5 dicembre 2022

La Festa dell’Immacolata insonne a Raito

Se vi capitasse di dover soggiornare, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, a Raito, mettete in conto di non poter dormire: la notte dell’Immacolata, è proibito!

Avete diritto che parta dall’inizio del mio racconto, affinché possiate capire meglio la mia affermazione. Mi successe, parecchi anni or sono, di soggiornare svariate volte in un albergo all’inizio del villaggio di Raito, nel bel hotel che prende il nome dal paese. Per i pochi che non lo sapessero, Raito è frazione di Vietri sul Mare (famosa per le coloratissime ceramiche) e si affaccia sul golfo di Salerno, all’inizio della costiera Amalfitana. Una di queste occasioni di soggiorno, fu appunto la notte tra il 7 e l’8 dicembre, ed io arrivai in albergo per l’ora di cena, pregustando, già durante il viaggio, il pesce fresco che, conoscendo già i miei gusti, mi avrebbero fatto trovare, ed ancora di più la bella stanza, affacciata sul mare, dove riposare dopo un’intera giornata di viaggio e lavoro. Questi erano i miei desideri e, per quanto riguarda la cena, si realizzarono perfettamente. 

Già mentre ero a tavola, sentivo frequenti botti di mortaretti e fuochi d’artificio, e il cameriere mi spiegò che stavano facendo le prove per la festa del paese, che capitava appunto il giorno dell’Immacolata. Così, in piena tranquillità, salii nella mia camera, osservai un po’ il mare illuminato dalle luci dei battelli da pesca, che vi si riflettevano e dal chiarore del lungomare di Salerno, e mi coricai. Nonostante fosse già sera avanzata, i botti “di prova” continuavano ed anzi sembravano aumentare d’intensità; allora cominciai a telefonare alla reception, per chiedere se c’era qualche speranza che gli abitanti di Raito mi permettessero di dormire. Nella mia stanza, sembrava di vivere in mezzo ad una battaglia, con i vetri delle finestre che vibravano ad ogni colpo: persino il letto sobbalzava ogni volta. 

Vennerò così le ore piccole della notte e, verso le quattro, decisi che era meglio vestirsi ed uscire, piuttosto che rimanere nel letto, a covare un sordo rancore verso gli abitanti di quel paese. Mi ritrovai per le strade affollate, con tutti gli abitanti coinvolti nella festa, bambini compresi. Dovetti schivare molti mortaretti sparati a livello gambe e mi rifugiai in un bar, tutti i negozi erano aperti, dove consumai una prima colazione memorabile, a base di sfogliatelle, di una bontà che non ha trovato uguali negli anni successivi: ed erano le 5 del mattino. 

Improvvisamente come se fosse stato dato un segnale preciso, e l’andamento della folla assunse l’aspetto di una processione, che lentamente saliva verso la Chiesa. Mi accodai, perché ormai la curiosità la stava vincendo sulla stanchezza, e giunsi anch’io, lentamente, sulla piazza della chiesa parrocchiale: naturalmente non potei entrare perché era già completamente piena, come del resto ormai tutta la piazza. Alle 6 in punto iniziò la Messa, accompagnata da canti di popolo veramente partecipati: io, estraneo a tutto questo, ma non più arrabbiato per la notte persa, mi allontanai per far ritorno in albergo. Riuscii a dormire un paio d’ore, il minimo per poter sopportare un’altra notte di viaggio, ma rimasi con la sensazione di aver vissuto dal di dentro, un evento che non era mio, ma che la fortuna mi aveva fatto incontrare. Ecco, segnatevelo bene: se vi capitasse di soggiornare a Raito, potreste risparmiare sull’albergo: per la notte dell’Immacolata non serve.

 

Giorgio Bonali


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