12 dicembre 2021

Una foto di famiglia dedicata alle donne (1)

Rovistare fra le cose vecchie, libri, documenti ed oggetti ereditati da nonni o genitori che “non buttavano via niente” o comperati per pura curiosità in qualche mercatino, è un’operazione che mette in movimento tutto te stesso, i tuoi ricordi ed i tuoi sogni, in un incrociarsi di gioia o triste nostalgia. Inizia così una frenetica ricerca di notizie e curiosità relative al proprio passato, che il tempo ti aveva fatto dimenticare e che, con l’avanzare degli anni, riemergono e si collegano con avvenimenti più o meno importanti che hanno toccato la nostra società. 

Questi ricordi, che non rappresentano una verità assoluta ma soltanto la genuinità e la verità del proprio ricordo, hanno bisogno di un grande “spazio virtuale” ed ho pensato al baule come immagine di un contenitore che ne sia idoneo.

Ho ritrovato fra le vecchie carte di mia madre, una splendida fotografia di classe, realizzata oltre cento anni or sono nella scuola di Torre Picenardi.

Se l’interesse per il ricordo della persona di famiglia è mio, credo che il lettore possa godere dell’aspetto rappresentativo di un’epoca ormai lontana ma che, proprio per questo, acquista un valore universale. Quanti bei visi molto seri e compresi nel momento di essere ripresi dalla macchina fotografica; qualche sguardo sbarazzino si distingue dalla maggioranza e tutte sono ben pettinate e abbigliate con i loro abitini della festa. Non riesco ad immaginare quanto tempo di preparazione sia costata questa fotografia alla maestra che le ha curate e disposte una ad una: il risultato è bellissimo anche nella qualità fotografica.

Che ne sarà stato di tutte queste bambine: io conosco la vita di una sola, ma l’altra trentina di donne, ormai tutte defunte, cosa avranno realizzato nella loro vita in un itinerario originale per se stesse ma comune fra grandi e tragici eventi del secolo scorso.

Sicuramente avranno dovuto superare l’epidemia detta “spagnola”; tremare per famigliari impegnati sul fronte della prima guerra mondiale; quasi tutte le immagino con un marito e dei figli, coraggiose per superare momenti di difficoltà o anche di miseria, lavoratrici sicuramente instancabili. E poi la tragedia della seconda guerra mondiale; e poi…

A loro, alle nostre madri o nonne che hanno attraversato il secolo scorso, dedico questo ricordo e questa fotografia che, se la guardate con gli occhi del cuore, è uguale a quelle che, rovistando in casa, tutti voi sicuramente troverete.

Giorgio Bonali


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