3 ottobre 2022

Il dolce riposo nei morbidi letti di piume d’oca

Avete mai dormito in un letto di piume d’oca? E’ una sensazione indescrivibile, che ho avuto la fortuna di provare quando andavo da una mia zia in campagna, durante le vacanze scolastiche e i fine settimana, dei mesi invernali.

Questa zia allevava le oche, che venivano sfruttate completamente per i mesi freddi per quanto riguardava la carne, conservata a lungo in grosse terrine coperta dal suo grasso fuso, del quale si erano mangiati i deliziosi ciccioli con la polenta abbrustolita; come sempre succedeva allora, per ultimo se teneva il meglio, rappresentato dai grossi pzzi di petto, cucinati arrosto, il cui ricordo mi fa tornare l’acquolina in bocca.

Il sangue, le povere bestie venivano uccise per dissanguamento onde ottenere una carne bella chiara, era la prima cosa da utilizzare per la cosiddetta torta, ancora più delicata di quella tradizionale di maiale.

Già durante l’estate questi animali erano stati spennati una prima volta per accumulare quella deliziosa piuma, che poi aveva il tempo di ricrescere una seconda volta: era da questa operazione, eseguita da mani esperte per non farle troppo soffrire, che è nato il detto “pelàa l’òoca sèensa fàala cridàa” (spennare l’oca senza farla piangere) applicato ancora oggi, in senso figurato, per gli uomini.

Le oche rappresentavano un grande divertimento per noi bambini, che le rincorrevamo per far sì che si rivoltassero, così si scappava via il più in fretta possibile, per riprendere subito dopo il gioco al quale gli starnazzanti animali sembravano partecipare con intelligenza; si diceva che fossero meno stupide delle galline.

Provavamo un po’ di dispiacere quando veniva il momento di ucciderle, e noi bambini ci nascondevamo tappandoci le orecchie, per non partecipare in alcun modo alla loro “esecuzione”.

Una volta morta l’oca veniva spennata per la seconda volta e ci donava il suo morbido piumino, adatto per cuscini e trapunte, e la penna per riempire quei gonfi materassi nei quali era un godimento unico sprofondare, dopo che eravamo stati riscaldati con le braci dello “scaldino” inserito nel “prete”. 

E poi c’era il piacere, poco condiviso dalla zia, di togliere ogni tanto qualche piumino, per farli svolazzare col fiato e vedere chi tra noi soffiava più forte. 

Oggi quei morbidi materassi non li usiamo più perché ci hanno insegnato che, per il benessere della nostra schiena, bisogna dormire sul duro, per cui i letti morbidi sono tutti spariti; io sono ancora convinto che la delizia di un buon sonno, affondati fra le morbide piume d’oca, rimanga un’esperienza impagabile.

Non sarà che le aziende produttrici si sono accorte che fabbricare e commercializzare materassi e trapunte piene di materiali sintetici, magari derivati da scarti del petrolio, è molto più conveniente dell’uso del materiale naturale come la piuma d’oca?

Se fosse così, potremmo dire che, nei nostri riguardi, “I gàa pelàat l’òoca sèensa fàala cridàa” convincendoci, con una pubblicità graduale e suadente, che bisognava buttare quei materassi troppo morbidi.

Ma voi, amici lettori, avete mai dormito in un letto di piume d’oca? 

Un'immagine del quadro "Per la tua dote" di Luigi Bocca conservato alla Pinacoteca Civica nel palazzo Ducale di Vigevano

Giorgio Bonali


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commenti


claudio

3 ottobre 2022 19:42

Lei, Signor Bonali chiede e io Le rispondo con sommo piacere! Ebbene sì, ho dormito per parecchi anni su materassi di piume d'oca, con tanto di trapunta di lana (...e "preventivo frate, scaldino e braci"...) che dopo smossi al mattino dalle mamme, la sera si ripresentavano
intonsi pronti a fare sprofondare i bambini che scomparivano avvolti da loro in stanze fredde con i "fiori" ai vetri delle finestre. Allora si usava così, una sola stanza con stufa a legna e "cannone" (tubo di scarico dei fumi) che la attraversava per poter godere del calore che questi emanava. Grazie di avermi dato spunto per un ricordo di tempi passati.

Mauro Tironi

5 ottobre 2022 17:55

Ricordi di me, bambino, in vacanza dalla nonna.
Il letto con i materassi di piuma, appoggiati sul "lastich", l'antenato delle reti a molle, con la sua classica bombatura.
Il "frate" tolto prima di andare a dormire e.... la mia rincorsa con tuffo finale, scomparendo nel materasso caldo.
Che notti! Che ricordi....

Mauro Tironi

5 ottobre 2022 17:55

Ricordi di me, bambino, in vacanza dalla nonna.
Il letto con i materassi di piuma, appoggiati sul "lastich", l'antenato delle reti a molle, con la sua classica bombatura.
Il "frate" tolto prima di andare a dormire e.... la mia rincorsa con tuffo finale, scomparendo nel materasso caldo.
Che notti! Che ricordi....

Claudio

8 ottobre 2022 19:37

...appunto che RICORDI!!!!!!!!!!