incredibile dictu.

(La foto del professor Martelli è di Daniele Mascolo)

Sovrintendente agli Archivi del Comune di Milano

Docente di archivistica all'Università degli studi di Milano 

Francesco Martelli


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