4 settembre 2023

Torchio: quali risposte sull'asse Cremona-Mantova al di là delle contraddizioni dei territori?

Con la collega Valeria Patelli, sindaco di Calvatone e consigliere provinciale di Cremona abbiamo convenuto sulle difficoltà di esprimere una linea condivisa con le realtà economiche, sociali e produttive sulla questione nodale delle infrastrutture in un’area che, più di altre è caratterizzata da “inverno demografico”, depressione e forte difficoltà di aggancio della locomotiva economica. 

Le questioni del ponte di Casalmaggiore o della circonvallazione tra Casalmaggiore e Viadana o dell’elettrificazione della Parma Brescia ferroviaria o del raccordo ferroviario con lo stabilimento Marcegaglia o del potenziamento dell’Asolana o come i temi più propriamente legati all’asse del Po, all’uso plurimo delle acque, alla navigazione interna, al superamento delle gravi problematiche della siccità e della risalita del cuneo salino, rappresentano patrimonio comune di tutto il territorio casalasco viadanese.

Avremmo sperato che le questioni del raddoppio ferroviario Mantova Piadena Codogno, il prossimo inizio dei lavori fino a Bozzolo, il collegamento tra la Greenway dell’Oglio o Brezza (la più estesa e  ciclopedonale d’Italia) e l’itinerario di valenza europea Ven.To, l’attesa quarantennale per il ponte tra Calvatone e Acquanegra progettato un secolo fa dagli ingegneri del comune di Bozzolo e collegato, a suo tempo alla programmazione Tibre, mancante proprio della progettazione tra Piadena, Bozzolo e Marcaria, della manutenzione dei ponti dell’Oglio, costruiti da oltre 50 anni, della presenza e continuità del Gal Oglio Po e del circuito culturale Terre d’Acqua e quella comune a tutto il territorio delle “aree interne” e dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale con Regione del valore di 14 milioni di euro, potessero rappresentare terreno di condivisione per le diverse componenti politiche territoriali. 

La nostra debolezza strutturale dovrebbe tenere in considerazione le posizioni degli amministratori locali, soprattutto degli enti dove si governa, evitando di trasformare i partiti in percentuali da prefisso telefonico. Anche a Bozzolo e a Calvatone sono stati ricevuti i rappresentanti del Comitato contro l’Autostrada Cremona-Mantova ma non è stato emesso alcun comunicato, riservando la presa di posizione ad un più vasto ed articolato pronunciamento da parte del mondo economico e sociale e degli stessi amministratori delle due Provincie.

Ma questa regola, questo spirito di squadra è disattesa ogni giorno e non esiste più un luogo istituzionale di confronto e di consultazione mentre ognuno, dal presidente della provincia di Mantova Bottani, con la reazione dei sindaci che sono stati del tutto ignorati al pari del documento della Provincia, condiviso da tutte le forze economiche e sociali territoriali, fino al Pd di Casalmaggiore, emette comunicati senza avere consultato nè i suoi amministratori provinciali e nemmeno quelli del territorio che, aldilà del partito di appartenenza, rappresentano un elemento inequivocabile di consenso e di interpretazione delle esigenze della nostra area. 

La considerazione degli Enti Locali, da un lato da parte del Governo per l’immigrazione, per i richiedenti asilo e minori non accompagnati, dall’altro dello stesso Governo e della Regione per le infrastrutture con il taglio da 13,5 miliardi sui fondi PNRR destinati ai comuni, ricorda un po’ il mitico Totò con: “Ma voi chi siete?”.

Poche idee ma confuse, ideali per giustificare il comportamento alla Ponzio Pilato da parte dei decisori che ribaltano la loro inerzia sulle contraddizioni dei territori.

La storia del raddoppio della Statale 10 Padana Inferiore è stata lanciata tre governi fa dall’allora ministro Toninelli. 

Che fine ha fatto? Dove sono le risorse? 

Come la fantomatica presenza di un privato per la Cremona Mantova, agitata durante le ultime campagne elettorali anche per la Tibre, che si ferma a qualche chilometro dal Po, senza che si pensi nemmeno ad armonizzare il progetto del nuovo ponte sul Po.

E chi l’ha visto? 

Chiediamo risposte concrete, sull’asse Cremona-Mantova, tenuto conto che a novembre la ferrovia Mantova-Bozzolo chiuderà per almeno tre anni per il raddoppio ed il traffico si riverserà sulla statale “Padana Inferiore”, del tutto inadeguata.

Ora è subito servono risorse “nero su bianco”, dopo avere perso i fondi del PNRR, per un asse che non si fermi alla sola modalità ferroviaria, in itinere, ma anche su quella stradale globalmente intesa e non solo per le esigenze di qualcuno ma per tutto il territorio attraversato, non proposte immaginarie.

Sindaco di Bozzolo, consigliere provinciale di Mantova

Giuseppe Torchio


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