14 settembre 2023

Soldi facili, algoritmi e condanne esemplari. E lo sviluppo?

Nel 1582, come raccontava lo storico svizzero Johann Jakob Wick nel XVI secolo, a Cremona due falsari vennero condannati a morte per aver contraffatto e distribuito monete false, una condanna che la cittadinanza giudicò esemplare visto il reato di cui si erano macchiati.

Una condanna a 11.196 anni e 10 mesi di carcere ha un sapore strano, fatichiamo a pensare come potrà essere il mondo tra 11 giorni figuriamoci provare ad immaginarlo tra quasi 11.200 anni. Non riuscendo ad immaginare il futuro in maniera limpida, dato che cambia e si trasforma in ogni momento, il condannato a questa enorme punizione detentiva, una volta scontata la sua pena – sempre che non esca prima per varie motivazioni – troverà di certo un mondo diverso da quello che aveva conosciuto nel 2023. La enorme condanna, fin difficile da quantificare esattamente, emessa da un tribunale turco non aveva come capi d'accusa reati diretti contro le persone, ma contro il patrimonio. Il fallimento miliardario di una piattaforma per lo scambio di cripto monete ha portato il suo titolare, ed inventore, a subire una condanna enorme, una condanna esemplare come urlavano a gran voce i cittadini cremonesi nel 1582.

Non è il primo e non sarà l'ultimo fallimento legato al mondo della “nuova” finanza rispetto a quelli che avvengono anche nei sistemi economici tradizionali, così come le truffe, di vario genere, esistono dai tempi dei dinosauri e si sviluppano con vari modelli e su varie scale colpendo diverse fasce della popolazione. Ciò che colpisce è la velocità con la quale un numero ristretto di persone, con un algoritmo matematico più o meno sofisticato, incassa miliardi di euro o altre valute in qualche anno per poi farli finire una speculazione che distrugge patrimoni di centinaia di famiglie, nel mentre, sfruttando ormai l'onnipresente finanza a scapito della economia di prodotto, legano le loro aziende alla crescita politica ed economica di un paese diventando così una sorta di totem intoccabile.

Coloro che hanno perso i risparmi di una vita alla ricerca di speculazioni più o meno consistenti hanno fatto una scelta, ma i fallimenti miliardari di valute virtuali intaccano anche la realtà di persone estranee a queste speculazioni, persone che direttamente o indirettamente si troveranno con una riduzione dei servizi o delle possibilità di scelta nel quotidiano. Il problema sembra sempre più legato al valore che si può dare al lavoro più che all'ennesimo “creativo” che si crede più furbo degli altri e di un mercato, il mondo del lavoro viene deprezzato nella sua professionalità da queste strutture le quali fin all'inizio vengono proposte come salvatori della patria, elevandosi a modelli da imitare.

La velocità e la facilità con la quale accumulano finanze degne di un piccolo stato risulta diventare un modello di sviluppo che va ad impattare sulla crescita professionale dei settori tradizionalmente votati alla produzione economica; chi me lo fa fare di impegnare tempo e studi per diventare un barista, un industriale o un maestro quando un tizio intasca miliardi spiegandomi di essere in grado di moltiplicarli con il click di un mouse?

Verrebbe utile in questi casi tornare alle letture dell'infanzia, quelle letture dove il gatto e la volpe non venivano dipinti come due simpatici mammiferi che aiutano il buon Pinocchio così come è Geppetto, che ha speso la vita in un lavoro che richiede talento e attenzione, a risolvere la situazione. Il mondo del lavoro è una dinamica complessa e in continua evoluzione, poco ma sicuro, ma quella che sembra dissolversi con il passare degli anni è la valorizzazione di ciò che viene prodotto dalle persone.

Un processo di sostituzione tremendo, che annulla la crescita professionale a vantaggio di una sorta di perfetto disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro, come se ciò che viene prodotto da una persona diventa perfettamente sostituibile da chiunque. Mica tanto, ma soprattutto il crescendo di esigenze che rispondono al mondo del lavoro necessita di un'ottica di lungo periodo non di una rapida sostituzione della professionalità, ragionare su un prodotto o su una consulenza è ciò di più lontano che possa esistere da uno standard.

E' un percorso scivoloso questa sorta di sostituzione, perchè rischia di arrotolarsi su se stesso dirigendosi verso una strada che porta a chiedere scialuppe di salvataggio, fondamentali per uscire da una “crisi”, proprio a quel mondo produttivo che sembra sempre più lontano nella testa delle persone.

Nel 2023 si sente sempre meno parlare, soprattutto a livello politico, dello sviluppo dei settori tradizionali legati al lavoro, si discute sempre più della immediatezza dei vantaggi di una finanza a scapito della lentezza, anche qui torniamo alle letture dell'infanzia con la lepre e la tartaruga, della economia nata dal lavoro e da scelte di crescita che possono durare anche lustri, ma che sono il fondamento dello sviluppo di una realtà.

Il denaro non dorme mai” spiegava il broker di borsa Gordon Gekko, durante una telefonata notturna all'assonnato neofita Bud Fox nel film Wall Street, il denaro soffriva anche di una benigna insonnia secondo Gekko ma anche in quel caso le cose non finirono bene, come a Cremona nel 1582.

Marco Bragazzi


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti