6 gennaio 2023

Campioni e tifosi quando non c’era la televisione

Mi sono commosso nel vedere le fotografie che ritraggono Bartali e Coppi a Cremona in occasione di un Circuito degli Assi, messe a disposizione dai fratelli Faliva e provenienti dal loro ricco archivio, testimone di momenti importanti di vita ed evoluzione della nostra città. Confesserò che sono soprattutto le immagini di Bartali che mi hanno emozionato perché, pur essendo passati tanti anni, io che “tenevo” per il grande Gino allora, suo tifoso rimango; la valutazione obiettiva su chi fra lui e Coppi sia stato il più grande sul piano sportivo la lascio ad altri perché per me è definitiva: il più grande è stato “il Ginettaccio” sia come ciclista che come uomo! C’è da chiedersi come mai le fotografie, che non mi stanco di guardare, abbiano una così forte attrattiva ancora oggi, in un’epoca così ricca di immagini. A quei tempi non c’era ancora la televisione capace di “bruciare” le emozioni in diretta, mostrandoci i nostri beniamini in tempo reale magari con rallentamenti delle immagini riprese da più telecamere; allora i pur bravi radiocronisti cercavano di raccontare il poco che riuscivano a vedere di una corsa importante, lasciando poi alla fantasia di ognuno la possibilità di immaginare, magari in maniera partigiana, il resto. 

Il quadro si completava con l’uscita dei settimanali sportivi, “Il Calcio e il Ciclismo Illustrati” e “Lo Sport illustrato” che, con una importante selezione di immagini fotografiche, riuscivano a chiarire in parte l’accaduto, senza eliminare completamente l’intervento della fantasia: basta ricordare a questo proposito “l’evento epocale” del passaggio di una bottiglietta d’acqua fra i due “campionissimi” durante una salita del “Tour” 1952, ancora oggi fonte di discussione su chi sia stato a donarla all’altro. Questi giornali illustrati venivano in seguito usati per ritagliare le foto dei propri beniamini, da incollare sul muro (genitori permettendo); curioso il ricordo che ho di questa abitudine c che occupava parecchio del tempo estivo trascorso in campagna, dove la quantità di muro a disposizione era parecchia e mi potevo sbizzarrire, stimolato anche da una sorella tifosa di Coppi, con la quale andavo a gara nell’occupare i muri con le fotografie del mio campione. Purtroppo la colla che avevamo a disposizione era quella di farina e tutto il nostro lavoro creava riserva per l’appetito dei topi durante l’inverno, per cui l’estate successiva trovavamo tutte le foto rosicchiate e le pareti pronte per l’aggiornamento delle immagini. Infine, quando il Club Ciclistico Cremonese riusciva ad organizzare a Cremona il famoso Circuito degli Assi utilizzando le vie Dante e Trento Trieste, memorabile passerella per i corridori entrati ormai nell’immaginario collettivo, io e gli amici altrettanto appassionati non potevamo mancare, cercando il più delle volte di non pagare l’ingresso in forza della giovane età: eravamo poco più che bambini e tutto ci veniva perdonato. 

Giuseppe Faliva, Gino Bartali e Fausto Coppi. Cremona, 1953.

Giorgio Bonali


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