Negli anni Venti, dal paese al mare
Questa rubrica ha ben 15 attenti lettori fedeli e fra questi amici “sicuri”, li ho contati personalmente, c’è chi ne raccoglie tutti i ritagli, chi mi rimprovera quando salto una settimana, chi mi suggerisce argomenti per il futuro, chi ne fa una analisi stilistica ed infine chi, fermandomi per strada, prende lo spunto da uno dei miei bauli, per raccontarmi una sua storia presentandomela nello stile, si fa per dire, della rubrica.
Oggi rischio di deludere questi amici lettori: non ho trovato nella mia testa alcuna storia da raccontare, forse perché prevale nella mia mente la gioia della prossima partenza per le vacanze al mare e non riesco a concentrarmi sui ricordi. Voglio però regalare loro, e spero di fare cosa gradita, una magnifica fotografia, scattata all’inizio del secolo scorso su una spiaggia ligure, che ritrae donne nel costume da spiaggia di moda in quel periodo.
Si tratta di un costume particolarmente “osé” che oggi fa sorridere chi è ormai abituato a nudità sciorinate gratuitamente in tutte le salse televisive ed a tutte le ore; ma per quei tempi forse si trattava di un abbigliamento piacevolmente avanzato rispetto al costume corrente.
Mentre cerco di descrivere quanto vedo sulla fotografia, mi accorgo che c’è una piccola storia da raccontare, perché quelle persone io le ho conosciute!
Si trattava di una signora, quella seduta sulla sabbia, che avendo in prestito per alcuni giorni un piccolo appartamento al mare, ha voluto portarvi la sua bambina, partendo in treno dalla stazione di Torre assieme a due giovani signorine del paese, sue amiche, coinvolte per aver compagnia nella grande avventura del viaggio fino alla riviera ligure.
Possiamo immaginare con quale eccitazione queste giovani donne abbiano affrontato per la prima volta una vacanza sicuramente inusuale nella loro fascia sociale ed ancora di più l’emozione provata nello “spogliarsi” pubblicamente.
Siamo presumibilmente nel 1922 o nel 1923: era finita da pochi anni la grande guerra che aveva toccato tutte le comunità con la tragica fine di tanti giovani, morti senza capirne il perché, anche il più piccolo paese conserva una lapide che li elenca e li celebra, e stava per aver inizio un’altra dolorosa avventura, con la marcia su Roma che troverà particolare entusiasmo nel mondo agricolo.
In questo breve intervallo fra i due avvenimenti, si inserisce questa vacanza che può solo farci lavorare con la fantasia per immaginarne lo svolgimento.
Ma per i miei quindici fedelissimi lettori, voglio aggiungere una confidenza che mi emoziona e mi commuove: la più alta delle due signorine in piedi sulla sabbia, era mia madre. Buone vacanze a tutti.
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