Sognare e costruire l’Europa nel cortile dell'oratorio Silvio Pellico
Ci si trovava in tanti per inventare le serate senza TV, senza auto... e senza soldi in tasca. Le serate invernali erano dedicate a interminabili sfide a carte con la partecipazione anche del prete assistente del Silvio Pellico, prima don Erminio e poi don Giosuè che, quando eravamo insufficienti numericamente per la briscola in cinque o il “Ciapanò”, sapeva coinvolgerci nella sua passione per l’arte.
Il sacerdote cercava, con scarso successo, di mandarci a casa presto, dato che la prima messa delle sei del mattino gli era normalmente assegnata dal parroco monsignor Boccazzi: molte volte il sagrestano Angelo è stato costretto a suonare il campanello del vicario, per svegliarlo.
Come arrivava il caldo i nostri incontri serali si spostavano in cortile dove giungevamo prestissimo, pur essendoci quasi sempre salutati da poco al termine del “raduno aperitivo” in piazza Duomo; importante era restare il minor tempo possibile fra le mura domestiche, dando così ragione a quanto dicevano le nostre madri che lamentavano come la casa fosse diventata un albergo: “sarebbe meglio che studino un po’ di più”, aggiungevano.
In quelle lunghe serate estive, all’inizio delle quali lasciavamo che i più giovani si sfogassero con vivaci giochi e, soprattutto, scherzi di vario tipo che permettevano di tenerli legati anche per le attività “serie” che l’associazionismo in altri momenti proponeva, è nata e si è diffusa la voglia di viaggiare, di visitare altri paesi in Europa e conoscere altra gente; e sull’esperienza avviata da don Dante con la partecipazione ai convegni internazionali dei “piccoli cantori”, abbiamo cominciato a progettare viaggi simili, viaggi aperti a tutti quelli dell’oratorio, anche agli “stonati”.
Ognuno metteva in comune le conoscenze, le cartine, gli orari, per preparare programmi interessanti ed il più possibile economici; le lunghe e calde serate di preparazione, don Erminio aveva inserito anche lo studio delle lingue per quanto si credeva essenziale “per non morire di fame”, venivano rinfrescate da grosse angurie oppure, grande conquista dopo aver ricevuto in regalo da un ex barista l’apposito attrezzo, dalle granite ottenute raspando una lunga stecca di ghiaccio acquistata nel tardo pomeriggio, con l’aggiunta del classico sciroppo alla menta.
Da queste splendide serate passate in compagnia, seduti in cerchio nel cortile del Silvio Pellico, è nata la realizzazione di memorabili viaggi in Spagna, Francia, Belgio e Olanda, con tante ore passate in treno che erano occasione per osservare i cambi di paesaggio e per divertirci e socializzare profondamente. Era il 1957 quando tutto è cominciato, anno di nascita di Carosello, della mitica 500 e dell’altrettanto mitico Giorno dei Ragazzi, ma soprattutto l’anno dei “Trattati di Roma”, che hanno dato avvio alla realizzazione del sogno europeo di grandi uomini politici e noi, in quel cortile, abbiamo cercato di scoprire e di appropriarci del vecchio continente: a nostro modo costruivamo la nuova Europa.
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