Un territorio dimenticato. Sull'ospedale e su una Asst Casalasco-Viadanese i silenzi della politica
Lo scenario, che come territorio casalasco viadanese abbiamo davanti, è uno scenario che non offre, soprattutto sul versante sanitario, prospettive chiare e definite. Ciò che si intravede è che questo è un territorio sul piano politico rispetto agli impegni presi, sempre meno rispettato e sempre più disarmato.
Sul versante della riforma sanitaria, sta per suonare la campana dell’ultimo giro e qui tutto tace, tace l’Amministrazione locale che invece di essere guida come capoluogo del casalasco, regolarmente si eclissa, e spara, con lingua biforcuta, in consiglio comunale, l’ennesima cavolata, “aspettate le elezioni di Marcaria, la vostra frenesia rischia di far saltare tutto il lavoro fatto coi sindaci”, abbiamo aspettato, ma di quel documento unitario che sarebbe stato sottoscritto da tutti i sindaci da inviare alla Regione, per chiedere finalmente il rispetto degli impegni presi, neanche l’ombra.
Lavorano, (la cosa riguarda in particolare i due sindaci di Casalmaggiore e Viadana) tenendo il piede in due scarpe, vogliono essere di lotta e di governo, ma la prima regola mai disturbare il manovratore che sta più in alto. (primum vivere, deinde philosophari,).
Questa richiesta del mantenimento dell’ambito distrettuale casalasco viadanese non è una rivendicazione ideologica o campata in aria, è la semplice e pura constatazione, suffragata dai fatti e da numeri certi, che indicano come una divisione del territorio ci riporterebbe tragicamente indietro, non solo sul piano sociosanitario ma anche sul piano dello sviluppo economico, ambientale e culturale. L’Oglio Po come distretto esiste in concreto già di fatto a partire dai piani di zona.
Non può stare in piedi un modello lombardo, ideato al Pirellone, che abbia la presunzione politica di valere per tutti , è pura demagogia. Ogni territorio va rispettato riguardo alla sua storia, che è frutto del lavoro delle persone di quel territorio, svuotare ulteriormente la sanità del territorio, come è stato per il punto nascite, svuota il futuro del territorio , frammenta la comunità e fa scappare le risorse più giovani. Oggi alla luce di quel ladrocinio, non accettiamo più giustificazioni gratuite: "nessuno vuole venire all’ospedale Oglio Po, per cui siamo costretti ad assumere attraverso le cooperative; parlate ai medici di base perché sono loro che vengono pasturati dalla medicina privata". Basta, dott Canino, se la situazione è questa, e passa le giornate a emanare bandi per ricercare personale, dovrebbe chiederlo a chi ha permesso di gonfiare la sanità privata a scapito di quella pubblica.
Noi chiediamo siano fatte valutazioni anche economiche di avere risposte chiare nel merito.
1) Istituzione della nuova ASST Oglio Po
2) Mantenimento dell’ambito distrettuale casalasco viadanese e sua trasformazione in distretto sociosanitario casalasco viadanese che deve rimanere il territorio di competenza della nuova ASST.
3) “Ricostruire” in Oglio Po un ospedale in grado di fronteggiare al meglio ogni tipo di emergenza sanitaria essendo classificato come Ospedale per acuti Dea di I livello.
4) Garantire una vera integrazione nella rete ospedaliera territoriale e nei servizi socio sanitari in un territorio del tutto peculiare.
Occorre poi chiarire in base a ciò che sta venendo avanti nella nuova legge regionale: chi fa chi e chi fa che cosa. L'Asst di Mantova con l’arrivo della dott.ssa Azzi è partita a spron battuto, determinando le funzioni che dovranno rivestire gli ospedali di Bozzolo e di Viadana, ha già pubblicizzato quali debbano essere gli ospedali di comunità, le case della comunità ed eventuali distretti.
Cremona ? Boh vedremo… se son rose fioriranno.
Politica, Sindaci se ci siete, è ora di battere un colpo, perché è questa l’ora che ormai volge al desio ma che messi cosi non intenerisce il cuore. Anzi!!!
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