13 dicembre 2022

“Nonno, ma i treni volano?” Un bambino aspetta Santa Lucia

Di fronte all’asilo frequentato dal mio nipotino, un soldo di cacio di poco più di tre anni, hanno da poco demolito una casa per costruirne una nuova; e lui, uscendo dalla scuola, si ferma incantato ad osservare il cantiere dove una pala meccanica finisce di ammassare i detriti della demolizione e caricarli su dei grossi autocarri ribaltabili per il trasporto in discarica. Ogni volta mi chiede come si chiama e a cosa serve quella enorme macchina operatrice di un vivace colore giallo ed io cerco di rispondere sfruttando la fantasia per dare risposte ogni volta più convincenti, sperando siano definitive. Altro momento per lui di grande interesse è quando passiamo davanti ad un capannone che ha fermo sullo spazio antistante un grosso trattore di colore verde profondo, pulito e lucido come fosse in esposizione: è veramente una bella macchina e merita la sua attenzione. Anche qui il bambino mi tempesta di ripetute domande per sapere come si chiama ed a cosa serve quella grossa macchina verde. 

Interessato a cogliere le sue preferenze, col pensiero rivolto alla prossima Santa Lucia, chiedo se gli piacciono anche le automobiline per le quali mi sembra sia maggiore la scelta nei negozi di giocattoli. Non risponde subito, poi improvvisamente mi pone una domanda di quelle che non ti aspetti, quelle questioni traditrici che ti lasciano interdetto e che sono una splendida caratteristica dei bambini: - “Nonno, ma le automobili volano?” - “No, non volano perché non hanno le ali”, rispondo in maniera semplicistica. -“E perché non hanno le ali?” mi incalza; - “Perché non sono nate per volare” gli dico con tono di voce saccente e conclusivo: la prevista sosta per ritirare dall’asilo nido la sorellina, mette fine, almeno spero, alla questione. Il ritorno ci porta a percorrere il cavalcavia sopra i binari ferroviari, dove è fermo un treno merci: - “Ma nonno, e i treni volano?”. Pensavo che tutto fosse finito con le macchine, ma era una pia illusione; ritengo di rispondere con un’allusione per lui incomprensibile: - “Ogni tanto i treni volano; recentemente qui a Cremona ce n’era uno che andava così forte che ha preso il volo, e nessuno sa dove sia finito”. Stavolta è lui a rimanere scioccato; mi replica con tono furbesco e atteggiamento sornione: - “Ma nonno, tu dici bugie: i treni non volano perché non hanno le ali”. - “Ti confermo che qui da noi un treno ha preso il volo e non è più tornato” lo incalzo. - “Nonno, tu sei un imbroglione! Non credo che i treni volino”. - “Prova a chiedere a Santa Lucia un treno che vola, così verifichiamo se ho detto la verità o se sono un imbroglione”. -“Non voglio chiedere una cosa che non esiste; preferisco quella macchina gialla che scava la terra o il trattore verde. Chiedilo tu a Santa Lucia il treno che vola, ma metti tanta farina per l’asinello” conclude con genuina furbizia. 

Giorgio Bonali


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