Sicurezza, libertà e chiusura dei locali
Sicurezza e libertà: ieri abbiamo festeggiato gli 80 anni della Festa della Liberazione, sventolando bandiere in nome della libertà riconquistata e della pace.
Bene.
Oggi invece torniamo a discutere di sicurezza in centro, di giovani, adulti e anziani che hanno paura ad uscire di casa a qualsiasi ora perché si sentono minacciati dalla teppa che gira impunemente per la città e che, di giorno o di notte, in centro o nelle vie secondarie, non esita ad aggredire, picchiare, minacciare e tirare fendenti con il coltello che ha sempre pronto in tasca.
E la (non)soluzione proposta è quella di punire tutti i cremonesi: tutti a nanna a mezzanotte. Fine del ballo, come Cenerentola. Che tu sia un giovane tranquillo che vuole solo divertirsi o che tu sia un maranza sbandato che esce armato e con cattive intenzioni, non importa. Chiudere i locali e via.
Con la sola differenza che le povere cenerentole se ne andranno a letto, mentre la teppa resterà per strada a consolarsi con le bottiglie di superalcolico acquistate al supermercato e consumate poi sulle panchine e negli angoli delle strade. Ah, ma perché? Non lo sapevate che funziona così? Ma dai!
Fatevi un giro nei parcheggi dei locali dove è vietato servire alcolici ai minori e vi capiterà di trovare capannelli di ragazz* (mettiamo l’asterisco così siamo inclusivi) bere dalle bottiglie che tengono nel baule dell’auto.
Oppure passate nel parcheggio della stazione dei pullman, quello basso e buio, e troverete ragazzini con bottiglie di super alcolici già la mattina, in orari in cui dovrebbero essere a scuola (e lì davanti c’è pure una caserma, giusto per dire…); a terra bottiglie vuote, lattine, sputi e tanto altro.
Dalla mattina alla sera alla notte.
Il problema non è la tarda ora: la cronaca ce lo racconta ogni giorno di aggressioni all’ora di cena o nel pomeriggio o rapine all’uscita di scuola. A che serve allora mettere un coprifuoco a tutta la città? Con il risultato ovvio di desertificare ulteriormente il centro e lasciarlo in balìa della teppa.
Perché mettere in castigo i giovani che vogliono (e che hanno, santo cielo!) il diritto di divertirsi in modo civile anche fino a tarda ora? E con buona pace anche di chi ci vive di quel lavoro…
Chi scrive, a 18 anni, andava fuori con gli amici e rientrava alle 3 di notte: ma non avevamo paura di essere rapinati, accoltellati o stuprate. Certo, c’era chi si ubriacava, mica eravamo una generazione di santi, ma mai nessuno ha tirato fuori un coltello o preso a pugni un barista. C’erano zone in cui, naturalmente, era meglio non andare dopo un certo orario, erano le piazze dello spaccio e c’erano a Cremona, eccome se c’erano. Ma se te ne stavi fuori e non ti andavi a cercare i problemi, nessuno veniva ad aggredirti sotto casa.
Allora perché dobbiamo pensare di punire tutti i cremonesi? Più che una stretta, sarebbe una drastica e clamorosa resa. Cui prodest?
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commenti
PierPiero
26 aprile 2025 17:51
Ho quasi 70 anni e ricordo che quando ero giovane giravo tutta Cremona, senza temere alcunché, al massimo trovavi qualche tossico e bastava cambiare marciapiede.
Ora mi ritrovo a palpitare ogni volta che mio figlio, ben adulto, esce la sera. Soprattutto le sere nelle quali mi dice "restiamo in città".
Rinnovo, e lo farò sino a che non verrà attuata o non ci siano misure alternative efficaci, la proposta di utilizzare l'esercito con compiti di polizia urbana.
Pasquino
26 aprile 2025 18:40
Perché sono solo degli incapaci