26 aprile 2025

Sicurezza, libertà e chiusura dei locali

Sicurezza e libertà: ieri abbiamo festeggiato gli 80 anni della Festa della Liberazione, sventolando bandiere in nome della libertà riconquistata e della pace. 

Bene.

Oggi invece torniamo a discutere di sicurezza in centro, di giovani, adulti e anziani che hanno paura ad uscire di casa a qualsiasi ora perché si sentono minacciati dalla teppa che gira impunemente per la città e che, di giorno o di notte, in centro o nelle vie secondarie, non esita ad aggredire, picchiare, minacciare e tirare fendenti con il coltello che ha sempre pronto in tasca.

E la (non)soluzione proposta è quella di punire tutti i cremonesi: tutti a nanna a mezzanotte. Fine del ballo, come Cenerentola. Che tu sia un giovane tranquillo che vuole solo divertirsi o che tu sia un maranza sbandato che esce armato e con cattive intenzioni, non importa. Chiudere i locali e via.

Con la sola differenza che le povere cenerentole se ne andranno a letto, mentre la teppa resterà per strada a consolarsi con le bottiglie di superalcolico acquistate al supermercato e consumate poi sulle panchine e negli angoli delle strade. Ah, ma perché? Non lo sapevate che funziona così? Ma dai!

Fatevi un giro nei parcheggi dei locali dove è vietato servire alcolici ai minori e vi capiterà di trovare capannelli di ragazz* (mettiamo l’asterisco così siamo inclusivi) bere dalle bottiglie che tengono nel baule dell’auto.  

Oppure passate nel parcheggio della stazione dei pullman, quello basso e buio, e troverete ragazzini con bottiglie di super alcolici già la mattina, in orari in cui dovrebbero essere a scuola (e lì davanti c’è pure una caserma, giusto per dire…); a terra bottiglie vuote, lattine, sputi e tanto altro. 

Dalla mattina alla sera alla notte. 

Il problema non è la tarda ora: la cronaca ce lo racconta ogni giorno di aggressioni all’ora di cena o nel pomeriggio o rapine all’uscita di scuola. A che serve allora mettere un coprifuoco a tutta la città? Con il risultato ovvio di desertificare ulteriormente il centro e lasciarlo in balìa della teppa.

Perché mettere in castigo i giovani che vogliono (e che hanno, santo cielo!) il diritto di divertirsi in modo civile anche fino a tarda ora? E con buona pace anche di chi ci vive di quel lavoro…

 Chi scrive, a 18 anni, andava fuori con gli amici e rientrava alle 3 di notte: ma non avevamo paura di essere rapinati, accoltellati o stuprate. Certo, c’era chi si ubriacava, mica eravamo una generazione di santi, ma mai nessuno ha tirato fuori un coltello o preso a pugni un barista. C’erano zone in cui, naturalmente, era meglio non andare dopo un certo orario, erano le piazze dello spaccio e c’erano a Cremona, eccome se c’erano. Ma se te ne stavi fuori e non ti andavi a cercare i problemi, nessuno veniva ad aggredirti sotto casa. 

Allora perché dobbiamo pensare di punire tutti i cremonesi? Più che una stretta, sarebbe una drastica e clamorosa resa. Cui prodest?

Michela Garatti


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commenti


PierPiero

26 aprile 2025 17:51

Ho quasi 70 anni e ricordo che quando ero giovane giravo tutta Cremona, senza temere alcunché, al massimo trovavi qualche tossico e bastava cambiare marciapiede.

Ora mi ritrovo a palpitare ogni volta che mio figlio, ben adulto, esce la sera. Soprattutto le sere nelle quali mi dice "restiamo in città".
Rinnovo, e lo farò sino a che non verrà attuata o non ci siano misure alternative efficaci, la proposta di utilizzare l'esercito con compiti di polizia urbana.

Pasquino

26 aprile 2025 18:40

Perché sono solo degli incapaci

Thomas Boccoli

29 aprile 2025 06:02

Signora Garatti... Prodest a chi fa affari di alto livello, Prodest alla Ndrangheta e le altre mafie, Prodest all'agenda che vuole militarizzare la società e produrre armi.
Prodest perché ci dobbiamo sentire insicuri a casa nostra così da supplicare a gran voce più controllo, più telecamere, più coprifuoco.
Prodest a questo sistema finanziario anche provinciale che ci intrattiene con pane circo e violenza per coprire i loschi traffici.
E gli esecutori fidati sono la politica le istituzioni e i media dove sono sedute persone che per quella posizione di rendita farebbero patti con il diavolo.

Manuel

1 maggio 2025 16:00

Egregia Garatti,
la risoluta reprimenda di Thomas non è facilmente relegabile a fanfaronata da osteria o imbonimento da mercato del pesce, ma dovrebbe far riflettere i più, nonostante la vis polemica.
A seguire il suo ragionamento (Garatti), si potrebbe pensare di confinare le “devianze”, “attitudini”, “esigenze” in quartieri diversi, in modo da potersi orientare e scegliere dove passare tranquillamente o pericolosamente la serata/giornata. Ci potrebbe essere il quartiere degli spacciatori, quello dei teppisti, quello delle prostitute/i, quello degli intellettuali, quello degli ubriaconi, quello dei VIP, etc., etc.
Magari funziona: bisognerebbe, prima, interpellare i residenti e capire se siano contenti o no.
Nella DDR, la sera passava tranquilla, senza chiasso e con rare sorprese: a me non dispiacerebbe, ma dubito di aver molti seguaci.

Michela

1 maggio 2025 18:45

Guardi, forse non ha interpretato un modo corretto le mie parole. Non ho proprio scritto nulla di quanto lei interpreta. Semplicemente ho fatto riferimento al fatto che, anni addietro, esistevano zone che era meglio evitare. Il resto che lei aggiunge è una sua libera interpretazione che nulla ha a che vedere con le mie parole. Saluti

Il Pontormo

2 maggio 2025 07:59

per farla breve... se non si educa la magistratura al rispetto delle leggi, che comunque andrebbero inasprite, invece che a interpretarle a favore di chi delinque, ogni tentativo delle forze dell'ordine sarà vano. Punto!

Manuel

2 maggio 2025 16:04

A furia di spararle così grosse, andrà a finire che la magistratura verrà a cercare te... e temo non abbia torto.
Prova a cercare cosa significhi vilipendio.